Roma, comanda Ranieri

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Da Libero:

Che bello Totti, che bravo Totti, che forte Totti. Forse però lo metto in panchina. Se non sapessimo che Claudio Ranieri ama fare pretattica, bisognerebbe chiamare la neuro. Alla vigilia della trasferta di Napoli, l’allenatore della Roma prova a chiudere tutte le discussioni sui suoi possibili attriti con il capitano giallorosso, spendendosi in lodi sperticate per il Pupone. «Totti è Totti, è il più grande giocatore italiano e il nostro capitano, noi ce lo teniamo stretto. Lui viene prima di tutto il resto», afferma sicuro Ranieri, «le sue condizioni fisiche sono straordinarie. Ha fatto tutta la preparazione e sta in un momento d’oro. Gli manca il gol, ma corre tantissimo, sembra un ragazzino pieno d’entusiasmo. Secondo i dati della Uefa sulla partita con il Cluj, è al terzo posto per chilometri corsi». Il mister testaccino rivela il suo cuore giallorosso, quello da tifoso vero che viene prima di quello dell’allenatore. Totti è Totti, beato chi c’ha France’ e avanti così. La sbandata di sor Claudio, però, dura solo un attimo, prima che mister Ranieri rientri nei suoi panni di allenatore in risalita, ma ancora sotto esame nonostante le vittorie contro la capolista Inter e i romeni del Cluj in Champions League. «Totti giocherà domani? Non lo so, devo ancora decidere», spara a sorpresa il tecnico romano, «se una partita lo richiede, lo metto o non lo metto, o lo tolgo. Sono cose che fanno parte di una strategia tattica di un allenatore che prende delle decisioni».

Insomma, lunga vita al Pupone, ma chi comanda sono io. Anche perché, quando le cose vanno male, le critiche vanno tutte al tecnico e mai al campione. Con la pausa di campionato alle porte, però, è impensabile la rinuncia al capitano, ma a volte è salutare tenere tutti sulle spine. I dubbi riguardano invece altri giocatori in vista della sfida contro il Napoli galvanizzato dalla splendida rimonta in Europa League a Bucarest. Il favorito per far coppia con il Pupone è Borriello, anche se l’allenatore non chiude la porta a Vucinic. La scelta di Ranieri dovrebbe comunque cadere ancora sull’ex milanista, che ieri ha ricevuto dall’amico partenopeo Paolo Cannavaro un sms scherzoso: «Venite a perdere». Ci sarà anche Menez, alle spalle degli attaccanti o schierato un po’ più a destra in una specie di 4-4-2. «Jeremy è un giocatore importante», ha spiegato il tecnico giallorosso, «che sta imparando ad avere grinta e continuità, determinazione e praticità». A centrocampo invece sicuri Brighi e Pizarro con De Rossi, che avrà il compito di seguire quasi a uomo Hamsik (schierato con Lavezzi alle spalle di Cavani). «Sotto l’aspetto fisico non stiamo soffrendo, lo dimostra il fatto che contro l’Inter abbiamo segnato a tempo scaduto, vuol dire che fino a quel momento c’eravamo e correvamo», assicura Ranieri, «siamo convalescenti, stiamo facendo passi da gigante. Dobbiamo ancora lavorare per tornare ad essere una squadra di vertice». Passi in avanti ne ha già fatti tanti Lobont, confermato vice di Julio Sergio («mi sta dando ampia sicurezza»), mentre – con Mexes ancora fuori per squalifica (come Perrotta) – coppia centrale obbligata con Juan-Burdisso. Allenatore-padrone quindi Ranieri, ma tifoso ancora una volta quando si parla del pubblico romanista, a cui è stata vietata la trasferta in Campania. «L’assenza del pubblico è una cosa che incide tantissimo. Non permettere ai tifosi, agli sportivi di venire, non mi piace», confessa l’ultrà Ranieri, «stanno facendo questa cosa della tessera, benissimo. Però va rivista e migliorata, perché gente che vuole vedere la partita deve venire. Se hanno la tessera, possono venire. Se no che la facciamo a fare sta tessera?». Altro che pretattica.


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