Roma-Porto: gloria e rimpianto. Zaniolo un predestinato

di Daniele Pace Commenta


Roma-Porto poteva essere la partita perfetta se non ci fosse stato quel gol casuale dei Lusitani. Un gol nella storia della Roma, come quello dello Slavia Praga, tanti anni fa. Per fortuna c’è ancora il ritorno, e i giallorossi hanno a disposizione più risultati, per passare il turno, ma quel gol, nato da un tiro svirgolato, potrebbe fare la differenza.

La partita

È stata la partita di Niccolò Zaniolo, un predestinato, il più giovane italiano a segnare una doppietta nella moderna Champions League. I tifosi incrociano le dita, sperano che il ragazzino (appena 19 anni) rimanga se stesso e non si perda. Ma il ragazzo sembra essere già maturo e pronto per affrontare la carriera. La doppietta di ieri appartiene al destino.

Dopo un primo tempo equilibrato, con il Porto intenzionato a non far giocare la Roma con pressing alto e asfissiante, senza però impensierire Mirante, arriva un secondo tempo maestoso. Già nella prima parte della gara, la Roma aveva avuto un paio di occasioni, con un palo clamoroso di Dzeko, che da solo ha fatto impazzire l’esperta difesa portoghese ed è stato autore di entrambi gli assist decisivi. Nella seconda parte, i giallorossi hanno deciso di premere sull’acceleratore. Le occasioni hanno iniziato ad essere numerose, e al 70° Zaniolo a dato la stoccata vincente, replicando dopo sei minuti ribadendo in rete un altro palo di Dzeko.

Sarebbe stata la partita perfetta, se non ci fosse stata la casualità, che ha rimesso in corsa il Porto per la gara di ritorno.


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