Roma-Palermo, sfide multiple e incrociate

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 Da Il Messaggero:

Incroci pericolosi, a volte terribili. Ecco, anche questo è Roma-Palermo. Zamparini da una parte, Rosella Sensi dall’altra; Cavani che piace tanto alla Roma e a lui piace la Roma e Totti in particolare al quale ha chiesto pubblicamente la maglia; poi, Simplicio, che ora è in rosanero, ha rifiutato l’Inter a gennaio perché promessosi alla Roma (smentite di rito a parte). Inoltre, Delio Rossi, per quattro anni sulla panchina della Lazio e più di un derby vinto contro i giallorossi allenati da Spalletti. E ora davanti, Delio si ritrova Ranieri, non più il tecnico toscano, contro il quale aveva spesso dimostrato la sua vena tattica. Chissà se sabato sarà lo stesso ispirato ammazza-Roma? E Liverani? Altro ex laziale, ma dal cuore romanista. Vedremo. Vari temi, che alimentano l’interesse per questa gara, ma che allo stesso tempo la rendono frizzante.

E frizzante, all’Olimpico, sarà pure l’ambiente. Tanti tifosi della Roma e tanti quelli del Palermo che, tra l’altro, stanno organizzando una protesta spagnoleggiante: alcuni gruppi organizzati della curva palermitana hanno deciso di replicare la pañolada tipica della Liga (sventolio di fazzoletti bianchi sugli spalti) per protestare contro l’operato degli arbitri, colpevoli a loro parere di sfavorire la squadra rosanero. Hanno ascoltato l’allarme lanciato dal loro presidente, evidentemente. Si sa, tra Zamparini e Rosella Sensi non c’è mai stato feeling. Specialmente il presidente del Palermo, non ha mai smesso di pizzicarla, di provocarla in ogni occasione: la sfida dialettica nasce da questioni politiche, di Lega. E’ particolarmente nota la frase, «Rosella, una senza patente alla guida di una Ferrari». Ecco, tanto per girare intorno alle cose e scegliere la diplomazia. Definizione non presa bene dalla presidentessa romanista. Come non ha preso bene quest’altra: «La Sensi assoggettata al potere dei grandi club». I grandi club secondo Zamparini hanno condizionato gli arbitri nel periodo pre-Calciopoli (di ieri la proposta di far decidere alla Lega il destino dei direttori di gara, non alla Federcalcio e all’Aia).
Bene, no? Ricordiamo pure quella volta in cui la Roma vinse contro il Palermo grazie a una scaltrezza di un raccattapalle, che ridiede velocemente il pallone ai giallorossi per battere un angolo, dal quale nasce il gol vittoria (di Mancini). La Sensi rispose a Zamparini. «Non sa perdere. Proprio lui, che spesso mi vuole spiegare come si gestisce una società di calcio, non sa accettare le sconfitte…». Risposta pacata, ma pur sempre una risposta, come a dire: non mi faccio mettere i piedi in testa da Zamparini che, ricordiamolo, rilevò il Palermo proprio da Franco Sensi, papà di Rosella. Lei, la presidentessa, in genere lascia correre, vola alto e lo ha fatto anche recentemente quando il numero uno rosanero ha auspicato l’apertura di un’inchiesta federale sul “presunto” ingaggio di Simplicio (che a giugno si svincola) da parte della Roma. «Tanto non l’apriranno, alla Roma vogliono bene…», disse poi.
A Trigoria si tace, ma il brasiliano a giugno sarà giallorosso, senza alcuna violazione di regole. Anche Simplicio stesso smentisce, ma intanto Delio Rossi lo fa già giocare poco. Nell’ultima giornata, però, gli ha risolto la partita con il gol del due a uno contro il Parma. Con lacrime annesse. Un pianto che voleva dire tutto, tipo me ne vado, ma Palermo sarà sempre la mia prima casa. Dicono tutti così. Intanto Zamparini ha dichiarato pubblicamente che il calciatore lo ha deluso. Avrebbe detto la stessa cosa se la società in questione non fosse la Roma? Non si sa. O forse si sa. Intanto Simplicio sabato sarà avversario, vediamo che effetto farà. E di Cavani, che dire? E’ noto, alla Roma piace molto, e da parecchio. «Costa venti milioni, la Sensi non ha soldi per fare acquisti di questo tipo». E ci risiamo con la Sensi.


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