New York è tutta giallorossa

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 «Ora la As Roma potrà diventare un brand famoso in tutto il mondo, come il Manchester United, il Real Madrid e il Barcellona». Cerca di trattenere l’entusiasmo, ma ci riesce a stento, Giorgio Caruso, 42 anni, nato e cresciuto a Ponte Milvio, da 15 anni trasferito nella ‘Grande Mela, dove insieme ad altri giallorossi doc ha fondato il Roma Club New York. «Gli americani – sottolinea Giorgio – sono i maestri del marketing e del merchandising applicati allo sport professionistico. Questa cordata è formata da diverse persone che da anni lavorano assieme proprio in questo settore. Ovviamente sono cauto perchè i conti li faremo alla fine. Però francamente credo che non potessimo sperare di meglio. Questa è gente non legata a interessi locali, che ha un progetto per il lungo termine. È la prima volta nella storia del calcio italiano che un gruppo di imprenditori stranieri punta a comprare un nostro club». Poi aggiunge, lasciandosi andare alla passione: «La Roma è l’unica squadra al mondo che ha l’onore di chiamarsi come la città culturalmente più importante al mondo. È un marchio che grazie a questa cordata sarà finalmente reso famoso al livello planetario. Sinora la maglietta di Totti la potevi trovare solo a Roma, spero che in futuro si possa comprarla in tutto il mondo».

La tana dei giallorossi di New York è nella zona sud di Manhattan. Nel cuore di Little Italy, al Sambucàs Cafe, batte il cuore dei tifosi romanisti di New York. È nel 105 di Mulberry Street, in questo bar con i maxischermi alle pareti, che il popolo giallo ocra e rosso pompeiano si riunisce numeroso per vedere le partite della ‘Maggicà. Il proprietario del locale è Raffaele Tramontana, un italo-americano originario di Catania, anche lui felicissimo che una cordata di imprenditori Usa sia vicinissima all’acquisto della società. «Ormai da 17 anni – racconta orgoglioso – trasmettiamo le partite e in tutti questi anni ho visto com’è cresciuta tra gli americani la passione per il calcio italiano. Dai tempi dei mondiali del ’94 hanno fatto grossi passi avanti. Ora conoscono il gioco e le tattiche come noi, e il ‘soccer’ ormai è diventato il primo sport praticato nelle scuole inferiori». Tramontana non ha dubbi. Tutti i tifosi di Totti e compagni, anche i più scettici, possono stare tranquilli: i padroni dei Red Sox sono «gente in gamba». «Tom Dibenedetto è italo-americano come me, sono certo che è l’uomo giusto per il futuro della Roma», assicura senza alcuna esitazione. «Qui sinora la gente conosceva solo Inter, Milan e Juventus. Ora invece – aggiunge – seguiranno di più anche la squadra della Capitale. Roma è un ‘brand’ che negli Stati Uniti tira molto, che piace a tutti. Sinora conoscevano solo la città eterna, il Colosseo, San Pietro. Ora cominceranno a conoscere anche la squadra. Così aumenteranno i tifosi, la copertura mediatica e la gente comincerà a comprare le sciarpe, le magliette. Insomma sarà un grande affare. Ci saranno tanti dollari in più – assicura Raffaele – che finiranno nelle casse della nuova Roma e, statene certi, faranno la squadra sempre più forte».


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