Roma-Livorno 0-1: Povera Roma fa ricco il Livorno

di Redazione 1


 I tre fischi di Russo si confondono con quelli dell’Olimpico: Serse Cosmi ha sgambettato la Roma, indolente nel primo tempo, disordinata nel secondo. L’attacco giallorosso chiude l’ennesimo match all’asciutto. La difesa è di nuovo perforata. Questa volta i trand non passano in secondo piano: De Rossi e compagni pagano i loro limiti. Ranieri sconta alcune decisioni. L’arrembaggio finale, alla rimonta del gol di Tavano, è stato affidato a Guberti, Pit e Vucinic. Tridente emblematico. Di una Roma povera.
LA PARTITA – Sorpresa all’Olimpico all’ingresso delle squadre in campo. Ranieri è costretto a rinunciare a Pizarro (problemi alla schiena per il cileno): al suo posto Faty. Il tecnico, dopo i rimbrotti della vigilia, concede ancora una chance a Taddei. Il centrocampo viene disposto a rombo: il brasiliano e Perrotta agiscono da mezzala, De Rossi e Faty compongono l’asse centrale. Juan non siede neanche in panchina. L’attacco poggia sulle spalle di Vucinic e Menez. Le squadre si studiano, la Roma tiene il pallino del gioco, ma non affonda. Il Livorno protesta per un mani di Mexes in area. Bisogna attendere il minuto ventitré per registrare la prima occasione della gara. Capita sui piedi di Perrotta, che indirizza a rete un suggerimento di Riise, a pochi metri dalla porta: De Lucia compie un miracolo. Se il rettangolo di gioco non regala emozioni, l’aria dell’Olimpico è resa frizzante da Serse Cosmi: il neo allenatore del Livorno si sgola. Le urla si sentono sino in tribuna. Il tecnico chiede più cattiveria in fase di conclusiva. Tavano raccoglie le imprecazioni a pochi minuti dall’intervallo e traduce un appoggio di Candreva in un destro fulminante: il Livorno chiude la prima frazione di gioco in vantaggio.
RIPRESA – Roma inedita nel primo tempo. Roma nuova nel secondo. Ranieri lascia Menez negli spogliatoi e lancia Guberti sull’out di sinistra. L’ex Bari è pimpante sin dalle battute iniziali. Sfiora il gol da posizione defilata e mette sulla testa di Burdisso un pallone d’oro da calcio d’angolo: l’argentino spreca. Il Livorno risponde in contropiede: Pulzetti viene (ingiustamente) fermato dal guardialinee davanti a Doni. Lo stesso brasiliano salva su Tavano in uscita. Sul capovolgimento di fronte l’Olimpico inveisce contro Vucinic per un gol divorato a due passi da De Lucia (bello l’assist basso di Guberti). Il montenegrino accusa la pressione e un minuto più tardi fallisce nuovamente di fronte alla porta: questa volta il suo sinistro scheggia il palo. Ranieri aggiunge peso in attacco: ecco Baptista al posto di Faty. Il Livorno come può guadagna secondi. De Lucia ritarda più volte la rimessa in gioco. E paga caro l’atteggiamento: Russo lo ammonisce, il portiere scaraventa di rabbia il pallone in tribuna. La seconda ammonizione è inevitabile. La Roma gioca in superiorità numerica l’ultima mezz’ora. I giallorossi prendono ad attaccare in maniera disordinata. Baptista sfiora il palo su punizione, poi impatta male un pallone invitante al limite dell’area. Poi Benussi si supera su Perrotta. Nel frattempo il pubblico è sbottato. I cori ostili dell’Olimpico piovono sulla povera Roma. Condannata da se stessa e dal triplice fischio di Russo.
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Commenti (1)

  1. No,no…ma Ranieri è uno in gamba! Ve ne accorgerete….oh se ve ne accorgerete!!!

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