Roma, la Banda Borriello sogna in grande

di Redazione Commenta


 Marco Borriello ha di fatto riacceso l’entusiasmo dei tifosi della Roma che, con l’arrivo dell’attaccante ex Milan, hanno immediatamente riacquistato il livore e la fiducia rispetto alla stagione che verrà. L’innesto della punta consente a Claudio Ranieri di poter contare su un elemento di peso in grado di svolgere in maniera efficace – lo certificano le statistiche – il lavoro di finalizzazione. La Banda Borriello, nata in concomitanza con l’approdo del bomber, sogna in grande. Da Il Corriere dello Sport:

L’entusiasmo smodato che ha salutato i due colpi di coda con i quali si è conclusa la campagna di mercato del la Roma ( Burdisso e Borriello) ci inducono a qualche riflessione. Il giallo e il rosso sono i colori più esagerati e passionali della tavolozza.

Inoltre la felicità, nei tifosi delle squadre che vincono tutto, viene spesso insidiata dalla noia, ma nei tifosi della Roma è ancora garantita da una gran de incertezza che regna sempre sovrana sugli esiti della squadra e sui destini della società. La gente chiede al calcio una vita di scorta, la vecchia e cara ‘evasione’ capace di cambiare una realtà che da tempo non promette più a nes suno isole felici. Or mai la realtà è di ventata tutta periferia. La Roma è l’iso­la felice. Almeno fino a quando non arriva il Cesena. Ma poi basta un gesto di lodevole reazione da parte della società, una promessa di gloria fatta da un nuovo giocatore, una speranza di giorni migliori perché tutto cambi in modo pun­tualmente esagerato: le promesse di ventano realtà, le speranze certezze, l’entusiasmo delirio. Forse vinceremo di più quando diventeremo saggi, ma ci di vertiremo sicuramente di meno. Certo Borriello non è un giocatore qualunque, nel senso riempitivo della parola; anzi è sin troppo utile ad una Roma che ha il problema del gol. Tirato fuori dalla rosa di attaccanti di quella squadra fatta di tutti cannonieri che è il Milan, Borriello chiede il rispetto che si deve ai giocatori di talento, che posseggono un vivo senso dei tempi di intervento sulla palla. Sulla carta sembra il centravanti ideale per fare coppia con Vucinic, che possiede a sua volta il dono della profondità e la sua scelta ci conferma sempre più nell’idea che Ranieri ( che ha vinto il premio Rocco) conosce il calcio e non lo ha imparato leggendo Brera in edizione popolare. Sempre aspettando che Adriano guarisca e dimagrisca e che Menez faccia più gol del mio gatto, che in area di rigore si muove con la stessa agilità del francese, costandomi però molto meno. Guardarsi dalle raffinatezze fini a se stesse: sembra questa la morale della Roma di Ranieri e non si può negare che, sia l’allenatore che i giocatori, l’abbiano sinora osservata.
Intanto Rosella Sensi ha salutato Borriello con una vena di malinconia, accennando al fatto che potrebbe essere il suo ultimo acquisto. In qualche modo, la Sensi mi ricorda Gaetano Anzalone. Forse perché anche Anzalone fece grandi cose, senza essere molto amato dai tifosi. E anche Anzalone, come suo ultimo acquisto, lasciò alla Roma un centravanti che risultò poi prezioso: Roberto Pruzzo. Vio la si lamentò del fatto che Anzalone lo aveva preso senza pagarlo, ma non ebbe mai l’ardire di criticarne l’acquisto. Anche Rosella Sensi ha rimandato a gior ni migliori il paga­mento di Borriello. Ci auguriamo tutti che la straordinaria coincidenza sia di buon auspicio e che le doti di misura e di equilibrio messe in mostra dall’attuale presidente della Roma, possano risultare in futuro utili a tutto il calcio italiano, adesso che tende, per necessità, a curare di più l’organizzazione generale e i vivai senza affidarsi alle pericolose avventure di un dissennato mecenatismo.


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