La parabola discendente di Pizarro

 Dal Corriere della Sera:

Da titolare inamovibile a precario, per non dire panchinaro. La parabola di David Pizarro nella Roma somiglia a una repentina eclissi. Ma anche adesso, nonostante una sola presenza dal primo minuto (a Palermo) nelle ultime 11 partite disputate, pensare al «Pek» come riserva è complicato per tutti. Forse anche per l’allenatore che, nel furibondo post gara contro il Bari, ebbe il suo daffare per spiegare ai commentatori Sky come la sua decisione fosse dettata solo da motivi contingenti. In sala stampa, però, il tecnico aggiunse dell’altro: «Il turn-over è una novità per tutti e va metabolizzato. Pizarro deve capire le mie scelte, come l’hanno capite difensori e attaccanti di questa squadra. Lui non è un problema: se vuole, le porte del mio spogliatoio sono aperte». Virus intestinale a parte, valido per motivare la singola esclusione come il pantano di Verona, c’è la presunta incompatibilità con De Rossi nel 4-3-1-2 e la considerazione aumentata per uomini mai utilizzati nei primi due mesi di stagione come Simplicio e Greco. Problemi tattici, fisici e di rapporti. Quanto basta per alimentare il malcontento del centrocampista e giustificare le prime voci di divorzio.

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