Ranieri: “Toni? Adriano? Non so, ma proveremo a fare più di 80 punti”

 Claudio Ranieri sulla Nazionale, la Juventus, il mercato estivo. Raggiunto dai cronisti nel corso della conferenza di presentazione della Partita del Cuore – Modena, 25 maggio – in cui il testaccino siederà sulla panchina del Telethon Team, il tecnico della Roma ha risposto anche a domande che esulavano dall’evento. Interessanti le parole rilasciate a proposito di Luca Toni e Adriano.
NAZIONALE.Sarei contento della scelta per Cesare Prandelli. Lui è una presona stupenda, merita di guidare la Nazionale. E’ un tecnico che sa lavorare molto bene anche se il lavoro del selezionatore è tutt’altro rispetto all’allenatore: ma sa lavorare bene, farà bene. No, la Nazionale non mi ha mai contattato ma  solo il fatto di essere accostato dalla stampa mi ha fatto piacere. Io ho il progetto Roma e voglio portarlo avanti. Abbandonare la Roma sarebbe stato come tradire in questo momento la mia squadra“.
JUVENTUS.E’ normale, dopo la stagione conclusa, che cambiassero: hanno rivoluzionato tutto, avranno bisogno di un po’ di tempo. Ma Marotta è un dirigente che stimo molto e sicuramente farà bene“.

Francesco Totti, per Roma e i giallorossi, ha sempre messo la faccia

 Da Il Corriere dello Sport:

E’ Totti contro tutti. Il capitano della Roma è ancora molto seccato dai continui attacchi che continua a ricevere Lo striscione volgare degli interisti, le parole di Balotelli, che lo ha accusato di insulti razzisti. Totti non ne può più e vuole difendersi in prima persona. La Corte di Giustizia federale lo ha convocato per domani mattina alle ore 13.30 in via Po. Assistito dall’avvocato Antonio Conte, Totti si presenterà per dare forza al ricorso contro le quattro giornate che gli sono state inflitte in seguito al calcio a Balotelli che ha portato all’espulsione negli ultimi minuti finali della finale di Coppa Italia dello scorso 5 maggio. Sarà un dibattito molto acceso, durante il quale il capitano farà valere le sue ragioni. Potrebbero essere chiamati a testimoniare anche alcuni suoi compagni. Totti è molto deluso da quanto accaduto negli ultimi tempi. Deluso dall’epilogo del campionato, perché alla fine del primo tempo a Verona aveva creduto allo scudetto. Deluso dai comportamenti dei colleghi, anche di qualcuno il quale ha condiviso la gioia della vittoria Mondiale di quattro anni fa. Solo il grande affetto dei tifosi lo ha aiutato a ritrovare la fiducia.

Roma 2009/10, Taddei arma in più. Ma fino a quando?

 La stagione 2009/2010 appena conclusasi, ha visto la Roma protagonista di una lunga cavalcata per la conquista dello scudetto con l’Inter di Mourinho, vittoriosa proprio all’ultima giornata, grazie ad un vantaggio di soli due punti. Uno dei protagonisti della stagione giallorossa, è stato senz’altro il centrocampista brasiliano Rodrigo Ferrante Taddei, noto a tutti semplicemente come Taddei (San Paolo del Brasile, 6 marzo  1980), alla Roma dall’estate del 2005. Quest’anno il centrocampista giallorosso, ha collezionato 46 presenze totali (34 in campionato, 4 in Coppa Italia e 8 in Europa League) condite da due gol, entrambi in campionato. Senz’altro da ricordare in questa stagione, il rigore che si procurò nel derby di ritorno appena entrato in campo e da cui partì la rimonta della Roma, che alla fine sconfisse la Lazio per 2-1. Il dubbio più grande però, al momento riguarda il futuro delle due componenti in causa: questo perché il contratto del centrocampista brasiliano scadrà il 30 giugno prossimo e molto lascia pensare che le strade della Roma e di Taddei finiranno col dividersi. Vuoi perché sino ad ora non vi è stato alcun incontro per parlare di rinnovo del contratto, vuoi perché diverse società sono sulle tracce dell’attaccante, a cominciare dalla Fiorentina, che l’anno prossimo potrebbe essere allenata dall’ex tecnico giallorosso Luciano Spalletti, ora allo Zenit San Pietroburgo.

Lazio-Inter diventa Laziogate

 Dal Romanista

«Ora non ne parliamo più» dice il buon Reja affermando cose che ci sembrano di una gravità estrema. In sostanza l’allenatore della Lazio sostiene che non si poteva giocare contro l’Inter e contemporaneamente contro 50mila tifosi laziali né prima né dopo il primo gol incassato. Figuriamoci dopo lo 0-2. E che lui una cosa del genere non l’aveva mai vista in vita sua. No no, parliamone invece caro Reja. Perchè lo scandalo che ha coinvolto la Lazio oramai è scoppiato, e fragorosamente. Anche noi una cosa di quel tipo non l’avevamo mai vista. Per la sua sfacciataggine intrinseca. Per l’alibi creato su misura. Per la giustificazione che ogni aquilotto si era dato sul fatto che l’antisportività era la giusta vendetta al pollice verso di Totti. Ora che la Lazio in campo non sia in grado di fare molto è chiaro a tutti, ma che la paura di superare la propria metà campo fosse più alta dei fischi che i propri tifosi dedicavano a chi ci provava, è un secondo fatto acclarato.

Rinnovo Ranieri: il mister vuole garanzie

 Da Leggo

Firmo, a patto che…”. Claudio Ranieri è pronto a legarsi alla Roma fino al 2013. Il contratto, a 3,7 milioni di euro a stagione, è pronto da tempo a Villa Pacelli, ma il tecnico di San Saba, prima di firmare il prolungamento, vuole conoscere a fondo i piani futuri della società Per questo Ranieri oggi si incontrerà con Rosella Sensi. La prima garanzia che chiederà il tecnico riguarda l’incedibilità dei gioielli giallorossi. A partire da De Rossi e Vucinic, richiesti in queste settimane dall’Inghilterra e dalla Spagna, ma ritenuti fondamentali.  Ranieri sa che la Roma dovrà vendere prima che comprare e in questo senso la cessione di un pezzo pregiato è quasi obbligatoria per permettere a Pradè di operare con maggiore liquidità.

Pizarro-De Rossi: la strana coppia più bella del mondo

 Dal Romanista:

Metti insieme un cileno di Valparaiso e un romano di Ostia e avrai il centrocampo più forte d’Europa, uno tra i migliori al mondo. David Marcelo Pizarro Cortès e Daniele De Rossi sono nati per giocare insieme, e per fortuna della Roma e di Claudio Ranieri lo fanno con la maglia giallorossa. Sono stati loro, a centrocampo, i protagonisti della squadra di Ranieri in questa stagione: che è stata quella che ha consacrato definitivamente agli altari del calcio mondiale il cileno e che ha visto De Rossi ritornare sui suoi livelli, anche se non ancora con la continuità delle stagioni precedenti. Il genio e la raffinatezza da una parte, la forza fisica e l’agonismo dall’altra. Ma non solo, ovviamente. Perché Pizarro e De Rossi sono molto di più, sono romanisti. E se dirlo di un giocatore che è nato, cresciuto e probabilmente giocherà sempre e solo con la maglia della Roma può sembrare la cosa più naturale del mondo, lo stesso non si può dire di un ragazzo di 30 anni nato a qualche migliaio di chilometri dalla capitale e arrivato a Roma passando prima per l’Udinese e poi per l’Inter.

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