Mourinho: “Inter-Roma, sfida scudetto. Ranieri, ti stimo e non ti dico la formazione”

di Redazione Commenta


 Archiviata la partita di Kiev, nel corso della quale la squadra di Josè Mourinho ha impressionato non tanto per il gioco quanto piuttosto per la determinazione mostrata nel voler vincere a tutti i costi (incredibile la moltitudine di palle gol fallite nella circostanza da Samuel Eto’o e compagni), per l’Inter occorre guardare avanti e, nel futuro più immediato ci entra a pieno titolo la Roma di Claudio Ranieri.
Nella conferenza stampa della vigilia di Inter-Roma (stadio Giuseppe Meazza di San Siro, fischio di inizio ore 20.45), il portoghese è il solito istrione, con sorprendente invito alla calma.
“Quella contro i giallorossi è una sfida importante tra due squadre che puntano allo scudetto e non si può ignorare il fatto che la classifica oggi sia bugiarda nei confronti dell’organico della Roma. Tra noi e loro non ci stanno i 14 punti di differenza in graduatoria: la classifica non dice la verità e io non ho mai nascosto che a me la Roma piace tanto, ha ottime individualità e un organico davvero di qualità”.
Importante, per Mourinho, mettere da parte l’euforia scaturita dalla rimonta di Champions League:


“Prima non ero un allenatore, ma solo un comunicatore, adesso mi chiamate mago, ma quella vittoria non mi aggiunge niente rispetto a quanto già avessi o a quanto ancora mi mancasse. Ho vinto solo una partita e sembra straordinario. Ok, è stata quasi epica, agguantata in rimonta negli ultimi cinque minuti, ma non siamo neanche qualificati e non capisco l’euforia”.
Dopo l’ammissione di Claudio Ranieri, che aveva detto di stimare e apprezzare il collega e di avere con lui un buonissimo rapporto, è ora Josè Mourinho a ricambiare la cortesia, confermando che la stima di cui ha parlato il testaccino è ricambiata tutta:
“Anche per questo non voglio dare nessun vantaggio alla Roma. Ranieri è uomo del 4-4-2, ma si parla di rombo oppure di un 4-4-1-1, per questo non darò nessuna indicazione sul nostro modulo. Per noi è un banco di prova: una squadra è grande quando è sempre pronta dopo una grande partita e la storia è sempre piena di sconfitte dopo una vittoria”.


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