Vucinic, il Genio incompreso…

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 Mirko Vucinic segna il secondo rigore concesso da Morganti, la Roma vince il derby ed il Montenegrino diventa l’eroe della settimana. Vucinic non ha mai goduto di un ottimo rapporto con la stampa. Oggi le accuse sembrano lontanissime eppure ogni inizio di stagione è caratterizzato da un’infinità di critiche; le più frequenti sono la poca attitudine al sacrificio e la presunta scarsa concentrazione sotto porta: nessuno sa spiegarsi come possa sbagliare molti goal praticamene fatti e segnare invece quelli impossibili.Dopo il derby ogni accusa è rientrata: durante l’intera partita fa su e giù per il campo, rientra sempre e nel momento decisivo si prende lui la responsabilità di tirare dagli undici metri. E non manca certo di concentrazione quando spiazza Muslera. Il Genio ci ha abituato a partenze con il freno a mano tirato; nelle ultime stagioni novembre è stato il mese della rinascita: l’anno scorso dopo un lungo digiuno arrivò la rete contro il Bologna all’undicesima di campionato, da quel momento diventò l’uomo del “non succede ma se succede..” e se fosse successo gran parte del merito sarebbe stato suo, sempre protagonista nelle partite decisive. Nell’epoca-Spalletti fu il goal partita contro il Cagliari al 93’ che diede vita al nuovo Vucinic: quel giorno esultò a lungo esibendosi in un discusso spogliarello che gli costò una denuncia per atti osceni in luogo pubblico; in quell’occasione il Montenegrino disse che era il primo a non essersi piaciuto nelle partite precedenti e che quello spogliarello simboleggiava la sua voglia di cambiamento. Domenica l’esultanza è stata più pacata e questa volta la dedica non è stata ad una rinascita, ma ad una nascita vera e propria, quella del piccolo Aleksandar, il  primogenito venuto alla luce da pochi giorni. Papà Mirko ha però bissato un mese fa lo spogliarello, questa volta con la nazionale, in Montenegro-Svizzera finita 1-0 grazie ad una sua rete al 53’: che fosse un segno premonitore? La certezza è che in questo momento, visti anche i precedenti, non si può ipotizzare una Roma senza di lui, altrettanto certo è però che prima o poi (gennaio?) si tornerà a parlare di bilancio in passivo della società, di cessioni necessarie e il suo nome inevitabilmente tornerà tra i primi candidati. La fila dietro al campanello della Roma è lunga. Da anni…
Anna Giulia Ruggeri


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