Kevin Menez: “Mio fratello ha bisogno del calore dei tifosi”

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 Ecco l’intervista del Romanista a Kevin Menez, fratello del numero 94 giallorosso:

Cosa ricorda della vostra infanzia?
In famiglia siamo solo noi due fratelli e quindi da ragazzini stavamo spesso insieme, ma lui preferiva il pallone. Era il compagno più fedele. Ha sempre parlato poco, era timido e preferiva pensare al calcio dalla mattina alla sera.
In famiglia avevate intuito che sarebbe potuto diventare un campione? Sin da bambino aveva un dono, vedevamo che era dotato con la palla. Speravamo diventasse un grande giocatore, ma non potevamo esserne sicuri.
Chi era il suo idolo? Gli piacevano i calciatori di talento come Maradona, Platini… Ma aveva una grande passione per Zidane: era il suo mito.
Qual è il primo ricordo di Jeremy calciatore? Da bambino col pallone, nelle strade sotto casa. Piccolo e forte. E poi, in seguito, la tripletta al Bordeaux a soli 18 anni (in sette minuti, ndr) e il titolo di campione d’Europa con la nazionale Under 17 nel 2004.
A proposito di Nazionale, perché Blanc non lo sta più chiamando dopo aver dichiarato che avrebbe puntato su di lui? Questo non lo so. Io posso dirvi che lui sta lavorando tantissimo con la Roma anche per guadagnarsi la convocazione. Jeremy ama moltissimo il suo Paese, ci tiene davvero tanto.
Passiamo alla Roma:dopo due anni qui com’è il rapporto di suo fratello con la città? Si trova benissimo. E’ anche inutile dire quanto Roma sia bella. Non può non piacere.
Con i tifosi come si trova? Ah, bello… (lo dice in italiano, ndr). Gioca per un grande club, la gente gli vuole bene, posso assicurarvi che è veramente felice.
In molti stravedono per lui. Pensano possa rappresentare il futuro di questa squadra. Lui li ama. E sapete perché?
Prego. Perché per rendere al massimo ha bisogno di sentire accanto a sé il calore della gente. E questo a Roma succede.
Anche il rapporto con Ranieri è ottimo. Sì, confermo. È tres tres bonne.
Si sono anche scontrati in passato, poi hanno chiarito. Certo, perché hanno lo stesso obiettivo. Vogliono la stessa cosa e cioè vincere con la Roma. Sognano entrambi lo scudetto.
È l’anno giusto? Sì, la Roma ce la può fare senza dubbio.
Da cosa nasce tutto questo ottimismo? Dal fatto che in squadra ha tanti grandi campioni.Sabato la Roma affronterà il Chievo, a cui suo fratello ha realizzato il primo gol in Italia. Ed era dicembre. Me lo ricordo bene. Pensarci è sempre molto bello, è stato un momento importante per lui. Senza nascondere il fatto che è stato anche un gran bel gol.
Chi sono i suoi migliori amici nella Roma? Philippe senza dubbio. Poi anche Okaka, Totti… Ha un ottimo rapporto con tutti.
A proposito di Totti: è vero che a poker batte sempre lui e Cassetti? Jeremy non gioca più a poker.
Ormai pensa solo al calcio. Certo. Perché vuole vincere e lavora senza sosta per questo.


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