Francesco Totti: diciannovesimo anno di A con la Roma. Capitano immenso

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 Immenso Capitano. Con gli stimoli infiniti di un campione ineguagliabile, Francesco Totti si appresta a cominciare la sua diciannovesima stagione con la maglia della prima squadra della Roma. Obiettivi? Tutti: dalle vittorie ai gol, dal bel gioco alle statistiche. Da La Gazzetta dello Sport:

Domanda: un calciatore che fra una settimana comincerà la sua diciannovesima stagione a disposizione della prima squadra della Roma in serie A, a quasi 34 anni, che stimoli potrà avere? Risposta: tanti. E quasi tutti hanno a che fare col gol.
200 & Baggio Capitan Totti, infatti, sa di essere vicino ad un paio di traguardi storici: le 200 reti in serie A (attualmente è a quota 191) e l’aggancio a Roberto Baggio nella classifica dei cannonieri della storia della serie A. L’ex Pallone d’Oro è insediato al quinto posto della graduatoria con i suoi 205 gol e quindi in una posizione che il numero dieci giallorosso — alla luce delle sue medie in campionato — può attaccare anche in questa stagione. Poi il gioco si farà duro, visto che davanti ci sono Altafini e Meazza (216), quindi Nordahl (225) e infine Piola (274). Come dire che, da qui a fine carriera, solo il primo posto dell’ex laziale sembra virtualmente irraggiungibile.
In Sardegna Per tagliare tutti i traguardi che si è prefisso, comunque, è indispensabile che Totti goda di buona salute fisica.

I sussurri dalle vacanze, in questo senso, paiono confortanti. Francesco sta bene, il suo ginocchio destro sembra aver smesso di fare le bizze e, in questi ultimi giorni di relax — da Miami si è trasferito in Sardegna— continua a far movimento per presentarsi all’appuntamento del 12 luglio (quando si tornerà a sudare a Trigoria) con una condizione fisica più che accettabile alla luce del lungo stop. La gestione Una cosa è certa: Totti sa bene come la prossima, per lui, sarà la prima, vera stagione in cui la parola «gestione» non sembrerà una bestemmia. Fra le ambizioni in campionato, il ritorno in Champions League e la caccia alla stella d’argento di Coppa Italia, il capitano giallorosso sa bene di non poter giocare su tutti i fronti tutte le partite. È vero che in Coppa — causa lunga squalifica per il caso Balotelli — entrerà in scena solo alle battute finali, ma serie A e Champions sono ugualmente logoranti e così l’alternanza con Adriano (più che con Vucinic) sarà la chiave di volta della gestione di Claudio Ranieri. Untipo che non fa sconti, lo si è visto, e che mette in campo i giocatori solo quando possono dargli le massime garanzie dal punti di vista psicofisico.
Rimpianti azzurri Insomma, se nel cuore del campione l’assenza dal Mondiale è stata temperata dal flop della banda Lippi, la malinconia è rimasta tutte sulle spalle dei tifosi azzurri. Cosa sarebbe successo se…? Se lo sono chiesto in tanti. E su quei puntini di sospensione i tre nomi più gettonati sono stati quelli di Cassano, Balotelli e Totti. Tutti e tre irrimediabilmente lontani dal Sudafrica. Quanto basta per farci venire voglia di piroette e cucchiai. Una voglia che, con tutto il rispetto, non può bastare Abreu ad appagare.


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