Standing ovation per Francesco Totti

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 Da Il Romanista:

Bene così. Seconda vittoria consecutiva in campionato, terza in meno di una settimana considerando anche il derby: la Roma liquida 3-0 il Cagliari all´Olimpico, grazie ai gol di Totti, Perrotta e Menez. E continua, senza freni, la sua rincorsa. E´ il Capitano il grande protagonista della fredda notte romanista: un gol (e sono 250 con la maglia della Roma), lanci di prima, colpi di tacco, rincorse agli avversari anche ben oltre il 90´ e la sensazione che, adesso che è tornato anche a segnare, la Roma possa davvero tornare a sognare. E a far sognare. Ranieri in avvio sorprende tutti, lasciando in panchina sia Vucinic sia Menez e rinforzando il centrocampo, con Taddei e il rientrante Perrotta a dar man forte a De Rossi e Simplicio. Il primo tiro in porta al 4´ porta la firma di Totti, che dal limite dell´area riceve da Borriello e tira di destro, ma Agazzi blocca con facilità. Al 6´ gli applausi dell´Olimpico sono per Julio Sergio, bravo a respingere in angolo un gran tiro di Cossu. Al 16´ è anco a il Cagliari a farsi avanti, con una punizione battuta improvvisamente e Acquafresca che, in posizione defilata, prova a sorprendere Julio Sergio.

Al 20´ rigore per la Roma: cross di Totti, De Rossi viene ´cinturato´ da Canini. Sul dischetto va Totti. Gol. I trentamila dell´Olimpico si alzano in piedi, la panchina della Roma anche: tutti battono le mani alla Storia, che realizza la rete numero 250 con la maglia giallorossa (di cui 195 in campionato). Non poteva non farlo sotto la Curva Sud che, un minuto più tardi, gli riserva l´ennesimo omaggio: ´Un Capitano, c´è solo un Capitano´. Al 27´ ancora Francesco protagonista con un passaggio da terra a Taddei, bravo poi a cambiare gioco per Riise: l´azione si conclude con un nulla di fatto, ma la giocata di Totti strappa applausi a scena aperta. Il tutto sotto gli occhi di Michel Platini, seduto in tribuna accanto a Boniek. La Roma però non è solo Totti: al 35´ grande triangolazione tra Simplicio e Borriello, che si conclude con una rimessa laterale. Al 39´ è sempre il Capitano a far cantare lo stadio, dopo un tiro dal vertice dell´area che finisce alto sopra la traversa. Un minuto più tardi è Borriello a provarci al termine di una percussione centrale di De Rossi, ma Agazzi, ben piazzato, respinge di piede. Nel secondo tempo identiche formazioni e a partire all´attacco è di nuovo il Cagliari, ma Mexes è bravissimo ad anticipare Cossu. Ci prova anche Nainggolan, ma la sua conclusione finisce ancora a lato. Ancora Cagliari al 53´ quando Daniele Conti prova a dare l´ennesimo dispiacere ai tifosi romanisti, ma il suo tiro ravvicinato viene bloccato da Julio Sergio. La Roma si affaccia dalle parti di Agazzi al 17´, quando Perrotta, dopo un passaggio di Totti, dalla distanza tenta la botta troppo centrale. Nello stesso momento Menez e Vucinic tolgono la tuta e l´Olimpico applaude due tra i protagonisti del derby, che prendono il posto di Taddei e Borriello. Anche Donadoni cambia, togliendo Nené e mettendo Matri. Al 24´ grandissimo tiro da trenta metri di De Rossi, con Agazzi che respinge in angolo. Dal corner arriva il raddoppio della Roma: Totti batte, Juan colpisce di testa, il portiere del Cagliari non trattiene e Perrotta è lesto a ribattere in rete. Passano dieci minuti e Agazzi toglie dai piedi di Vucinic quello che sarebbe stato uno dei gol più belli del campionato giallorosso: Menez prende palla a centrocampo, allarga sulla destra per Totti che mette in mezzo per il montenegrino. Niente da fare, ma è la dimostrazione che quando la Roma decide di accelerare può colpire in qualsiasi momento. All´80´ Matri, in posizione defilata, si presenta solo davanti a Julio Sergio, ma il suo destro termina direttamente in Curva. Nel recupero è Mexes a sfiorare il gol (che avrebbe stra meritato): angolo di Totti, il francese in tuffo manda di poco alto sopra la traversa. Da un francese all´altro: Vucinic lancia Menez che prima salta un uomo poi con una grande finta mette a sedere Agazzi e segna il 3-0. L´Olimpico impazzisce: cori e standing ovation per lui che, felice, ringrazia. Ma è nulla in confronto a quello che succede un minuto più tardi, quando Ranieri toglie Totti. Tutti in piedi, tutti ad applaudire, tutti a cantare “Un Capitano c´è solo un Capitano”. Finisce così. Ed è il modo più bello. E più giusto.


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