Ranieri: “Totti un campione, Vucinic fondamentale. Abbiamo venduto cara la pelle”

di Redazione Commenta


 Voglio vedere sempre gente che venda cara la pelle“. Come stasera. Claudio Ranieri è raggiante, nel post partita di Roma-Fiorentina. Il tecnico ha visto la sua squadra cambiare volto, dopo la deludente prestazione di Basilea: “La reazione? E’ quello che abbiamo davanti agli occhi. Motivazioni e approccio sono importanti nel calcio. Ci sono gare in cui riesci a rendere di più. Siamo come una macchina da Formula 1: appena non gira un piccolo particolare, non riusciamo a rendere al 100%“. Ranieri elogia il gruppo. Ma non lesina complimenti anche ai singoli: “Totti è un campione. Lui è un simbolo della Roma. Veramente una gran partita stasera. Gli si può dare qualche consiglio, ma è sufficiente che faccia il Totti…  Qualcuno ha voluto creare un caso. Juan? Sa leggere l’azione in maniera sublime. Non è ancora al top della forma, devo parlare con lui per capire se sarà disponibile mercoledì. Non posso certo tirargli il collo…“. E ancora: “Vucinic è stato fondamentale. Ha rotto l’equilibrio della partita. Quando ho un attaccante che attacca lo spazio è un’altra cosa. Baptista è un fior di campione, ma a Basilea non riusciva a darmi profondità“. La Roma è apparsa rigenerata soprattutto sotto l’aspetto psicologico: “E’ stata la molla. Dobbiamo giocare con questa determinazione. Non mi piace come abbiamo preso gol a Basilea. La rete di Gilardino invece ci sta. La mente gioca un ruolo fondamentale nella vita, come nello sport“. Ranieri ha parole di conforto anche per Mexes, che sta attraversando un momento particolare: “Philippe è un campione e deve riconquistare la maglia della Nazionale. Ho tre centrali tutti ottimi. Burdisso sta giocando molto bene in questo inizio di campionato, per cui ho deciso di mettere in panchina Philippe. Il francese è un giocatore su cui credo tantissimo. Se gli altri stanno meglio e lui sta una partita fuori, non è un dramma“. Una precisazione, su alcuni accorgimenti tattici: “La scelta dei terzini bloccati? E’ vero che nel gioco a rombo ci vuole la spinta degli esterni. Però sono difensori e devono saper difendere“. Sull’eredità di Spalletti: “Io sono Ranieri, non sono Spalletti. Ho cambiato il sistema di gioco. L’anno scorso si era inceppato qualcosa, gli avversari avevano preso le contromisure e anche lui stava cercando di cambiare“. Infine, la strada da percorrere: “Voglio continuare a vedere la squadra lottare. Se giochi così, con questa grinta e velocità di idee, è dura per tutti. Aspettiamo comunque altre partite, altre conferme“. Intanto la sua Roma si gode il secondo successo consecutivo. Roba d’altri tempi…


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>