Conferenza stampa di Ranieri: “Non credo al Napoli stanco. Totti? Viene prima di tutto”

 Ecco le dichiarazioni di Claudio Ranieri pronunciate durante l’odierna conferenza stampa:

Napoli Sono una buona squadra. I tre davanti formano un gran tridente. Sono lanciati, sarà un gran derby del sud, noi ci stiamo riprendendo, mi aspetto ulteriori passi avanti.
Totti
Totti è Totti, prima viene lui e poi tutto il resto.
Difesa a 3
Non è da scartare, devo valutare bene tutto.
Il centrocampo del Napoli
Bisogna stare sempre attenti, ci sono giocatori che s’inseriscono. Hanno un trio ben amalgamato e funzionale.

Napoli-Roma: i 22 convocati da Ranieri

 Napoli-Roma: i convocati di Ranieri. La Roma, attraverso il proprio sito ufficiale, ha diramato la lista dei giocatori giallorossi per la sfida di domani al San Paolo contro la formazione di Mazzarri (inizio ore 15,00):

Baptista
Borriello
Brighi
Burdisso G.
Burdisso N.
Cassetti
Castellini
De Cesare
De Rossi
Greco
Juan

Le cifre di Napoli – Roma

  Come riporta l’Ansa l’ultima vittoria interna ufficiale del Napoli contro la Roma – risalente all’11 maggio 1997 quando, in serie A, si impose per 1-0 con rete decisiva di Caccia al 32′ – è anche l’ultimo successo assoluto ufficiale conquistato dai campani contro i giallorossi: nelle successive 12 sfide, tra casa e trasferta, lo score è di 4 pareggi ed 8 affermazioni giallorosse. In queste stesse 12 gare ufficiali i giallorossi hanno sempre segnato almeno un gol, per un totale di 32 reti all’attivo.  Settima sfida ufficiale tra Mazzarri e Ranieri: finora è sempre finita in pareggio. Il Napoli è la squadra della serie A 2010/11 ad aver finora segnato il maggior numero di gol nel quarto d’ora finale di gara: dal 76′ al 90′, recuperi inclusi, sono stati 6 sui 10 totali (60% del totale)

Ranieri: “La squadra è in crescita ma bisogna avere pazienza”

 Ecco le parole di Ranieri a Sky: “Sono contento, la squadra si sta ritrovando, ma siamo ancora convalescenti . Una partenza così  non era nei nostri programmi, ma ci stiamo riprendendo e questo è importante”. Poi passa ad analizzare la sfida col Napoli: “Loro sono una grande squadra e dalla mia mi aspetto di vedere che continui a dare quello che sa, grinta e determinazione. Con azioni ficcanti e con la personalità dello scorso anno. Cose che ci hanno portato ad essere vicecampioni d’Italia”.Poi prosegue: “Questo sarà un campionato combattuto, con molte squadre che hanno grandissime possibilità, sia per lo scudetto sia per la Champions League”. Infine conclude con un incoraggiamento alla squadra: “Si sta ritrovando, abbiamo vinto le ultime due partite, ma siamo ancora convalescenti”.

Peciola: “Tessera del tifoso ingiusta”

 Gianluca Peciola, coordinatore del Gruppo Federato della Sinistra presso la Provincia di Roma dice la sua a Radio ies a proposito della Tessera del Tifoso: “Oggi la mozione da me proposta è stata approvata, spero venga accolta anche dagli altri enti, è evidente infatti che se  Comune e Regione fanno pressione unite il provvedimento cominca a scricchiolare. Deve scricchiolare perchè il decreto è ingiusto. Il tifoso fidelizzato ha dei grandi privilegi, mentre quello senza abbonamento e quindi senza tessera subisce una forte discriminazione. Per questo ho chiamato in causa la costituzione, perchè per colpa di questo decreto i ciittadini non sono uguali di fronte alla possibilità di entrare allo stadio. Penso che questo governo, in assenza di politiche per evitare la violenza negli stadi fa degli spot,

Vucinic e Baptista, Buon Compleanno

 Da LaSignoraInGiallorosso.it:

Il  1 ottobre nascevano due bambini che avrebbero realizzato anni dopo il loro sogno di diventare calciatori professionisti. Uno,  Mirko Vucinic, nasceva 27 anni fa in una piccola cittadina dell’allora Jugoslavia , Niksic. L’altro, Julio Baptista, due anni prima in una delle megalopoli brasiliane per eccellenza, San Paolo. Migliaia di km di distanza ma la stessa voglia di giocare a calcio e di emergere. Il “Principe” di Niksic è un predestinato. Diventa subito il giocatore più giovane ad esordire nel campionato serbo-montenegrino a 16 anni, e si fa notare dai dirigenti del Lecce che nel 2000 lo portano a maturare nel salento.

Roma, Angelini c’è

 Francesco Angelini ha deciso di starsene in silenzio. E attendere tempi certi. L’accostamento dell’imprenditore chimico-farmaceutico alla Roma, infatti, è in realtà figlio della passione. Innanzitutto. Quella che non ha prezzo e le cui radici attecchiscono nei cuori prima ancora di farsi spazio nei portafogli. E’ tifoso giallorosso da sempre, il classe 1945, e il calcio occupa nei suoi pensieri quasi lo stesso spazio dedicato all’altro grande interesse, il bridge. E’ semmai il gioco delle carte a far da ponte (lo suggerisce, se non altro il termine) tra un contesto e l’altro e svelare una verità incontrovertibile. Se qualcosa piace, ad Angelini, l’industriale la vive nel pieno delle proprie facoltà. E accaduto con il bridge (un hobby che lo ha portato a diventare campione del mondo di specialità nel 1998,a vincere 5 Champions Cup e svariate medaglie d’oro) e potrebbe succedere di nuovo proprio con la Roma. E’ bastata una dichiarazione di interesse rispetto all’acquisizione del club capitolino (nell’estate del 2009) per mandare in visibilio il tifo romanista. Ha fatto seguito la conferma dello scorso autunno e tanto è servito a trasformare l’entusiasmo della tifoseria in auspicio. Attesa. Fretta. Perchè a Roma si sa: basta leggerne anche solo un quarto di biografia per affermare che Francesco Angelini è una garanzia con pochi eguali. Fretta. Attesa. Auspicio. Invece, dal novembre 2009, Francesco Angelini ha deciso di starsene in silenzio.
HO CHIESTO INFORMAZIONI. Quanti, e non sono pochi, hanno a cuore i destini della Roma tengono un ritaglio di giornale custodito in una agenda. Affisso al muro tra un poster e l’altro. In un portafogli, tra i dieci euro e la carta di identità. La firma in calce è di Piero Torri, che sta al Corriere dello Sport come il Medioevo alla Tuscolana, mentre le dichiarazioni virgolettate sono sue. Di Francesco Angelini. Affermava: “Sto cercando di capirne di più. Ho chiesto informazioni sulla Roma in tempi recentissimi. Mi hanno chiesto tempo per darmi delle risposte. Qualche settimana al massimo. Sono in attesa di capire in che ruolo e in che entità io possa dare una mano alla Roma“. Mister Tachipirina è uscito allo scoperto il 7 maggio 2009. Poi, il Cavaliere del Lavoro (nominato da Ciampi nel 2003) ha ribadito il pensiero al canale televisivo T9. Messo in chiaro il concetto, poi più nulla. Avaro di parole, parco di interviste, invisibile alle macchine fotografiche. Il conseguente ammutinamento lo si è letto in svariate maniere. I pessimisti ci hanno visto passi indietro, scarsa covinzione; gli ottimisti hanno associato il silenzio alla professionalità, issandolo a esempio di serietà. Gli sgamati hanno pensato che fosse l’inevitabile giochino utile a deprezzare il valore effettivo del club mentre gli ingenui si sono lasciati vincere dal populismo di chi va ripetendo che la Roma “tutti la vogliono ma nessuno se la piglia”. Eppure, se dici Roma in tutte le lingue del mondo, da un anno a questa parte, è come se avesssi detto, in qualche maniera, anche Angelini. Francesco, all’anagrafe. Perchè mentre egiziani e arabi vanno a suggerire titoli da “prima” a suon di “comprerò”, Angelini decide di non accrescere le emicranie di stagione e naviga a vista. A un iridato di bridge, il barrage (apertura ad alto livello con mano debole e sbilanciata) fa solo sorridere. Incisivo, efficace, risolutore. Come un farmaco, mister Tachipirina, lo aspetti da un istante all’altro che ti certifica diagnosi, prognosi, cura. E come un farmaco – Angelini – dovesse agire, sarebbe un attimo. La passione innanzitutto, si diceva. Poi, certo, gli affari.

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