Il caso Pizarro non esiste: parola di Tempestilli

 Da Il Romanista:

“Nessun caso, non ci nascondiamo dietro un dito”. Arrivano da Tonino Tempestilli le nuove rassicuranti parole sulla situazione Pizarro. Ieri il responsabile organizzativo giallorosso è stato intervistato da Sky allo stadio Flaminio, dove si è svolta l´amichevole contro l´Atletico Roma, e ha fatto il punto sulle situazioni spinose di questo inizio anno giallorosso. A partire proprio da quella del Pek, che non è ancora rientrato in Italia e non dovrebbe farlo ancora per qualche giorno a causa di alcuni problemi fisici.

Adriano alla stampa brasiliana: “Vado a Roma per sei mesi, a giugno sarò un calciatore del Flamengo”

 E’ apparsa sul web una intervista che Adriano avrebbe rilasciato a odia.com/br con cui il giallorosso esterna tutto il malumore possibile nel dover lasciare il Brasile controvoglia per tornare nella capitale. “Rispetto un contratto perchè sono un professionista – dichiara l’ex nerazzurro – ma a giugno torno a giocare per il Flamengo“. Gli stralci più significativi:

Tu hai ancora due anni e mezzo di contratto con la Roma. Che effetto fa lasciare il Brasile controvoglia per presentarti al tuo club?
Un pezzo del mio cuore resta in Brasile. Ma devo rispettare gli accordi. Se potessi non andrei. E´ difficile lasciare la mia famiglia, i miei amici. E questa volta sto andando da solo. I miei figli non vengono con me. E´ chiaro che se potessi resterei al loro fianco e non viaggerei da solo.

Atletico Roma – Roma. Le dichiarazioni dei protagonisti. Tempestilli: “Pizarro sta vivendo un momento di disagio”

 Fabio Simplicio in conferenza stampa: “Siamo entrati subito in ritmo partita, siamo arrivati giovedì e speriamo sia una gara di esempio per iniziare bene l’anno. Il risultato non è stato bello, loro si allenano da un po’ più di tempo di noi, era no più in forma, anche il mister ha fatto esperienza cambiando i ruoli. Il campionato è altra cosa, l’atteggiamento sarà completamente diverso. Adriano? sono stato a San Paolo, ho fatto le vacanze con la mia famiglia e non l’ho sentito.”

Cessione Roma, il 2011 di Mr President?

 Se nei destini della Roma entra prepotentemente il Presidente di un collegio arbitrale, significa che la giustizia – per una delle sue molteplici sfaccettature – ha messo piede, per l’ennesima volta, nel contesto calcistico. E nella capitale, tra lo sventolio di drappi giallorossi e le vicissitudini di Totti, tra la rincorsa verso il rafforzamento della rosa e partite più o meno indelebili, da un certo momento (la vicenda è stata lunga e intricata, ha tenuto banco in maniera significativa per buona parte del mese estivo) l’importanza e la notorietà del magistrato Cesare Ruperto hanno minato quella dei protagonisti schierati sul terreno di gioco. Di fatto, Ruperto è simbolicamente riportato quale figura in grado di chiudere un’era, quella dei Sensi, e spalancarne una nuova. Ancora tutta da scrivere, attualmente in divenire.  Il punto e a capo è stato ufficializzato a Milano: alle 17.45 di lunedì 26 luglio, Italpetroli e Unicredit hanno sancito l’intesa cercata da tempo rispetto all’estinzione del debito che la holding petrolifera ha accumulato nei confronti dell’Istituto di credito. Il debito del gruppo che ha fatto capo alla famiglia originaria delle Marche, non esiste più: 325 milioni di arretrato evaporati da un istante all’altro. Il tempo che le lancette dei secondi spostassero di una unità quella dei minuti. Alle 17.45 il capoluogo lombardo annullava di fatto anche gli altri “spiccioli” (perchè a confronto parevano davvero un’inezia tant’è che non se ne parlava mai) che Italpetroli (una ottantina di milioni) avrebbe dovuto restituire alla Monte dei Paschi di Siena e quell’altro milioncino e poco più che l’erede di Franco aveva da ritornare alla compagnia di Alessandro Profumo. Denaro chiesto a titolo personale. Istanti, gesti, facce, luoghi. Non più l’Olimpico vestito a gara ma il nome di una via romana. Cesare Ferrero da Cambiano, civico 82.

Crollano i tifosi allo stadio: la Roma non ha più il suo ‘dodicesimo’

 Da LaSignoraInGiallorosso.it:

La Roma ha perso i suoi tifosi. Quel pubblico, che colorava lo stadio Olimpico di giallorosso e trascinava la squadra verso indimenticabili imprese, o la spingeva comunque a combattere fino a versare sul terreno di gioco l’ultima stilla di sudore: quel pubblico, reso unico dalla passione, dai cori e dalla gioia di vivere lo stadio, ormai non esiste più. E’ questa l’amara conclusione che si trae dall’analisi dei freddi (e impietosi) numeri su abbonati e paganti delle ultime stagioni. I dati più allarmanti sono quelli relativi alla stagione in corso, nella quale il club giallorosso figura all’ultimo posto della classifica delle differenze percentuali di spettatori rispetto al passato campionato.

Top e flop nel 2010 romanista

 Top

1- Derby
Alzi la mano chi non ricorda la goduria provocata dalle ultime due vittorie della Roma in casa dei “cugini” laziali. Due vittorie che valgono tantissimo in una città come la capitale d’Italia che vive 365 giorni all’anno di sfottò, stracittadina e passionalità calcistica. Due vittorie fondamentali per motivi opposti. La prima vittoria è datata 18 aprile 2010. I giallorossi sono in testa alla classifica con 68 punti (uno in più dell’Inter) dopo una rimonta che ha non riscontri nella storia calcistica moderna, mentre la terza squadra della capitale (la seconda è l’Atletico Roma…) lotta per non retrocedere. Bisogna vincere assolutamente il derby per continuare a sperare in un sogno chiamato scudetto. E’ la partita di Ranieri che alla fine del primo tempo toglie dal campo le due bandiere romaniste Totti e De Rossi e ribalta lo svantaggio iniziale. Fondamentale sull 1-0 per i biancocelesti la parata di Julio Sergio sul calcio di rigore di Floccari. Parata che riapre la partita e scatena Mirko Vucinic, autore di una doppietta , prima su rigore e e poi su calcio di punizione che spiazza Muslera. Mai visto un Vucinic così indemoniato dopo i gol, una maschera di tensione e felicità. Curva Sud in delirio e Totti che al fischio finale fa il gesto (ormai famoso) dei pollici alla rovescia a ribadire la superiorità romanista nella stracittadina.

Pizarro si cura in Cile

 Dal Romanista:

Non tornerà a Roma, salvo a questo punto clamorosi colpi di scena, prima del dodici gennaio. Perché prima di tornare a Trigoria, David Pizarro vuole essere al 100% dal punto di vista fisico. E’ per questo che ha deciso di restare in Cile, per curarsi da un medico di sua fiducia, che gli ha consigliato ancora un paio di settimane di terapia. Poi, verosimilmente il 12 o 13 gennaio, il Pek sarà a Roma, con un unico obiettivo: riprendersi la sua maglia numero 7 e le chiavi del centrocampo giallorosso. Il Pek, che sarebbe dovuto atterrare a Fiumicino alle tredici insieme alla moglie e ai due figli, ha avvertito via sms la società: «Resto ancora qui – sono state le sue parole – perché ho bisogno di ulteriori cure».

Behrami aspetta la Roma

 Dal Romanista:

All’orizzonte c’è un solo grande ostacolo. La Roma vorrebbe prenderlo in prestito, mentre il giocatore preferirebbe la cessione a titolo definitivo. Una volta che sarà stato trovato un accordo sulla formula, Valon Behrami sarà giallorosso. Gennaio sarà un mese di fuoco per Pradè. Oltre a dover affrontare la questione rinnovi, a cominciare da quello di Mexes, il diesse proverà a chiudere la trattativa con il West Ham per portare Behrami alla Roma. Se ci fosse stata una maggiore disponibilità economica a Trigoria, nemmeno staremmo a parlare di intoppi, perché Valon è un obiettivo di mercato della Roma già dalla scorsa estate. Pur di farsi trovare pronto, pur di mettersi a disposizione immediatamente di Ranieri, Behrami aveva persino bruciato le tappe.

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