Lazio-Roma, Riise: “Sarà una battaglia”

 Da Il Romanista:

Discese ardite e risalite, sinistro potente e un affetto (ricambiato) per questa città. Tanto da spingerlo, alla fine di Roma-Atalanta, a mandare un sms direttamente dagli spogliatoi a un giornale norvegese per dire: «Sono qui, seduto. E ho delle sensazioni incredibili». Le stesse, caro John, di una tifoseria intera. Che si è innamorata di te, tanto da invocarti ogni volta che c’è da battere una posizione. E che conta anche sul tuo sinistro per raggiungere un sogno che sembrava impossibile soltanto poche settimane fa. «Quello che abbiamo fatto per arrivare qui è incredibile – ha aggiunto Riise a Dagbladet – ed è stato un lavoro duro, una grande fatica.

Totti: “Campionato inimmaginabile. Ranieri super”

 Ecco l’articolo settimanale di Francesco Totti sulle pagine de Il Corriere dello Sport. Il capitano giallorosso dice la sua sul campionato e sullo sprint scudetto:

Nessuno poteva immaginare un campionato come questo. Con tante sorprese, tante novità. A cinque giornate dalla fine nessuna squadra può avere la certezza di aver conseguito i propri obiettivi. Questo rivaluta il nostro calcio che spesso viene criticato, ma che in questo momento ci sta regalando forti emozioni. All’inizio del torneo, con il trasferimento di grandi campioni come Ibrahimovic e Kakà all’estero si prevedeva un campionato meno spettacolare, ma così non è stato. E’ cresciuto il valore di tanti calciatori che già giocavano in Italia e questo ha portato a un livello di spettacolo più elevato. I giocatori di tecnica e fantasia sono sempre quelli che fanno la differenza. La Samp con Cassano e il Palermo con Miccoli lo testimoniano e stanno lottando per il traguardo della Champions League.

Sacchi: “Scudetto? Roma favorita, l’Inter pagherà lo scontro col Barça”

 Dalle colonne de La Gazzetta dello Sport, Arrigo Sacchi parla della corsa scudetto e di quanto possa influire il doppio confronto di Champions League fra Inter e Barcellona sulla vittoria del campionato:

È successo quello che alcuni mesi fa nessuno avrebbe previsto: la Roma ha superato l’Inter ed è prima. Un’incredibile rincorsa, culminata con 5 vittorie consecutive. L’avvento del bravo Ranieri e di Montali ha dato equilibrio e maturità a un gruppo che aveva perso convinzioni e morale. La squadra forse gioca in attacco un calcio meno fluido e spettacolare dell’era spallettiana, ma è più equilibrata e compatta. E l’arrivo di Burdisso ha dato attenzione e determinazione a un reparto che ne era carente. Ma Claudio è stato anche bravo nel risvegliare motivazioni e valori sopite. Ora la Roma non dovrà essere colpita dalla sindrome del successo, né avere rilassamenti.

Ranieri e Montali: le scelte azzeccate di Rosella Sensi

 Da Il Corriere della Sera:

Il lavoro della squadra «vera» è sotto gli occhi di tutti: primo posto in classifica; 14 punti recuperati all’Inter da fine novembre a oggi; 23 risultati utili consecutivi in campionato; 15 giocatori diversi mandati in gol; divisione dei gol segnati – 31 dagli attaccanti, 18 dai centrocampisti e 10 dai difensori- che dimostra un gioco di squadra, corale, e non soltanto grande attenzione tattica e pallone in avanti per Totti, Toni e Vucinic. Dietro il primato della Roma, che non era in testa da sola nel girone di ritorno dal 10 febbraio 2002, c’è però anche il lavoro della squadra che non si vede, quella formata dallo staff tecnico e dai dirigenti. E alla presidentessa Rosella Sensi, piaccia o non piaccia, va almeno riconosciuto il merito di aver scelto bene le persone per costruire un modello di società che deve fare ameno di un elemento fondamentale: tanto cash da investire in giocatori.

L’accoppiata scudetto e coppa Italia vale 1 milione

 Da Il Messaggero:

Superbonus per il double: circa 1 milione di euro lordi, per l’accoppiata vincente, campionato e coppa Italia. La scommessa di Claudio Ranieri fu subito su se stesso. E di conseguenza sulla Roma, nonostante lo zero in classifica dopo due giornate di campionato. Quando il 1° settembre si presentò da Rosella Sensi in via Aurelia per firmare il contratto biennale, non spinse per un ingaggio da favola ma per un premio in caso di successo, addirittura doppio. La sua gran voglia di rivincita, dopo il trattamento ricevuto dalla Juve (costretta a pagargli una buonuscita di 1 milione e mezzo di euro netti), la rese presto ufficiale davanti alla preseidentessa, mettendola per iscritto. Primo anno di stipendio 2 milioni e 300 mila euro lordi, ma premio del 70/80 per cento dello stesso ingaggio per il bis, all’epoca da nessuno messo in preventivo e oggi comunque possibile.

Roma: momento decisivo

 Da La Gazzetta dello Sport:

Tutto dice Roma oggi. Se persino tra molti tifosi interisti serpeggia la paura di aver perso lo scudetto, vuol dire che la squadra di Ranieri è in pole position per lo sprint finale. Su questo non si può discutere, perché la classifica parla ancora più chiaro di quanto sembri. Il vantaggio sull’Inter è di 2 punti, non 1, perché in caso di arrivo alla pari la Roma sarebbe campione d’Italia grazie agli scontri diretti: 1-1 a San Siro, 2-1 all’Olimpico.

Derby Lazio-Roma, Rosella Sensi: “Io all’Olimpico? Troppo scaramantica”

 Da Il Corriere dello Sport:

Gli ultimi minuti sembravano interminabili. La sofferenza e la tensione le segnavano il volto. L’orologio, una sigaretta. L’urlo liberatorio dei tifosi alla fine. Rosella Sensi è il presidente della Roma prima in classifica. L’ultima volta che la squadra era salita così in alto c’era ancora il suo papà al timone. Oggi ha una grande responsabilità, quella di guidare la squadra capolista, a cinque giornate dalla fine, dopo mesi (anni?) di critiche, accuse, offese anche gravi. Ha sempre accettato tutto, scegliendo ostinatamente il silenzio, anche quando sarebbe stato meglio uscire allo scoperto. La Roma prima in classifica è la sua Roma:

Che Roma sarebbe senza Vucinic

 Da Il Romanista:

Parlaci ancora in leccese, recita i tuoi ex cori e poesie in dialetto, fai quello che ti pare Mirko. Anche se sei nato a Niksic, in una città che non si riesce neanche a scrivere per i troppi accenti da mettere, figuriamoci a pronunciare. Anche se compi gli anni quando qui i bambini piangono perchè combacia con il primo giorno di scuola. Parla in puglio-montenegrino e cucinaci i migliori piatti della famiglia della tua fidanzata Stefania. Lasciati definitivamente anche i ricordi di te ragazzino serbo alle spalle. Sei a Roma e sei primo. Sei a Roma e hai gran parte di questo successo sul groppone. Sei a sedici reti di cui cinque fuori da questo campionato. Sei lupo e sei capobranco. Parlaci nel tuo linguaggio che fa tanto “italorussomanno”.

Roma, febbre a 90′

 Da Il Romanista:

Noi romanisti non supereremo mai questa fase. Febbre a 90, più tre di recupero. La temperatura sale, dalla mattina, da quelle ore che precedono la partita e che sembrano non passare mai. Ma raggiunge il picco nel secondo tempo di Roma-Atalanta, quando il fischio finale sembra lontanissimo e tutte le paure si materializzano. Fantasmi ovunque. Barbas e Pasculli sembrano Tiribocchi e Ferreira Pinto, Diamanti da Londra pare già sull’aereo per Roma, Daniele Conti potrebbe di nuovo dare un dispiacere a papà Bruno, sembra che sia qui, invece che a Torino a prendere gomitate da Camoranesi.

La Roma guarda tutti dall’alto

 Da Il Messaggero:

 Non è effetto cromatico: lassù, in testa alla classifica, adesso c’è proprio la Roma. Il sorpasso sull’Inter, inseguita da mesi (potremmo dire anche da anni), nel pomeriggio di un weekend che vede cambiare il colore dominante della nostra serie A, dal nerazzurro al giallorosso. Per superare i campioni d’Italia, il risultato utile numero ventitre, successo sull’Atalanta, 2 a 1, il quinto di fila. Rispettando il pronostico della vigilia, ma ribaltando in assoluto quello di tutta Italia, con la squadra di Mourinho considerata sempre e comunque superfavorita e senza rivali anche in questa stagione.

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