Ranieri, la garanzia

 Da Il Messaggero:

Viaggiando con dieci punti di ritardo dalla capolista Inter, Claudio Ranieri un anno fa era considerato un allenatore fallito. La sua Juventus stentava, per mille motivi non riusciva a salire più in alto del secondo posto ma la dirigenza, la stampa e i tifosi bianconeri avevano individuato in lui, soltanto in lui il capro espiatorio della grigia situazione. E così il suo esonero, invocato come la medicina giusta per tutti i mali juventini, era più che una semplice ipotesi. La sera del 18 aprile dello scorso anno, la Juventus ospitò all’Olimpico di Torino l’Inter di Josè Mourinho in una partita che avrebbe potuto regalare punti importanti in classifica a Del Piero e compagni e ossigeno puro all’allenatore in difficoltà.

Lazio-Roma: De Rossi, una corsa per lo scudetto

 Da La Gazzetta dello Sport:

Nomi da mormorare come un rosario, grani più vistosi di preghiere laiche coi tacchetti, a volte (non sempre) arrivate fino al cielo. Fulvio Bernardini, Amedeo Amadei, Alberto Orlando, Luciano Spinosi, Giancarlo De Sisti, Bruno Conti, Agostino Di Bartolomei, Giuseppe Giannini, Francesco Totti, Alberto Aquilani. Non tutti: i più. In questo elenco c’è anche lui, Daniele De Rossi – romanista e romanista come gli altri – che però ha segnato la sua unica rete in uno dei derby più malinconici della storia recente giallorossa, quello finito 4-2 (per la Lazio) lo scorso anno.

Fioranelli: “Non sono scappato”. Cragnotti: “E’ stato tradito”

 Sergio Cragnotti, ex presidente della Lazio, in una intervista a Rivista Romanista in edicola domani, rivela un’alleanza con il Presidente della Roma Franco Sensi per combattere i poteri forti del calcio:

“Con Franco Sensi stringemmo una splendida alleanza per combattere i poteri del calcio italiano: Franco era l’unico in Lega che si faceva sentire protestando continuamente. Io ero ammirato per la sua ostinazione. Lui era sempre pronto alla battaglia, io ero più contenuto, più politico. Alla figlia poco tempo fa avevo dato un bel 9. Ma se vince lo scudetto merita dieci e lode. Il mio socio Fioranelli? Quando voleva acquistare la Roma è stato tradito al momento decisivo e lui forse è stato un po’ precipitoso. Ma ha fatto tutto in buona fede. Volker Flick esiste, lo conosco personalmente. Io dietro di lui? E una scemenza, non avrei proprio le disponibilità finanziarie”.

Lazio-Roma: tutti i segreti del derby

 Da La Gazzetta dello Sport:

Abbiamo violato le parti segrete della Roma e della Lazio scendendo nella pancia dell’Olimpico, attraversando il tunnel riservato dei giocatori, entrando negli spogliatoi. Come sono le stanze dove domenica si stempereranno le ultime tensioni prima di salire la scaletta di graniglia rossa che immette sul prato dell’Olimpico ai piedi dei 70 mila sugli spalti? Ecco il breve tunnel dove vediamo infilarsi auto e pullman dei giocatori, il garage e sulla sinistra, la porta off limits d’ingresso nel lungo corridoio degli spogliatoi. Ce ne sono tre: il primo a sinistra è riservato alla Roma come recita la targa appesa a fianco della porta di metallo, poi c’è quello delle squadre ospiti, in fondo, a chiudere il corridoio, lo spogliatoio riservato alla Lazio. La seconda- Entriamo in quello giallorosso.

Capello: “Ranieri e Roma super, Juventus la delusione”

 Da La Gazzetta dello Sport:

Meno di due mesi al Mondiale. Inglesi bocciate ai quarti di Champions. Il destino nella caviglia di Rooney. Nubi sul Sudafrica. Sereno su Fabio Capello.

Che fine ha fatto la superpotenza Premier? «Le protagoniste degli scorsi anni hanno venduto giocatori importanti, vedi il Manchester United che ha perso Ronaldo e Tevez. Si sono tutte indebolite. Dall’Arsenal al Chelsea, al Liverpool».
Questione di soldi?
«La crisi finanziaria mondiale s’è fatta sentire anche in Premier, salvo al Manchester City.

Da Lazio a Lazio, Cassetti: come cambia la vita

 Da Il Messaggero:

Poi dicono che la vita non è un film. Il riavvolgimento rapido delle emozioni è decisamente pazzesco, ma tutto comincia quattro mesi fa, il 6 dicembre 2009, quando il terzino di riserva della Roma Marco Cassetti, riconoscibile dalla maglia numero 77, entra in campo in sostituzione dell’infortunato Mexes e al minuto 77 incoccia di destro il pallone della vita che fa plof dentro la porta di Muslera, affonda la Lazio e fa saltare in aria come un tappo il derby. Cassetti dedica il gol alla moglie «che sta sempre a casa con i bambini e non esce mai», roba soap per uno stopper di trentadue anni che stava per essere ceduto alla Fiorentina (Spalletti aveva dato l’ok) e che in quel momento è la quarta scelta della Roma sulla fascia destra dopo Burdisso, Motta e Cicinho.

Coreografia Lazio-Roma: uno sfottò sull’Aquila fino in Tevere

 Da Il Messaggero:

Curva e Distinti Sud. Ma pure la tribuna Tevere. Naturalmente, lato Sud. Tutto lo stadio, tutto l’Olimpico romanista, parteciperà domenica alla coreografia del derby. È quanto filtra da ambienti vicini alla Curva. I particolari? Si sa che a dominare la scenografia saranno un lupo e un’aquila. E che il leitmotiv dello sfottò scorrerà lungo i binari dell’ironia. Il tifo romanista punta così a sdrammatizzare: da più parti, compresa la nostra testata, si stanno susseguendo appelli alla calma.

Lazio-Roma: zona “cuscinetto” in Tribuna Tevere

 Da Il Messaggero:

La fascia centrale della Tribuna Tevere domenica pomeriggio sarà vuota. Una misura di sicurezza necessaria per annullare quello che nel derby tra Lazio e Roma potrebbe essere l’unico punto di contatto tra i tifosi delle opposte fazioni. A separarli, infatti, ci saranno oltre un centinaio di steward delle due società calcistiche e un contingente delle forze dell’ordine per evitare i tafferugli che si sono registrati nelle ultime edizioni della stracittadina. Olimpico blindato.

Toni vuole Lazio-Roma

 Da Il Messaggero:

Luca Toni in vita sua non ha mai giocato un derby, ma ha già affrontato dieci volte la Lazio. Il suo bilancio parla di tre vittorie, due pareggi e cinque sconfitte, con un totale di cinque reti. La prima, anzi le prime due portano la data del 16 gennaio 2005, Lazio-Palermo 1-3; l’ultima il 3 dicembre del 2006, Fiorentina-Lazio 1-0. In mezzo un’altra doppietta, il 29 maggio 2005, in Palermo-Lazio 3-3. Domenica, Claudio Ranieri permettendo, per Toni non sarà il primo derby della capitale, ma il primo derby in assoluto della carriera, visto che a Treviso, Vicenza, Brescia, Palermo e Firenze non conoscono questa partita. «Non vedo l’ora di giocarlo», ha scritto l’altro giorno sul suo sito internet. In occasione della sfida d’andata, lo scorso 6 dicembre, Luca era ancora al Bayern Monaco: non giocava per dissapori con Louis van Gaal, ma già sapeva che la Roma lo stava cercando in vista del mercato di gennaio.

Derby, Totti: il gol manca da cinque anni

 Da La Repubblica:

Gira che ti rigira, il derby è fatto di tante storie che tornano, statistiche impolverate da tirar fuori e consultare, perché, in fondo, è un mini-campionato nel campionato e i numeri negli anni fanno storia a sé. Per questo non fa effetto pensare che Francesco Totti è il giocatore ad aver giocato più stracittadine romane, con ben 32 presenze. Niente di strano, verrebbe da dire, mentre la stessa sensazione non si può certo avere quando si guarda all’ultima volta in cui Francesco ha segnato alla Lazio: bisogna addirittura tornare alla stagione 2005- 06, la prima con Spalletti in panchina. Era ottobre e Totti aspettava il primogenito Cristian. La moglie Ilary, in tribuna con il pancione, ha così applaudito l’ormai storica esultanza del capitano, quel parto del pallone simulato a bordo campo.

Modulo anzi-Lazio: Vucinic non si tocca

 Ranieri è indeciso se riproporre il tridente e optare per un più prudente 4-4-2 nella stracittadina di domenca pomeriggio. Il Messaggero prova a snocciolare i possibili moduli che il tecnico di San Saba potrebbe far scendere in campo:

La Roma una e trina per affrontare la Lazio: niente di trascendentale, la squadra della rincorsa, appoggiandosi a sistemi di gioco sperimentati durante la caccia all’Inter e sino al sorpasso ai campioni d’Italia. Prove di 4-4-2 a Trigoria a metà settimana. È l’assetto che storicamente si sposa bene con la compattezza e l’equilibrio, cioè con i concetti più cari all’allenatore di San Saba. Una e trina perché di moduli ce ne sono altri due: il 4-2-3-1 ideato da Spalletti e ben conosciuto dal gruppo e il 4-3-3 delle ultime gare di questa lunga rincorsa. Una e trina perché i giocatori che sono in lizza per un poso sono tre: Taddei, Toni e Menez. Il brasiliano è il primo, nel senso di favorito per due delle tre possibili formule. Taddei sta a destra, e volendo anche sul lato opposto, sia nel 4-4-2 che nel 4-2-3-1.

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