Roma, il sogno continua

 Da La Stampa:

È l’anno della Roma che adesso ci crede, se l’esultanza del dopopartita significa qualcosa. L’ultima trappola visibile sul suo cammino verso lo scudetto è ormai alle spalle: ne rimangono di nascoste e infide ma la vittoria nel derby, anche per il modo in cui è stata ottenuta, con un misto di bravura, di coraggio e di fortuna, testimonia che la ruota quest’anno gira senza intoppi. Dopo 48 secondi della ripresa la Lazio poteva raddoppiare la rete iniziale di Rocchi e chiudere la partita con il rigore fischiato per l’atterramento di Kolarov. Floccari lo ha sbagliato come un principiante e la storia del campionato è cambiata forse definitivamete.

Ranieri, la vittoria del coraggio

 Da Il Tempo:

L’ha vinto lui nell’intervallo con la scelta più coraggiosa, difficile, rischiosa. Fuori il capitano, fuori il capitan futuro. Tutti e due insieme, non era mai successo. Proprio loro, romani e romanisti, e quindi spesso deleteri in un derby come insegna una vecchia regola. Totti e De Rossi, due campioni del mondo, sostituiti alla fine di un primo tempo di sofferenza e tensione, dentro Taddei e Menez, nati ben lontano dalla Capitale: l’Olimpico romanista resta a bocca aperta. Ma ha fiducia. «Vuoi vedere che pure stavolta avrà ragione Ranieri?», si pensa ad alta voce. Si vede subito che è un’altra Roma. Totti e De Rossi arrivano subito in panchina, la doccia può aspettare.

Derby: Roma, una città in festa

 Da Il Romanista:

Una città impazzita. Per le strade, clacson e sciarpe accompagnano la serata dei tifosi della Roma. Il derby è appena finito, mentre i giocatori festeggiano la vittoria sotto la Curva Sud, le prime luci riempiono le vie fino a quel momento deserte. Si torna a sognare. L’ansia è passata e il calendario, dice meno 4 al “non succede, ma se succede”. Marco sembra un invasato: «Dajeeeeee. Non ci posso credere, siamo ad un passo dal paradiso». Elio è ancora spaesato: «Incredibile. Sto vivendo un sogno, non svegliatemi». Roberto: «La cosa più divertente è aver mandato la Lazio a ridosso della serie B». Fabio, invece, se la ride di gusto: «Li abbiamo massacrati, battuti sul campo e umiliati sugli spalti».

Vucinic, l’uomo dei sogni

 Da Il Tempo:

Il piccolo Vucinic cresce nel pancino di mamma Stefania, papà Mirko è un altro da quando ha saputo che presto a casa saranno in tre. Decisivo, combattente, leader, goleador. Mai visto un Vucinic così. Capocannoniere giallorosso in campionato con 13 gol, 19 comprese le coppe, 13 dei quali nel 2010. È lui a prendersi la copertina di un derby che per i romanisti sarà una goduria eterna. «Segnare una doppietta e vincere contro la Lazio è la cosa più bella del calcio», dice il montenegrino mentre inizia il delirio romanista. Rigore e punizione, le specialità di Totti.

Lazio-Roma: Totti, Toni, Vucinic. E’ la vostra sera

 Da Il Corriere dello sport:

L’allenamento di ieri mattina è durato mezz’ora. Tutto quello che Ranieri doveva vedere e capire lo ha visto e capito durante la settimana. Anche ieri nella blanda partitella ha schierato Toni con Vucinic e Menez, mentre Totti era dall’altra parte con Cerci e Baptista. Ranieri non concede appigli per capire: «Fate voi…» dice rivolto ai giornalisti. «Io non ho ancora deciso» . In realtà non è così, ieri sera l’allenatore ha scelto la Roma per il derby anche se non ha ancora detto nulla ai giocatori.

Lazio-Roma, Riise ha imparato a sognare solo in giallorosso

 Da Il Corriere dello Sport:

L’ultima volta che ha visto una partita da spettatore era il ventotto ottobre scorso. Sarà un caso, ma è la data dell’ultima sconfitta in campionato della Roma. a Udine, la terza consecutiva che sembrava aver aperto un’altra volta le porte a una stagione di delusioni. Non è andata così e John Arne Riise è stato, e continuerà a esserlo, uno dei punti fermi della squadra giallorossa capace di risalire dall’ultimo al primo posto in classifica.
Claudio Ranieri, che ieri lo ha riempito di elogi rispondendo a una domanda (in inglese) di un giornalista norvegese, non ha mai voluto fare a meno del sinistro del roscio. E’ vero, nella rosa a disposizione del tecnico non è che ci sia stata un’alternativa per la fascia sinistra, ma è altrettanto vero che difficilmente, in ogni caso, Riise avrebbe avuto qualche turno di riposo.

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