Bertagnoli e Floccari: Sergio a confronto

Da Il Romanista:

È stato un giorno lungo di nuvole e sole. Come se notte e giorno si guardassero allo specchio. È iniziata con la luce è finita di notte (e forse non è ancora finita). Lo vedevi dall’inizio che non c’era un’aria normale. Vabbè c’era il derby ed è sempre diverso quel giorno, però questo Lazio-Roma era già diverso da tutti gli altri derby diversi. Lazio-Roma 1-2, 18 aprile 2010, per qualcuno è stato il derby più importante di sempre, di tutti quelli giocati, di quelli attesi o immaginati. E lo vedevi dall’aria. Le prime impressioni sono quelle che contano e quel rosso, dal calzettone al colletto, acceso, vivo, forte, a tinta unita dei giocatori nel riscaldamento spiccava in maniera diversa in tutto quel bianco slavato, candegginato, dei laziali. L’impressione immediata nel riscaldamento è che noi eravamo veramente la Roma. Il presidente (e la Sensi era a sorpresa presente), l’allenatore, il capitano e il vicecapitano.

Lazio-Roma: Rosella Sensi, dedica a papà Franco

 Da Il Corriere dello Sport:

Questa volta ha voluto es­serci, seguendo il consiglio della ma­dre Maria e dell’avvocato Antonio Conte. Rosella Sensi domenica era all’Olimpico per il derby. Al diavolo la scaramanzia, considerato che gli ultimi due in casa della Lazio la Ro­ma li aveva persi. E poi suo padre i derby se li faceva tutti. E non abban­donava mai il suo posto, fino all’ulti­mo minuto. Mentre i due presidenti laziali che si sono succeduti durante la gestione dei Sensi in caso di scon­fitta se ne vanno via prima. Quello di domenica è stato il derby vinto per Franco Sensi. Al fischio finale di Ta­gliavento, Rosella Sensi si è alzata in piedi e con il braccio rivolto verso il cielo ha urlato: «Papà» .

Derby: Totti pollice non verso la squalifica

 Da Il Corriere della Sera:

Francesco Totti non rischia una squalifica, per il pollice verso fatto verso la sua curva però con obiettivo la Lazio, ma una forte multa. Dovrebbe essere questa, oggi, la decisione del Giudice sportivo, che si occuperà anche dello sgambetto di Radu a Perrotta, voltato di spalle e a partita già finita. Il romeno rischia uno stop di tre giornate con la prova tv, ma se il giudice Tosel non dovesse trovare nel gesto caratteri di «violenza» potrebbe anche cavarsela senza danni. Di routine saranno le squalifiche di Ledesma, espulso e già diffidato (2 o 3 giornate) e di Kolarov, diffidato e ammonito (una giornata).

“Frosinone alè, Frosinone alè”

 Da La Gazzetta dello Sport:

«Frosinone alè, Frosinone alè». Sarà pure provincialismo, come volete voi. Ma chi lo vive da fuori non può capire. Perciò gli sembra tanto assurdo: festeggiare un derby come una Champions League anziché starsene buoni, zitti, sotto coperta fino al 16 maggio. Così non ci si gode la vita, però. Meglio tuffarsi nelle celebri tavolate giallorosse, dalle parti della Piramide: a La Villetta domenica c’erano mezza squadra, Totti e Ilary, Vucinic, Menez, Toni… Il capitano ha festeggiato con una tagliata, Toni con una pizza. Fuori, un centinaio di tifosi impazziti, mentre Testaccio si riempiva di colori, suoni, emozioni. E stamattina Trigoria era invasa. È il derby, bellezza E poi vinto in quel modo…

Claudio, l’imperatore del derby

 Da Il Messaggero:

Mister Derby: se lo merita Claudio Ranieri, dopo il capolavoro di domenica pomeriggio. Con la mossa più trasgressiva e al tempo stesso efficace che si ricordi. Nella storia di questa sfida infinita tra le due squadre capitoline e comunque in assoluto. C’è, nel suo intervento tra i due tempi, il film di tutta la stagione giallorossa. La rinuncia a giocatori di primo piano a vantaggio della Roma prima in classifica. Già c’erano passati proprio De Rossi e Totti prima di due giorni fa. Ma escluderli insieme, a metà partita, questo ancora nessuno lo aveva mai visto né immaginato. Con i due capitani costretti ad accettare per il bene della squadra. Il primo con più partecipazione all’Evento, l’altro un po’ rabbuiato. Entrambi, però, in panchina a dare un segnale ai compagni allo stesso allenatore.

Julio Sergio: due derby, due “rigori” parati

 Da Il Corriere delle Sera:

Dopo aver parato un rigore «in movimento» all’andata (tiro di Mauri a porta spalancata, respinto con un prodigioso balzo alzandosi da terra), Julio Sergio si è ripetuto nella gara di ritorno respingendo un rigore «vero» a Floccari. Due miracoli. Due modi di entrare nella piccola grande storia del calcio giallorosso. Nella partita del 6 dicembre 2009 l’intervento del portiere brasiliano arrivò sullo 0-0 e 18minuti dopo Cassetti segnò il decisivo 1-0. Nella gara di domenica sera è diventato l’uomo della provvidenza al 2’ della ripresa: 6minuti dopo è arrivato il pareggio di Vucinic, 16 la punizione del montenegrino che ha riportato la Roma in vetta alla classifica.

Lazio-Roma: la guerriglia porta a dieci arresti

 Aggiornamenti in tempo reale in seguito ai fatti di violenza di cui si è resa protagonista una minoranza sparuta di tifosi delle due squadre. Dopo la gara a Roma si sono vissuti momenti di forte tensione e paura che stavano per portare alla tragedia. La si è evitata solo per fortuna. Le forze dell’ordine hanno arrestato finora dieci persone e sequestrato un ingente quantitativo di armi. Gli sviluppi li indica Adnkronos in una nota rilasciata in tarda mattinata:

Lazio-Roma: festa giallorossa

 Da Leggo:

C’è chi fa festa, chi fa a pugni, chi rincorre l’arbitro e c’è la Roma che raccoglie un derby che non dimenticherà e un primato che l’Inter si era ripreso venerdì. Finisce 2-1, con Vucinic che ha cancellato Rocchi, una Lazio capace di nascondere la Roma per un tempo, il primo, chiuso in vantaggio. Ma era stata una pessima Roma. Ranieri Claudio, dopo aver provato per tutta la settimana Menez, ha peccato di gola schierando il tridente che qui definiscono “pesante”, con Totti, Toni e Vucinic.

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