“Frosinone alè, Frosinone alè”

di Redazione Commenta


 Da La Gazzetta dello Sport:

«Frosinone alè, Frosinone alè». Sarà pure provincialismo, come volete voi. Ma chi lo vive da fuori non può capire. Perciò gli sembra tanto assurdo: festeggiare un derby come una Champions League anziché starsene buoni, zitti, sotto coperta fino al 16 maggio. Così non ci si gode la vita, però. Meglio tuffarsi nelle celebri tavolate giallorosse, dalle parti della Piramide: a La Villetta domenica c’erano mezza squadra, Totti e Ilary, Vucinic, Menez, Toni… Il capitano ha festeggiato con una tagliata, Toni con una pizza. Fuori, un centinaio di tifosi impazziti, mentre Testaccio si riempiva di colori, suoni, emozioni. E stamattina Trigoria era invasa. È il derby, bellezza E poi vinto in quel modo… Il rigore sbagliato da Floccari e il successivo ribaltone inseriscono la stracittadina di domenica nella hall of fame dei derby romanisti: seconda solo all’autogol di Negro o forse anche al 5-1 col poker di Montella e il pallonetto – «Dimme che entra» – di Totti. Battere la Lazio e tornare in testa alla classifica. «La cosa più bella della vita», ha detto Vucinic, che da domenica presta il nome ad un farmaco-sfottò: due compresse al derby e ti risvegli in serie B. Infatti, questa vittoria può valere molto: per la Roma, rilanciata nella lotta scudetto, e per la Lazio, (ri) sprofondata nella lotta per non retrocedere. Come faceva notare il coro della Sud domenica, a fine partita, mentre la Nord si svuotava. «Se salutamo adesso, nun se vedemo più».


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