La frase ricorrente: “Il Mondiale di Daniele De Rossi“. Lo ha detto Gianpaolo Pazzini, lo avvallano Bruno Conti e Francesco Totti, se lo augurano i tifosi della Roma che hanno voglia di assistere alla consacrazione planetaria del biondo centrocampista ostiense. Da Il Corriere della Sera:
«Spero sia il Mondiale di Daniele De Rossi». La vigilia del debutto della Nazionale italiana in Sudafrica trova impulso e fiducia nelle parole di Pazzini. È proprio lui, il carnefice della Roma del 25 aprile scorso, quello che con la Sampdoria gli ha soffiato sotto il naso lo scudetto, a lanciare la volata al compagno di squadra, forse in preda ai sensi di colpa. È stata una stagione travagliata, quella di Capitan Futuro, ma ora c’è la possibilità di tornare protagonista agli occhi del mondo.
Anche Totti e Bruno Conti gli hanno telefonato per rasserenarlo, conoscendo la sua proverbiale emotività prima di ogni appuntamento di grande livello. Dopo l’uscita piuttosto allarmante dal ritiro azzurro del Sestriere, che non aveva fatto troppo piacere a Rosella Sensi e Claudio Ranieri, il futuro di De Rossi è tornato sulla bocca di tutti. Il suo contratto scadrà il 30 giugno 2012: un motivo in più per tentarlo. Lo hanno fatto in tempi passati Chelsea e Barcellona e, da qualche tempo, ad insistere è il Real Madrid di Mourinho. La situazione è piuttosto chiara: la Roma vuole resistere e rispedire al mittente ogni avance. Ma in Spagna, giurano, Florentino Perez non si arrende ed è pronto a sborsare 40 milioni di euro. Serrare i tempi è l’unico modo per scoraggiare le pretendenti.
Ogni mattina in Africa un portiere si sveglia e sa che dovrà bloccare il pallone se non vorrà subire gol.
Gennaro Gattuso, nella conferenza stampa da Centurion, sede del ritiro italiano in Sudafrica, ha parlato del suo futuro:
L’Italia esordirà lunedì 14 giugno contro il Paraguay ma i Mondiali 2010 cominciati oggi (Sud Africa-Messico 1-1) mettono già nelle condizioni di rivolgere un pensiero speciale a Daniele De Rossi. Capitan Futuro ha voglia di prendersi l’Italia sulle spalle e garantire quella marcia in più necessaria per difendere il titolo di Campioni del Mondo acquisito nel 2006. Per il biondo ostiense, la possibilità di lasciare il segno anche in maglia Azzurra e candidarsi ulteriormente a essere parte di quei tre-quattro centrocampisti più forti al mondo. Da Il Romanista: