Fulham F.C. 1879: la più antica squadra di Londra

Abituati agli avamposti capitolini dal nome spartano e fascinoso – Tuscolana, Testaccio, Ostiense e così via fino a richiamare ciascuno dei 35 rioni che insistono nella Capitale – occorre intraprendere un viaggio tanto lungo – in miglia Roma è distante 1147.9 (ci fidiamo di mappy.it e lasciamo ai vogliosi la trasposizione in chilometri) – per giungere in un angolo della fumosa Londra, dal nome tanto formale e lungo che da solo è un viaggio a parte, e che dà i nativi ai prossimi avversari di De Rossi e compagni.
London Borough of Hammersmith and Fulham
, ovvero il quartiere londinese che presta il nome alla più antica squadra di calcio formatasi nei pressi della città di Londra. Il Fulham Football Club.
LE ORIGINI. Fondato nel 1879
da un gruppo di fedeli alla Chiesa d’Inghilterra, il club vanta una Storia fascinosa e un trascorso ricco di amarezze e soddisfazioni. Altalena tra quarta serie e Premier League nel corso dei decenni a cavallo tra lo scorso secolo e l’attuale, la società ha sempre difeso e tutelato il nazionalismo tanto dal punto di vista societario e strutturale quanto per la volontà di puntare su calciatori della madrepatria.
I SUCCESSI.
Fino a che, inutile accennarlo, la dimensione e le ambizioni del club sono state quelle di una società di basso profilo. Con le vittorie, infatti, sono arrivate a snodarsi trame che si conoscono a menadito: obiettivi importanti, necessità di una rosa degna degli stessi, un occhio e mezzo ai bilanci che cominciavano a non quadrare. Da qui in avanti, è altra storia. In cui l’Inghilterra non è più riferimento socio-economico ma punto fermo della sola geografia spaziale. Storia nuova nella quale entra a pieno diritto il capitalismo e l’arpione arabo che divora i confini a palate di milioni.

Napoli: Donadoni in bilico, De Laurentiis ne parla da ex

La sconfitta contro la Roma costerà quasi sicuramente la panchina al tecnico del Napoli, Roberto Donadoni. Al presidente Aurelio De Laurentiis, infatti, in tribuna ad assistere all’incontro e a lanciare un messaggio chiaro alla squadra, non è piaciuto l’atteggiamento remissivo dopo il secondo gol di Totti e ancora meno sono andati a genio i cambi decisi dall’ex ct della Nazionale, che in svantaggio, ha inserito Denis – per esempio – solo a due minuti dalla fine.

Il patron dei partenopei è molto deluso: era partito con un progetto grande e vincente, non per niente ha speso una barca di denaro ma si è ritrovato dopo un mese e mezzo di campionato con soli 7 punti e in piena lotta per non retrocedere. In un primo momento, il presidente ha difeso l’operato di Donadoni e puntato il dito su fattori esterni (getsione della campagna acquisti, l’impegno personale di alcuni calciatori tra tutti) poi, rivedendosi la partita, ha cambiato versione e oggi potrebbe esserci l’annuncio di un esonero che è nell’aria da un po’:

Udinese ko a San Siro, con i tre punti è aggancio

GLI ANTICIPI – Buone notizie per i giallorossi dopo le prime due partite del turno di campionato. Negli anticipi della settima giornata di serie A, Bari e Catania si sono annullate e hanno chiuso a reti inviolate (anche se i Galletti avrebbero meritato qualcosa di più) mentre l’Inter è riuscita a superare l’Udinese per il rotto della cuffia. Squadre nella migliore formazione possibile: Zanetti per lo squalificato Maicon sulla destra; Muntari a sinistra del centrocampo con Stankovic e Cambiasso per vie centrali, mentre davanti Sneijder agisce alle spalle della coppia Milito-Eto’o.
Nelle fila bianconere, Marino conferma Basta sulla fascia destra di difesa e propone un centrocampo offensivo con Sanchez e Pepe sulle fasce; in attacco la coppia Di Natale-Floro Flores. Dopo una prima parte equilibrata, in cui i friulani sono riusciti a imbrigliare la manovra nerazzurra e a renedre innocui i terminali offensivi dell’undici di Mourinho, sono i nerazzurri a passare per primi: al 22′ Eto’o in contropiede tocca per Stankovic che si inserisce sulla destra e batte Handanovic.

Napoli, Montali per Marino. De Laurentiis riparte da Donadoni

Momento non certo semplice, quello vissuto dal Napoli, cui tocca fare i conti con una classifica che smentisce in maniera lampante ogni ambizione accumulata nel corso dell’estate di mercato. Acquisto dopo acquisto. Colpo su colpo. L’investimento fatto da Aurelio De Laurentiis, che ha messo a disposizione di Pier Paolo Marino un tesoretto da investire per giocatori di prima fascia, ha portato a Napoli professionisti e campioni: su tutti, Fabio Quagliarella, partenopeo d.o.c.; Hugo Armando Campagnaro; Juan Camilo Zuniga; Erwin Hoffer.

L’entusiasmo dell’ambiente è stato enorme fin dall’inizio: le aspettative dei tifosi, tuttavia, sono state smentite e disattese coi fatti. Solo due vittorie e altrettanti pareggi, ben tre le sconfitte rimediate contro Palermo (all’esordio), Genoa e Inter. Otto reti fin qui all’attivo, media accettabile dopo sei turni di campionato, ma ben undici gol al passivo: elemento questo che mette in luce l’oggettivo problema di questo Napoli. La difesa.

Sette punti in classifica, in questa parte della stagione, sono pochi soprattutto per il presidente che, a seguito della faticosa vittoria interna contro il Siena, ha optato per la rivoluzione interna. Resta Roberto Donadoni (forse perchè a volerlo con insistenza fu lo stesso De Laurentiis, ndr) che gode della fiducia e del supporto di tutta la squadra, parte Pier Paolo Marino, destinatario di parole al vetriolo:

Liverpool chiama Aquilani, esordio il 17 ottobre?

Il Liverpool esce dalla trasferta italiana in terra fiorentina con le ossa rotte. Tutta colpa di un ragazzino, Stevan Jovetic, che ha preso a pallonate la porta difesa da Reina, infilando per due volte l’arcigna difesa dei Reds. L’esordio casalingo in Champions League ha portato bene agli uomini di Cesare Prandelli, capaci di umiliare – anche sotto il piano del gioco – una formazione pericolosa solo a sprazzi.

Grossi problemi, la formazione di Rafa Benitez li ha manifestati soprattutto a centrocampo dove, perso un cervello quale è Xabi Alonso, se ne attende un altro con ansia. I Reds hanno in casa l’uomo giusto, ma Alberto Aquilani – trasferitosi a Liverpool nel corso dell’ultima sessione di mercato estivo – non è ancora riuscito a mettersi a disposizione dell’allenatore. Il quale, dalle pagine del Daily Mirror, non perde occasione per celebrarne le qualità:

Cska Sofia, Borisov: “A Roma per vincere”

Supportati dalle parole di Daniele Pradè, che in occasione del nuovo stadio non ha perso l’attimo per ribadire in maniera determinata la grande potenzialità dei giallorossi

“Vogliamo raggiungere obiettivi importanti, abbiamo una squadra piena di campioni e non ci sentiamo inferiori a nessuno”,

la Roma si prepara alla gara interna contro il Cska Sofia. Esordio all’Olimpico (seconda giornata della fase a gironi, ndr) e la volontà da parte dell’ambiente di riscattare e mettere da parte la batosta di Basilea. Ci si arriva in un momento nel quale lasciano ben sperare solo i risultati. Molto meno il gioco.

Dei bulgari, va detto immediatamente che sono la formazione più titolata del proprio stato con 31 titoli nazionali. Verranno a Roma per fare risultato, lo chiarisce in maniera incontrovertibile il presidente degli avversari dei giallorossi, Dimitar Borisov:

Occhio Roma, Sampdoria e Fiorentina vanno a mille!

I due anticipi della sesta giornata sono scivolati non senza sorprese. La Sampdoria, che a Marassi ha inaugurato la giornata calcistica in corso, è riuscita nell’intento che sembrava precluso a molte delle squadre della massima serie: quello, cioè, di affondare la corazzata nerazzurra.

L’Inter di Josè Mourinho, infatti, è caduta per la prima volta in questa stagione, proprio per mano dei blucerchiati, capaci di riscattare nel migliore dei modi il k.o. di Firenze (gol di Jovetic e Gilardino, Cassano e compagni inconsistenti). Dopo una prima frazione di gioco equilibrata e tattica, nella quale ci si è divertiti ben poco per la scarsa mole di occasioni da gol costruite, è la ripresa a regalare gli spunti migliori del match.

Atzori scuote gli etnei: “Contro la Roma voglio la vittoria”

Lo spauracchio Catania, per la Roma. O lo spauracchio Roma, per il Catania. Difficile capire da quale punto di vista leggere l’incontro tra due squadre che passano un momento di forma differente e a cui la gara in procinto di essere determina più di una preoccupazione.

Il Catania ha bisogno di fare punti, la Roma può riagganciare la parte alta della classifica approfittando, tra le altre cose, dello svarione interista di ieri a Genova. Ancora: gli etnei paiono rinvigoriti dopo il punto in trasferta contro l’Atalanta: nella circostanza, tra le altre cose, lamentano un gol annullato per decisione dubbia.

A stimolare oltremodo i biancazzurri ci pensa il tecnico Gianluca Atzori, il quale lancia un segnale preciso: gli etnei vogliono vincere e lo fa nel corso della conferenza stampa che precede l’incontro.

Catania, lo stadio Massimino (altrimenti detto Cibali)

Roma in trasferta a Catania, con il cruccio più grande legato al fatto che il tifo giallorosso sia stato impossibilitato di seguire la squadra per il divieto alla presenza imposto dalle Istutuzioni del calcio. Si gioca in uno stadio – il Massimino, così chiamato dal 2002 – che porta il nome dello storico presidente rossoazzurro, Angelo Massimino.

Vulcanico e caparbio, passionale e fedele a Catania e alla sua gente, Massimino è stato la più alta carica societaria dal 1969 al 1996. Come non ricordarlo nelle sue espressioni più riuscite:

“C’è chi può e chi non può, io può”

I lavori di costruzione dello stadio di Catania, altrimenti detto Cibali per il nome del quartiere nel quale è collocato,  vennero avviati nel 1935 mentre l’inaugurazione avvenne due anni dopo, in occasione del match tra il Catania e il Foggia. Nel tempo, è stato uno dei riferimenti imprescindibili del calcio italiano in concomitanza con gli ottimi risultati del club etneo.

Panoramica privacy

This website uses cookies so that we can provide you with the best user experience possible. Cookie information is stored in your browser and performs functions such as recognising you when you return to our website and helping our team to understand which sections of the website you find most interesting and useful.