Basilea-Roma 2-3, pagelle: Ranieri il migliore; entra Greco esce Menez: staffetta tra protagonisti

di Redazione Commenta


 Julio Sergio 6: chiamato a gestire l’impeto (neppure troppo ordinato) degli svizzeri nei 20′ iniziali del primo tempo, il brasiliano è in realtà chiamato all’intervento decisivo solo al 12′ (su Huggel). Per il resto, amministra e si riprende il posto di titolare inamovibile della porta giallorossa. Nella ripresa ha sulla coscienza, in complicità con Burdisso e Juan, la rete del 2-1 locale. Mezzo voto in meno.

Cassetti 6: la prestazione non raggiunge la sufficienza piena ma la capacità di soffrire in silenzio gli acciacchi fisici e la voglia di esserci a tutti i costi sono quel valore aggiunto che gli consente di non mollare mai. E quando viene saltato, fa di tutto per riprendere l’avversario.

Burdisso 6: lo stesso della partita contro il Lecce anche se non è riuscito, per evidente esigenza di curare al dettaglio la fase difensiva, a proporsi in avanti alla stessa maniera di sabato. Il primo gol dei padroni di casa non lo vede esente da colpe, per il resto tutto ok. Ci si augura che l’infortunio non sia grave.

Juan  6,5: è la difesa. E’ di una puntualità nelle chiusure da fare invidia agli stessi svizzeri che, puntuali, lo sono per antonomasia. Ha un compito più delicato nella riopresa, quando il Basilea pressa maggiormente: nessun errore, solo qualche sbavatura.

Riise  6: efficace in avanti, molto più delle recenti uscite. Guadagna – in una fase cruciale del match – il rigore che sblocca Totti e consente alla Roma di raddoppiare. Il lavoro in fase di copertura non è ancora impecccabile.

Perrotta 6,5: perchè il ruolo non gli è congeniale, a parole. Infatti – poi – vederlo a sinistra significa riconoscere tutte le virtù cui Perrotta ci ha abituati. classe, tempismo, generosità, quantità. Non brillante sotto porta, ma quando ne hai tre che rispondono ai nomi di Vucinic, Totti e Menez ci può anche stare.


Simplicio 6,5: alla prima dal 1′ gli si chiedeva ordine e il rispetto del compitino. Esegue bene, non eccede ed evita saggiamente di strafare. I meccanismi con il resto del reparto non sono collaudati. Ma lo si sapeva. Può solo migliorare però la sua semplicità piace perchè fa rima con sostanza.

De Rossi 6: soffre perchè la condizione non è delle migliori. Stringe i denti e non si tira indietro. Capitan Futuro risponde presente nonostante abbia bisogno di recuperare la condizione e se a fine gara lo vedi dietro ad aiutare la difesa significa riconoscergli un cuore grande così.

Menez 7: il migliore in campo. Spazia e circumnaviga tutta l’area avversaria. Imposta e smorza le ripartenze locali, crea e finalizza. Concreto come non sempre gli capita, Jeremy aveva chiesto di fidarsi di lui. Aveva ragione.

Greco 7: un gol decisivo dopo 2′ dall’ingresso in campo. Ci sto provando da un po’ a capire cosa gli si potesse chiedere di più ma non mi viene in mente niente.

Vucinic 6: non è quello visto contro i salentini ma solo perchè le richieste a monte sono differenti. “Sacrificati”, gli ha imposto Ranieri. E stavolta, sarà anche per la gioia dovuta alla nascita del figlio, lo ha fatto senza fiatare.

Borriello 6,5: o segna, o fa segnare. E a Basilea fa segnare.

Totti 6,5: polmoni. Per una volta vedo il capitano e dico polmoni. Perchè ha giocato trasmettendo a ciascuno il vero obiettivo della serata: vincere. A ogni costo. Il ritorno al gol è un toccasana.

Ranieri 7,5: il risultato è eccessivamente generoso per gli svizzeri. Stavolta al testaccino non si può dire nulla. Ha indovinato tutto, formazione e cambi. La squadra ha risposto: tra difficoltà ed emergenza, la Roma è tornata grande. Per intensità, per intelligenza tattica, per la qualità delle giocate. L’innesto di Greco non era scontato ma tatticamente, a prescindere dal gol del romano, ci stava tutto perchè la squadra stava soffrendo. La svolta è lì, a due passi: riuscire a ad aggrapparcisi sta soprattutto a lui. Il compito, adesso, è quello di farsi condottiero e trascinare la rosa. Sempre che l’infermeria la smetta di prendere domicilio negli spogliatoi di Trigoria. Altrimenti – emergenza per emergenza – non basterebbe nemmeno Bertolaso.


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>