Domani l’assemblea di Italpetroli

di Redazione Commenta


 Da Il Romanista:

Quella di domani sarà una giornata cruciale per il futuro di Compagnia Italpetroli. Il consiglio di amministrazione ha convocato l’assemblea dei soci per decidere come intervenire dopo che il bilancio 2008 si è chiuso con un passivo di 33 milioni di euro. Codice civile alla mano, la perdita superiore a un terzo del capitale sociale (che è di 50 milioni), ha costretto gli amministratori della holding della famiglia Sensi a convocare gli azionisti.
Tre sono le ipotesi praticabili, domani. O verrà deciso di non intaccare il capitale sociale, rimandando la decisione all’esercizio 2009 e confidando, dunque, di ridurre le perdite a meno di 17 milioni (ovvero, un terzo del capitale). O verrà deliberato di ridurre il capitale in una misura pari al passivo. Oppure la famiglia Sensi, che detiene il 51% delle azioni e Unicredit, la cui quota è del 49%, potranno ripianare il buco di bilancio ricapitalizzando la holding. Tradotto: dovranno ripartirsi la spesa di quei milioni mancanti. Ma la situazione patrimoniale dell’azienda è solo uno dei quattro punti all’ordine del giorno. Domani Rosella Sensi, amministratore delegato di Italpetroli, dovrà rispondere anche alle richieste di chiarimenti del collegio sindacale e della società di revisione PricewaterhouseCoopers. Richieste rese necessarie dopo i rilievi mossi da Unicredit sull’effettiva consistenza del patrimonio netto, il cosiddetto “nav”, nel bilancio 2008.
In particolare, Piazza Cordusio aveva domandato spiegazioni sul parere positivo espresso sull’esercizio dai sindaci e da PricewaterhouseCoopers. Fu proprio sulla base di questi rilievi che lo scorso 4 giugno Unicredit rescisse l’accordo sul riscadenzamento del debito di circa 400 milioni, suscitando l’ira della famiglia Sensi e determinando l’insorgere di un arbitrato.


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