Perrotta: “Ranieri, la Nazionale, la mia Roma e Jeremy Menez: dico io”

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Simone Perrotta ne è convinto: Roma-Siena è una partita da vincere per mostrare di essere una grande squadra. Chiamati all’appello i compagni per sostenere nel migliore dei modi la prova di maturità prevista domani all’Olimpico, Perrotta sa che le assenze pesano ancor prima di giocare e ricorda che il Siena stava per beffare l’Inter a San Siro non meno di due settimane fa (i toscani persero per 4-3). Nonostante ciò – o proprio per questo – il centrocampista giallorosso ritiene fondamentale la gara di domani: il modo migliore per far capire quanto la Roma sià modellata a immagine e somiglianza di Claudio Ranieri. Per il quale lo stesso Perrotta ha parole di profonda ammirazione. Ad approfondire nei contenuti, l’articolo de Il Romanista:


Se siamo squadra vera, dobbiamo vincere“. Simone Perrotta è una delle tante facce sorridenti di questa Roma che non perde da 16 partite. E che vuole continuare questa striscia esaltante. “Col Siena è una prova di maturità – ha detto Supersimo a Roma Channel -, li abbiamo visti poche settimane fa realizzare tre gol a San Siro, ma abbiamo le qualità per superarli“. Ci mancherebbe altro, visto che i toscani sono il fanalino di coda del campionato. Come lo era la formazione giallorossa esattamente un girone fa, quando iniziò l’era Ranieri: “Con lui abbiamo avuto la fortuna di trovare un’altra persona per bene, romana e romanista. Ha avuto la bravura di non forzarci subito imponendo i suoi metodi. Ci ha lasciato giocare come sapevamo per poi aggiungere il suo credo. Ora i risultati si vedono. Avevamo bisogno di un allenatore che ci desse una mentalità diversa, più equilibrio, unità tra i reparti, un gioco meno veloce ma più redditizio. Lui è molto bravo a preparare le partite“. E dopo il Siena, quali sono gli obiettivi stagionali? “Ho letto che qualcuno ha detto che dobbiamo vincere le due coppe e arrivare secondi… Forse è troppo. Adesso la classifica è soddisfacente, siamo a due punti dal Milan, ma dobbiamo fare le cose per gradi“. E poi c’è il Mondiale, al quale spera di andare: “Il gruppo azzurro somiglia al nostro, c’è allegria, voglia di vincere. Non ci sono prime donne, chi resta fuori non fa casino. Per me sarebbe la ciliegina sulla torta. Sono fuori da febbraio scorso, farebbe piacere difendere quello che abbiamo conquistato nel 2006“. Di nuovo sulla Roma e sulla situazione di Menez: “E’ un giocatore straordinario. Chi ci gioca insieme capisce quanto sia forte tecnicamente. C’è stato un momento in cui faceva la differenza, ultimamente non riesce a tirare fuori quello che sa fare. Ha bisogno di fiducia, lui può vincere le partite da solo“.


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