Vucinic, il castiga-Catania

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Il più in forma tra i tre disponibili: Mirko Vucinic sta reggendo il peso dell’attacco giallorosso da solo. Francesco Totti a intermittenza e Luca Toni infortunato, Jeremy Menez fa l’eterno indeciso, Julio Baptista comincia a essere importante per schemi e andamento della gara. Contro il Catania, ci si affida ancora a Vucinic per proseguire la serie di gare utili cui il campionato ci sta abituando. Il montenegrino ha già siglato quattro reti contro gli etnei. Da Il Romanista:

In questo momento è l’attaccante più in forma a disposizione di Ranieri, se non altro perché è l’unico che garantisce gol (seppur pochi) e copertura. Col Panathinaikos ha regalato una perla, disegnando una parabola che ha ricordato il miglior Del Piero, ma è stato anche tanto prezioso in fase di non possesso. Mirko Vucinic sta prendendo in tutto e per tutto le sembianze di Marco Delvecchio, così come gli aveva chiesto Ranieri pubblicamente qualche giorno fa. Con una differenza, rispetto a Supermarco: la tecnica di Mirko, con tutto il rispetto per l’ex 24, non teme confronti. In assenza di Totti e Toni, è lui il giocatore sul quale ci si affida per il cambio di marcia nel settore avanzato. Dalla sfida con i greci, emerge un altro dato significativo a favore del montenegrino: è stato il giocatore ad aver tirato più volte in porta, rispetto ai suoi compagni: 4 volte (dopo di lui, solo una a testa per Menez, Pizarro e Riise). Preoccupanti, invece, i numeri che riguardano l’altro giocatore offensivo, Julio Baptista, zero conclusioni. Con l’aggravante di aver sbagliato quasi tutti gli stop, ad eccezione dell’assist vincente in occasione del momentaneo vantaggio giallorosso, a firma proprio di Mirko.

Col Catania, toccherà di nuovo a Vucinic al centro dell’attacco. Lo stesso Catania al quale ha già segnato quattro volte e che, insieme al Milan (quattro reti anche ai rossoneri), è la sua “vittima” preferita da quando veste la maglia della Roma. Di queste segnature, si ricorda in particolare quella della stagione 2007/2008 all’ultima giornata, quando quel gol poteva significare scudetto. In realtà, quel significato magico lo ha avuto per più di un’ora di gioco, fino a quando Ibrahimovic ha rotto l’incantesimo e riportato il tricolore dalla sua parte, dalla parte sbagliata, dell’Inter di Moratti che non meritava il titolo. Acqua passata, ormai. Vincere domani contro la squadra di Mihajlovic potrebbe significare molto, in chiave primo posto, anche se la solita Inter dovesse vincere in casa con la Samp. La Roma resterebbe sempre a sette punti, con il vantaggio dello scontro diretto da giocare in casa. Prima, però, bisogna battere i siciliani all’Olimpico, cosa che è sempre riuscita dal 2006 a oggi. Per portare a casa il successo servirà il miglior Vucinic, a caccia del decimo gol stagionale.


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