Vucinic, Mexes e i rientri di Burdisso e De Rossi: ripartire dalle note liete

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Sotto la lente di ingrandimento ci finisce il gioco della Roma. Vero è che in questa fase potrebbe bastare essere vincenti, che il gioco – poi – verrà. Ma la Roma viene da una striscia di tre sconfitte consecutive interrotta solo domenica, con la vittoria sul Bologna.
Il prossimo appuntamento di campionato vede i giallorossi impegnati con la capolista: la stessa Inter che fino a qui ha doppiato i punti messi in bagaglio dai giallorossi e che pare non avere punti deboli. Nonostante le premesse non siano delle più rosee, sulle pagine de Il Messaggero in edicola oggi si cerca di aggrapparsi a quegli spiragli che la gara contro i felsinei hanno lasciato intravvedere. Per ripartire da lì.
L’articolo:


Dopo aver spezzato le reni al Bologna, sei sconfitte in undici gare, e già un allenatore cacciato in archivio, la Roma conta quattordici punti in classifica e quattordici punti di distacco dalla capolista Inter, sua avversaria domenica sera al “Meazza”. Che si dia il via, allora, ai festeggiamenti per il successo di Ognissanti? Macchè. I tifosi dopo tre ko di fila hanno riassaporato il gusto della vittoria, ma le perplessità sul gioco (gioco?) della squadra di Claudio Ranieri sono rimaste intatte. La gente, insomma, non è affatto contenta (domanda: potrebbe esserlo?) e non si preoccupa di manifestarlo. Così, – all’interno dello stadio – alla contestazione nei confronti della presidenza si è aggiunta quella verso la squadra. Ranieri compreso, specie dopo che il tecnico ha rinfacciato a quanti pagano il biglietto per entrare all’Olimpico di non aver festeggiato gol e vittoria contro il Bologna. Il teorema “La Roma non si discute, si ama” non abita più da queste parti: oggi la Roma si ama, si discute e, se non va bene, si fischia. Qui non si vuol dire che/se è giusto o sbagliato, ma semplicemente si prende atto di una novità.
Cronaca, non opinione. E’ vero: non era mai accaduto che dopo un gol della Roma invece degli applausi dalla curva arrivassero i fischi, ma qualcuno dovrebbe chiedersi come mai si è arrivati a questa paradossale situazione. Quando le cose non vanno bene, e nella Roma le cose – lo dicono i numeri – non vanno bene da mesi, non ci possono essere innocenti e colpevoli. Tutti, nessuno escluso, hanno la loro parte di responsabilità: ecco il pensiero dei tifosi. La presidenza è rea di non aver fatto mercato in entrata; la squadra di esser vuota, viziata, appagata e farfallona e l’allenatore di non aver ancora dato uno straccio di gioco alla squadra. Accuse tanto impietose quanto supportate da dati reali, alla luce dei 14 punti accumulati finora in un campionato più modesto che equilibrato (dall’Inter in giù, ovvio). Possibile, però, che in quadro così desolante non ci siano spiragli per un pizzico di ottimismo?
Proviamo a rintracciarli. Il nuovo Vucinic, quello che ha spezzato il digiuno del gol, potrebbe aiutare a sperare in un futuro migliore. Così come la ritrovata vena realizzativa del podista Perrotta, centravanti ombra della Roma. Oppure i costanti progressi, tattici e mentali, di Menez. La crescita di forma di Mexes. O ancora la vittoria arrivata nonostante la contemporanea assenza di Totti e De Rossi, mica due qualsiasi. Un dato: l’ultima volta che aveva giocato senza il capitano e senza il suo vice, 21 marzo scorso, la Roma aveva rimediato quattro pappine all’Olimpico dalla Juventus. Insomma, tante piccole cose messe l’una insieme all’altra che regalano barlumi di speranza. Perchè nessuno deve dimenticare una cosa: come è possibile chiedere un posto in Champions ad una squadra che lo scorso anno ha fallito e che non è stata rinforzata?A proposito di Totti, va detta una cosa: ieri mattina in Casa Roma c’era chi dava per imminente l’annuncio della firma di Francesco sul nuovo contratto. L’annuncio, invece, ancora una volta non c’è stato (Rosella Sensi bloccata a casa con il mal di schiena): si continua a dire (unilateralmente, però) che non ci sono problemi, che è tutto a posto ma la firma, con relativo annuncio, ancora non arriva. Il capitano, intanto, prosegue la sua rincorsa verso un posto in campo: oggi dovrebbe ricominciare a correre (se il campo non sarà troppo pesante) e, se non ci saranno intoppi, contro il Bari, 22 novembre, sarà di nuovo a disposizione di Ranieri. Una prima verifica sui rapporti tra la squadra e la tifoseria ci sarà giovedì quando la Roma affronterà all’Olimpico il Fulham in Europa League. Resta da capire, però, quanta gente avrà voglia di andare allo stadio con la diretta tv (a pagamento) sul digitale di Mediaset. Burdisso è recuperato, Tonetto pure, Motta quasi, Juan non si sa. Non si sa mai, a dire il vero.


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