Ranieri vede la Roma a metà. Totti si cura con la Hilterapia. Unicredit-Italpetroli, il match si fa duro

di Redazione Commenta


 Stiamo a metà, a quattro punti dal baratro e a quattro dal paradiso“. Si riferiva alla classifica in campionato, Claudio Ranieri, a margine della mostra fotografica organizzata dall’Utr per gli 80 anni di Campo Testaccio. La Roma è a metà, in Campionato, ma non solo. De Rossi e compagni sono in bilico anche in Europa League. La sfida contro il Fulham (giovedì, Stadio Olimpico, ore 19) non sarà decisiva rispetto alla matematica. Una sconfitta, però, segnerebbe il passo verso il precipizio. La partita è delicata, Ranieri – tanto per cambiare – rischia di dover far fronte a diverse defezioni. Menez è alle prese con una piccola contrattura al retto femorale. Juan lamenta un problema al polpaccio (anche nel suo caso si sospetta una contrattura). Entrambi non si sono allenati. Come Burdisso. Lo staff sanitario giallorosso è fiducioso, però, sul recupero dell’argentino. E Totti? Il capitano spera di osservare dalla tribuna meno partite possibile. La sfida contro il Bari del 22 novembre prossimo resta il suo obiettivo. Il programma di recupero procede: il numero dieci si è concentrato su tapis roulant, cyclette e potenziamento muscolare. Poi la Hilterpia, ovvero un laser in grado di trattare in assoluta sicurezza tutti gli stati infiammatori, anche profondi, favorendo la vascolarizzazione del punto desiderato (il ginocchio), senza bruciare i tessuti più superficiali.
Fin qui le questioni di campo. Un altro ‘torneo’ vede Roma e la Roma con il fiato sospeso: Unicredit sta iniziando a giocare duro nei confronti di Italpetroli. Secondo quanto riferito da Radiocor, l’Istituto di Piazza Cardusio ha pignorato due alberghi di proprietà dei Sensi (Il “Filippo II” all’Argentario e il “Subay Park Hotel” a Civitavecchia). Sempre di oggi, la notizia divulgata da MF – Dow Jones, secondo la quale l’avvocato Roberto Cappelli, rappresentante di Unicredit nel Cda di Italpetroli, sarebbe prossimo alle dimissioni dalla sua carica. Una mossa, a detta di alcuni, che renderebbe le mani della banca ‘libere’ di agire nei confronti della famiglia Sensi.


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