Unicredit – Italpetroli: la Roma è parte integrante dell’accordo. Sensi, si decide venerdì?

 Unicredit e Italpetroli, per interposta persona, hanno aggiunto un tassello importante – per le conclusioni emerse – e significativo – perchè sembra spianare la strada a un accordo in grado di annullare l’eventuale sentenza del Collegio arbitrale – dopo l’incontro tra le parti che si è tenuto nel tardo pomeriggio di mercoledì 30 giugno presso gli studi dell’avvocato Agostino Gambino. Almeno tre indicazioni. Incontrovertibili, come i debiti della holding petrolifera. La prima: A.S. Roma, a dispetto di quanto detto e scritto nei giorni precedenti, è a tutti gli effetti inclusa nel pacchetto preteso da Unicredit a fini dell’estinzione del disavanzo che fa capo alla famiglia Sensi. La seconda: dopo la riunione d’affari tra legali – durata poco più di un’ora e trenta minuti, dalle 18.10 alle 19.49 – si può dire che le parti si sono ulteriormente avvicinate. La terza: a seguito del briefing, l’istituto di credito e la società che si rifà al Presidente della Roma si sono date appuntamento a venerdì 2 luglio per proseguire (ed eventualmente chiudere) la trattativa con tre giorni di anticipo rispetto al 5 luglio, entrambi convocati negli studi di Cesare Ruperto. O accordo o sentenza: a prova di scemo le condizioni dettate da quest’ultimo lo scorso 23 giugno negli uffici di via da Cambiano. Le sensazioni – ma sono più che presentimenti – portano a dire che Unicredit abbia oggi formalizzato una nuova offerta a Italpetroli e che, in base alla stessa, le parti siano a tanto così dalla conciliazione.
 Tra le 17 e le 18, ai Parioli si è avuto occhi solo per quanto stava per accadere intorno a via dei tre Orologi. Location: lo studio di Agostino Gambino, legale in quota a Italpetroli. E’ lui a mettere piede per primo nei propri uffici (ore 17.10), seguito a ruota (17.20) dall’altro avvocato incaricato di difendere gli interessi della Famiglia Sensi, Antonio Conte. Per i due referenti di Unicredit, gli avvocati Francesco Carbonetti e Valerio Di Gravio, il percorso in direzione di via dei Tre Orologi si conclude dopo diverse decine di minuti: il primo a raggiungere Gambino e Conte è Di Gravio (17.57), seguito (roba di pochi minuti) da Carbonetti. La realtà debitoria e creditizia degli uni – Italpetroli – e degli altri – Unicredit – è nota: nelle casse della Banca di Piazza Cordusio continuano a pesare i meno 325 milioni con conseguenti interessi prestati a Italpetroli, l’anno solare trascorso non è stato in tal senso portatore di buone nuove (il primo incontro tra la triade in rosa griffata Sensi e il numero due di Unicredit, Paolo Fiorentino, risale al 28 maggio 2009: nella circostanza, la banca chiese garanzie per il rientro del debito dopo il mancato pagamento della prima rata). Il conciliabolo – 90 minuti all’incirca – si conclude quando il poker di legali lascia, uno dopo l’altro, il palazzo di via dei Tre Orologi. Nessuno ha voglia di dire nulla, le uniche battute strappate alle parti – per Unicredit, Carbonetti; per Italpetroli, Conte – riassumono lo stesso concetto: “Non posso parlare per via del segreto professionale” (il primo) e “Forse domani uscirà un comunicato. Non posso dire molto di più” (il secondo). L’in più, tuttavia, è rappresentato dai tre elementi riportati in testa all’articolo: si è scritta una pagina importante e significativa per i destini societari del club. Quel che resta da affinare sono i dettagli, ma nella sostanza pare chiaro che nessuna possibilità di accordo può essere percorribile se nel pacchetto che si trasferisce da Italpetroli a Unicredit viene esclusa la Roma. Il che equivale a smentire di fatto qualunque ipotesi di continuità: la proprietà della società giallorossa non farà capo ai Sensi proprio perchè, tra gli asset riconducibili a Italpetroli, quello in grado di appianare buona parte dell’ammanco è proprio la Roma.
 A corollario dell’incontro tra legali, inoltre, almeno due fatti di giornata. Degni di cronaca e ugualmente integrati nel discorso proprietario: il primo è rappresentato dalle dichiarazioni odierne di Claudio Toti, Presidente della Lamaro Appalti nonchè titolare della squadra di basket di A1 Lottomatica Roma, che veniva – anch’egli – indicato quale possibile acquirente del club capitolino: “Una cordata per rilevare la As Roma? Una eventualità che non stiamo neanche prendendo in considerazione”.
A ruota, le parole di Gianni Alemanno, Sindaco della Capitale, che ha garantito la propria tutela al club, patrimonio di Roma: “Vigilerò con grande attenzione perchè qualsiasi sia il problema di carattere economico finanziario non ci siano ricadute negative sul versante della squadra che va tutelata perchè è un bene preziso della città e mi auguro che gli aspetti finanziari siano risolti con un accordo tra la Sensi e Unicredit“.

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