Unicredit non è interessata a gestire la squadra, la Roma andrà nelle mani di un fondo

La “Magica” ieri sera era ormai indirizzata in un fondo che fa a capo a UniCredit. Ma l’ennesimo colpo di scena è arrivato all’overtime. Niente da fare: sulla strada dell’accordo tra la Italpetroli della famiglia Sensi e Piazza Cordusio sono spuntati altri ostacoli. Il destino della squadra di calcio As Roma si ridiscute giovedì.
Secondo le indiscrezioni, nel pomeriggio già si parlava di intesa fatta tra la famiglia Sensi, proprietaria della Roma, e la banca creditrice di Piazza Cordusio, rappresentata dall’ad della divisione Corporate Banking Piergiorgio Peluso. L’accordo sarebbe stato il risultato di intense trattative condotte in extremis, dal momento che proprio ieri scadeva il termine per evitare la sentenza arbitrale. Oggetto del contendere: i 325 milioni di euro di debiti contratti da Italpetroli nei confronti della banca.  (…)UniCredit punta infatti a cedere il club al più presto, non essendo interessata a detenere il controllo di un team calcistico. La banca d’affari che farà da advisor al gruppo milanese per la cessione, che con ogni probabilità avrà luogo a mezzo di una trattativa privata, è Rothschild.
L’accordo discusso ieri, che tra l’altro dovrà essere approvato dalle altre banche creditrici (in primis Mps), sembra prevedesse che UniCredit diventasse titolare anche di alcuni asset immobiliari, da cedersi separatamente rispetto all’As Roma. Ieri a Piazza Affari il titolo della “Magica” ha chiuso con un balzo del 7,1% a 0,971 euro

 Da Finanza e Mercati:

La “Magica” ieri sera era ormai indirizzata in un fondo che fa a capo a UniCredit. Ma l’ennesimo colpo di scena è arrivato all’overtime. Niente da fare: sulla strada dell’accordo tra la Italpetroli della famiglia Sensi e Piazza Cordusio sono spuntati altri ostacoli. Il destino della squadra di calcio As Roma si ridiscute giovedì. Secondo le indiscrezioni, nel pomeriggio già si parlava di intesa fatta tra la famiglia Sensi, proprietaria della Roma, e la banca creditrice di Piazza Cordusio, rappresentata dall’ad della divisione Corporate Banking Piergiorgio Peluso. L’accordo sarebbe stato il risultato di intense trattative condotte in extremis, dal momento che proprio ieri scadeva il termine per evitare la sentenza arbitrale.

Unicredit non cambia la sua posizione, Italpetroli è in difficoltà

Se due anni fa Rosella Sensi avesse venduto l’As Roma al George Soros Fund e alla Inner Circle Sports per 283 mln di euro, forse oggi dormirebbe sogni tranquilli. Invece quel 18 aprile 2008 decise di tenersi la “Magica” e adesso la situazione è diventata drammatica. In questi due anni una posizione debitoria già difficile è diventata praticamente insostenibile.
Italpetroli, la holding che controlla la società giallorossa ha un debito di quasi 400 mln di euro, la maggior parte dei quali nei confronti dell’azionista Unicredit (socio al 49%).  “Speriamo che si raggiunga un accordo, i legali ci stanno lavorando”, ha detto oggi il vice a.d. di Unicredit Paolo Fiorentino. E gli avvocati delle parti si incontreranno domani nuovamente per tentare di raggiungere la conciliazione. Ma al momento non esiste alcuna trattativa. Unicredit resta ferma sulle sue posizioni.
D’altra parte la banca di Piazza Cordusio non riceve un euro da quattro anni ed è ormai arrivato il momento di mantenere ferma la propria posizione: struttura e prezzo dell’operazione non si cambiano. Restano quelli presentati da settimane ai legali rappresentanti della famiglia Sensi. E se da un lato la struttura dell’accordo prevede sin dall’inizio il passaggio di tutti gli asset di Italpetroli (depositi petroliferi, terreni di Torrevecchia e As Roma, tra gli altri) dalla holding alla banca, il prezzo dell’accordo non è da stabilire. Quello che resta da definire sono i dettagli sulla valutazione degli immobili che dovranno rimanere alla famiglia Sensi. Inizialmente la richiesta è stata di 11 immobili. In un secondo momento si è scesi a sette con una valutazione complessiva degli asset che la famiglia Sensi vorrebbe mantenere vicina ai 100 mln di euro.
Una posizione difficile da giustificare per chi deve coprire un debito da 400 mln. Come se si potesse decidere di scambiare un debito con un credito. Unicredit, dopo quattro anni di pagamenti inevasi, di citazioni in Tribunale, di attacchi mediatici, di botta e risposta, resta irremovibile sulle sue posizioni: non si tratta di concedere asset o meno, si tratta semplicemente di rientrare di un ingente passivo e di farlo siglando un contratto che metta una pietra tombale su tutta la questione.
E l’offerta di beni da lasciare a Italpetroli al massimo può prevedere un valore complessivo di 20 milioni. Su questo non si tratta. Come non si tratta sul possibile periodo di transizione che potrebbe coinvolgere la As Roma, qualora dovesse passare nelle mani di Unicredit che non è interessata alla gestione del club, ma soltanto a mettere l’asset, insieme agli altri, all’interno di un “paniere” da consegnare ad un advisor per la cessione al migliore offerente. Non cambierà la gestione della As Roma che deve continuare il suo corso, anche se con una presidenza diversa. Sembra infatti fantasiosa l’ipotesi che Rosella Sensi possa rimanere al vertice della società, magari con uno stipendio da manager.
Per poter valorizzare l’asset e rilanciare la squadra attraverso degli investimenti si potrebbe pensare ad una governance maggiormente snella rispetto a quella attuale con un presidente di garanzia di impatto mediatico e un Cda di pochi componenti per sveltirne le decisioni.

 Da Milano Finanza Dow -Jones:

Se due anni fa Rosella Sensi avesse venduto l’As Roma al George Soros Fund e alla Inner Circle Sports per 283 mln di euro, forse oggi dormirebbe sogni tranquilli. Invece quel 18 aprile 2008 decise di tenersi la “Magica” e adesso la situazione è diventata drammatica. In questi due anni una posizione debitoria già difficile è diventata praticamente insostenibile. Italpetroli, la holding che controlla la società giallorossa ha un debito di quasi 400 mln di euro, la maggior parte dei quali nei confronti dell’azionista Unicredit (socio al 49%).

La Roma ad Unicredit: per la Sensi un ok doloroso

 Dal Messaggero:

Circa 200 milioni di differenza nella valutazione della Roma calcio. Oltre un centinaio sulle attività petrolifere. Senza contare il portafoglio immobiliare, tra Unicredit e Rosella Sensi ci sarebbe un divario superiore ai 300 milioni per arrivare a una conciliazione che risolva il contenzioso in piedi da anni sul rimborso dei debiti: 325 milioni a piazza Cordusio, oltre 80 a Mps più gli interessi.
Un punto sarebbe comunque emerso ieri nella riunione convocata presso il suo studio da Cesare Ruperto, presidente del collegio arbitrale della controversia: la Sensi sarebbe disponibile a passare la mano, e quindi, vendere il club giallorosso e gli altri beni di Italpetroli.

Italpetroli-Unicredit: Domani l’arbitrato che ci dirà la verità

 Da Repubblica.it:

Il tempo delle parole è finito. Domani, ore 12, si riunirà il collegio arbitrale per discutere la contesa  tra Italpetroli e UniCredit (azionista al 49% della holding), sul debito di 325 milioni dell’ammiraglia di casa Sensi nei confronti dell’istituto. Nello studio del presidente del collegio Cesare Ruperto, oltre agli arbitri di parte Romano Vaccarella (Italpetroli) ed Enrico Gabrielli (UniCredit), saranno presenti anche Rosella Sensi,

Roma – Italpetroli: “Con Unicredit nessun accordo”

 La nota di Italpetroli a chiudere l’ennesima giornata d’attesa rispetto alla vicenda che riguarda la società dei Sensi e Unicredit, non lascia spazio alla fantasia.  Di seguito l’intero comunicato del gruppo cui si riconduce la proprietà della A.S. Roma:

“Si fa riferimento alle recenti notizie di stampa in merito al procedimento arbitrale esperito dal Gruppo Compagnia Italpetroli, nei confronti di Unicredit. In particolare, in relazione all’udienza del Collegio arbitrale tenutasi lo scorso venerdì 4 giugno e ad un incontro previsto il 23 giugno prossimo tra Rosella Sensi e i rappresentanti di Unicredit, per trovare una soluzione in merito all’esposizione debitoria di Compagnia Italpetroli S.p.A., nonché alle indiscrezioni aventi ad oggetto ipotesi di accordo tra Unicredit e Compagnia Italpetroli.

Unicredit – Roma: la banca pronta al subentro

 Da MF-DJ:

Mercoledi’ 23 giugno, a Roma, e’ prevista una partita dall’esito poco prevedibile, quella tra Rosella Sensi e Unicredit sul debito della holding Italpetroli, che potrebbe finire con il passaggio di mano della As Roma dagli eredi del presidente dell’ultimo scudetto alla banca di Alessandro Profumo. Per la verita’, si legge in un articolo di Mi.Fi., come scritto da MF giovedi’ 3 giugno, anche in questo caso il risultato finale sembrerebbe gia’ delineato, con la banca pronta a rilevare tutti gli asset del gruppo petrolifero (squadra di calcio giallorossa compresa) per ripianare il debito di oltre 325 mln (piu’ interessi) che la famiglia Sensi ha accumulato nei confronti dell’istituto.

Sarà Profumo il prossimo Presidente della Roma?

 Unicredit-Roma: il futuro in due settimane. Secondo il Giornale la conlcusione più probabile della questione del debito di Italpetroli con la Banca di Piazza Cordusio ha una sola direzione, la vendita della Roma:

Sarà Alessandro Profumo il prossimo patron della Roma? Con buona pace dei tifosi, è questa la conclusione più probabile della battaglia legale che oppone ormai da oltre un anno Italpetroli e Unicredit. L’istituto di Piazza Cordusio è creditore per oltre 325 milioni – nonchè socio al 49 per cento – della holding della famiglia Sensi che controlla la squadra giallorossa: i prossimi giorni saranno decisivi per trovare una conciliazione, e non sarà facile, visto il clima delle ultime settimane, a base di comunicati polemici e smentite al veleno. Di certo, per il momento, c’è solo la scadenza: il 23 giugno, data in cui si dovrà tenere l’udienza arbitrale, rinviata ieri proprio per dare alle parti il tempo di cercare una soluzione.
Nulla di ufficiale trapela sulle ipotesi a cui stanno lavorando i legali, ma – stando alle indiscrezioni, con l’imprimatur dell’agenzia Radiocor – una bozza di intesa esiste già: tutti gli asset di Italpetroli, primo fra tutti il «gioiello di famiglia», l’As Roma, passerebbero a Unicredit, ad eccezione di alcuni immobili che resterebbero di proprietà della famiglia Sensi.

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