Mezzacapa, a Totò, lo diceva: “A Milano quando c’è la nebbia non si vede”. E questi replicava in maniera esattamente conseguenziale: “Ma come facciamo a capire che c’è questa nebbia se non si vede?!”. Si parte da qui perchè, complice uno stravolgimento climatico inquietante di cui non v’è traccia nel passato più recente, la nebbia ha varcato stavolta i cancelli di Trigoria rendendo palese quel tipo di sensazione cui non eravamo abituati. Banchi di nebbia fitti e intensi, visuale garantita solo quella da qui a un centinaio di metri. Si fa in tempo a vedere a malapena i calciatori della Roma scendere sul terreno di gioco del campo B e provare a contare gli assenti. Mancano Marco Cassetti, impegnato in un lavoro di fisioterapia che gli preclude di fatto lo schieramento da titolare nel corso del derby, e non si vedono nè David Pizarro nè Simone Perrotta e neppure Antunes. Quando anche la vista, poi, è impossibilitata a raccontare i fatti, occorre affidarsi agli altri sensi. Giungono ad uopo le voci e i suoni della rosa e, complice una frequenza assidua a Trigoria, immaginare quel che accade non diventa difficile. La sensazione, in vista del derby di coppa Italia, è che Ranieri voglia tenersi in serbo fino all’ultimo istante il laterale di sinistra: o Burdisso o Rosi. Nel frattempo, sia Pizarro che Perrotta compaiono e scompaiono: non è colpa della nebbia, stavolta, semmai rispetto di un programma di allenamento che vuole entrambi impegnati un po’ in campo e un po’ in palestra.
Roma-Lazio: i dubbi di Ranieri
Dal Corriere dello Sport: La caviglia di Cassetti. Una contusione