Roma-Shaktar, Lucescu: “Noi siamo più forti nell’organizzazione di gioco e la Roma è nervosa”

 Roma-Shaktar: parla Lucescu. L’allenatore dello formazione ucraina ha risposto alle domande dei giornalisti in conferenza stampa alla vigilia dell’ottavo di finale di Champions League contro la squadra giallorossa:

“E’ la prima partita ufficiale per noi però siamo in un buon stato di forma e ce la giocheremo. Abbiamo lavorato molto sulla preparazione fisica ma anche sulla tattica. Oltre alla settimana di lavoro atletico siamo andati a Dubai dove abbiamo sbagliato troppo. In Spagna siamo andati meglio ed ho visto una buona squadra nel match vinto contro il Braga. Peccato per gli impegni delle nazionali. Molto dipenderà dalla Roma”.

Shakhtar contento ma non troppo

Dal Romanista:

In casa Shakhtar farebbero meglio a mettersi d’accordo. Perché mentre il direttore generale del club dice «la nostra maggiore esperienza ci aiuterà», il preparatore atletico ribatte: «No, sono loro ad essere più esperti». Nell’attesa che trovino una soluzione, la Roma è alla finestra. E, pur tirando un sospiro di sollievo per aver evitato lo spauracchio Barcellona (ma anche Chelsea, Real e Manchester), rispetta gli avversari. Dal canto loro, gli ucraini si dicono abbastanza sicuri: «Siamo felicissimi di aver pescato la Roma, soprattutto perché non abbiamo trovato Inter o il Milan», dice Sergiy Palkin, direttore generale del club. «La Roma è un avversario di livello, ma con loro possiamo giocarci la qualificazione», aggiunge il dirigente al sito ufficiale della società. Le due squadre si sono già affrontante nella Champions League 2007: ciascun team si aggiudicò la gara casalinga nella fase a gironi. «All’epoca -dice Palkin– ci mancava esperienza. Ora ce l’abbiamo e questo ci consente di andare avanti». Palkin, che ha assistito al sorteggio a Nyon, ammette che anche la Roma ha motivi per essere soddisfatta. «Sono qui e l’espressione del mio amico della Roma (Tonino Tempestilli, ndr) mi fa pensare che anche lui sia contento. Del resto, non avevano molta scelta: potevano pescare il Real Madrid o il Barcellona, una squadra inglese o noi».

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