Chievo-Roma 1-0 fra le polemiche arbitrali

 Nella nebbia del Bentegodi succede quello che ogni tifoso della Roma aveva pensato e forse anche detto al suo compagno vicino: gol vincente di Pellissier in netta posizione di fuorigioco.

Il minuto è il 42 della ripresa, di tempo per recuperare ce ne è davvero poco. Tempo che sommato a un’inferiorità numerica di fatto (l’infortunato Marquinhos diventa centravanti perché Zeman ha già effettuato le tre sostituzioni consentite) non ha permesso ai giallorossi di ribaltare un risultato, che era ampiamente alla portata.

Pellissier: “Dico Inter, ma con Ranieri dalla prima giornata…”

 Sergio Pellissier dà per spacciata la Roma: lo scudetto all’Inter, semplicemente perchè è più forte. I giallorossi, semmai, hanno fatto un campionato sorprendente e pagano – oltre alla sconfitta contro la Sampdoria – anche il fatto che, nel corso delle prime due giornate, Claudio Ranieri era da tutt’altra parte. Ecco l’intervista integrale al centravanti valdostano apparsa sulle pagine de La Gazzetta dello Sport:

Il manifesto di Sergio Pellissier è sintetizzato nella home page del suo sito Internet: «Correre, sudare, lottare, giocare. Verbi all’infinito che mi hanno accompagnato da quando tiro calci ad un pallone. Infinito come il mio amore per il calcio». Chi conosce il ragazzo valdostano sa che non vuole perdere mai. Figuriamoci se contro la Roma «s’accontenterà» di scendere in campo.
Oggi molti occhi sarannopuntati su di voi. Vi dà fastidio? «Ci siamo abituati. Ci davano per vittime sacrificali già contro Napoli e Inter, invece abbiamo lottato. Con la Roma faremolo stesso: ci teniamo a chiudere con una vittoria».
Chi vincerà lo scudetto? «L’Inter. I nerazzurri sono più forti, la Roma è stata sorprendente, ha fatto una rimonta incredibile ma paga la sconfitta con la Samp. Se Ranieri avesse iniziato la stagione, forse avrebbero vinto i giallorossi».

Pellissier: “Roma, Toni è super; Chievo al 150%”

E’ il grande assente di giornata in casa Chievo Verona: Sergio Pellissier, come l’altro capitano Francesco Totti, sarà costretto ad assistere alla partita senza poterla giocare.
Complice l’infortunio che ha fatto seguito allo scontro con Christian Chivu nel corso dello scorso Chievo-Inter (per il rumeno frattura cranica e immediato intervento chirurgico), il capitano gialloblu (quattro reti per lui nel campionato 2009/10) fa un bel regalo alla retroguardia giallorossa, che senza la costante pressione di Pellissier avrà certo vita più facile. L’attaccante clivense è stato contattato da Laroma24.it a poche ore prima della partita. Ecco cosa ha detto:
ROMA-CHIEVO. “Sicuramente per il Chievo sarà una partita non facile, la Roma vuole vincere sempre ma a maggior ragione ha bisogno di scrollarsi di dosso la delusione del pareggio all’ultimo contro il Cagliari. Saranno ancora più carichi del solito. Attenzione, lo dico ai miei compagni!”.
CHIEVO-INTER. “Certo che anche per noi la voglia di riscattare una gara, contro i nerazzurri, nella quale non abbiamo demeritato, è fortissima. Ci hanno negato due rigori e la cosa dà un po’ fastidio. Noi stiamo bene fisicamente e vogliamo fare la nostra partita, anche perchè abbiamo bisogno di punti per il nostro campionato. Con la Roma lotteremo fino in fondo”.

L’avversaria: L’imprevedibile Chievo di Di Carlo

L’AVVERSARIA. Sabato 9 gennaio ore 18 stadio Olimpico: Roma-Chievo. Il Chievo Verona somiglia al Cagliari: due squadre solide e arcigne, con difese attente e chiuse, centrocampi muscolari imbottiti di uomini di fatica, attacchi tonici e funzionali alla coralità del gioco. Neppure gli uomini di Mimmo Di Carlo, come quelli di Massimiliano Allegri, vantano in rosa il fuoriclasse in grado di garantire il salto di qualità ma la forza del gruppo in quota al club di Luca Campedelli – maggior azionista dell’azienda dolciaria Paluani – è quella di assemblare 90′ all’insegna di una pressione costante.
Squadre da metà classifica, lo dice la graduatoria, alla ricerca di una salvezza immediata che possa consentire di guardare, all’occasione, un po’ più in là. L’Europa League, per entrambe le formazioni, equivarrebbe a uno scudetto. Team abituati per antonomasia a soffrire fino in fondo, a non mollare mai: se allo spirito di sacrificio, poi, aggiungiamo una qualità generale quantomeno discreta, ecco spiegato l’appellativo di squadre “rivelazione” che, da inizio stagione, tanto i veneti quanto i sardi si portano dietro. Claudio Ranieri lo sa bene: distrarsi un attimo, con club di tale struttura, significa pagarla cara. Il 2-2 di Cagliari insegna in tal senso qualcosa.
CHIEVO VERONA STORY. La seconda squadra di Verona, dopo decenni di grande calcio osservato dalla finestra per l’ombra – pesante come un macigno – dell’Hellas Verona, si è trovata in un colpo solo a rappresentare il mondo del pallone che conta a nome della città di Giulietta: hanno contribuito, in tale ottica, sia la crescita del Chievo – una scalata incredibile cominciata nel 1929 con l’iscrizione al campionato dei Liberi Veronesi e culminata con l’approdo in serie A in seguito alla storica promozione dalla Cadetteria nel 2000/01 – che il declino penoso dell’Hellas – dallo scudetto conquistato nel 1984/85 alla miseria dell’attuale militanza in Lega Pro.

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