Nela: “Ancelotti alla Roma? Con un progetto”

 Dal Romanista:

«Certo che mi piacerebbe vederlo sulla panchina della Roma – risponde Sebino Nela alla domanda se Carlo Ancelotti possa rappresentare la miglior scelta per la prossima stagione. – Bisogna però vedere come evolverà la questione societaria». Fa un preciso distinguo uno degli ex compagni di squadra che più gli sono rimasti affezionati. «Se c’è un potenziale, bene. Altrimenti… Perché lui è uno dei top tra gli allenatori. Uno che ha la possibilità di stare al Chelsea, come di andare al Real Madrid, se vuole. Si tratta quindi di capire bene cosa diventerà la Roma da qui a breve. Perché venirci a fronte di una situazione in cui ci si limita a qualche rinnovo, è una cosa. Altra è se ci sono i mezzi per spendere, rendendo più competitiva la squadra. Sinceramente, non so se è stato cercato dalla società. Lo saprà certamente lui. Certo, mi farebbe piacere che venisse.

Roma-Bayern: scritta una pagina della storia giallorossa

 Dal Tempo:

Roma-Bayern Monaco è ormai entrata di diritto nelle partite storiche dei giallorossi all’Olimpico. Quelle che sono impresse nella memoria di ogni tifoso come Roma-Colonia 2-0 della Coppa Uefa 1982-83 in cui i giallorossi ribaltarono l’1-0 subito all’andata in Germania grazie ai gol di Iorio e Falçao, oppure lo strepitoso 3-0 rifilato al Goteborg nella gara di esordio nella Coppa dei Campioni 1983-84 firmato da Vincenzi, Conti e Cerezo, autore di uno dei gol più belli della Roma.

Nela: “Roma-Bayern Monaco: era il 20 marzo 1985…”

 Da Il Romanista:

Chi era allo stadio, quel pomeriggio, per quel Roma-Bayern di Coppa delle Coppe, non può non sentire ancora i brividi su per la schiena. Complice quella curva, che, anche di fronte alla sconfitta della propria squadra, continuava a cantare, a piena voce. Un mare di tifosi, le sciarpe aperte davanti sé, a ripetere, sulle note di una vecchia canzone di Doris Day: ´Que serà, serà. Noi sempre ti sosterrem, noi sempre ti seguirem! Que serà, serà…´. Quel giorno – era il 20 marzo del 1985, e si giocava alle 15 – in campo, con la maglia giallorossa, c´era anche Sebino Nela. «Erano belli quegli anni» dice l´ex difensore, quasi con nostalgia. «Proprio perché si era cementato il rapporto tra squadra e tifosi. La curva, soprattutto, era unita e ci si conosceva tutti». Si lascia andare alle ricostruzioni, Sebino. «Si viveva in un ambiente splendido. Ci si vedeva già una prima volta durante il ritiro estivo. I tifosi venivano sempre a tutte le trasferte: era il periodo, ricordo, in cui i ragazzi venivano a trovarci addirittura negli alberghi, in giro per l´Italia? Non c´erano, insomma, tutti quei controlli che ci sono oggi. Con la ´blindatura´ che hanno i giocatori, a cominciare da quando salgono sull´aereo a quando arrivano a destinazione, in albergo. Davvero un´altra cosa?».
Che ricordo hai di quel la sfida con i tedeschi?
Il primo ricordo che ho, tornando con la mente ad allora, è il piacere che si provava nel giocare le partite di coppa. E la Coppa delle Coppe non era affatto ´minore´. Anzi! Oggi, purtroppo, il calcio moderno ne ha abolite, mentre ha allargato la partecipazione ad altre, inserendo gironi e quant´altro? tutte cose che forse piacciono ai tifosi, ma a mio parere snaturano il senso di queste competizioni. Molto meglio quand´era ´dentro o fuori´? e via. Com´era appunto in quell´occasione: quarti di finale, ma anche terzo turno a eliminazione diretta. Incontravamo un Bayern Monaco veramente forte. Noi era da poco che facevamo esperienza a livello internazionale e, quindi, tutte le partite che affrontavamo erano molto difficili, non essendo attrezzati per quel tipo di pressione.
Avevate pur sempre disputato la Coppa dei Campioni, l´anno prima, arrivando fino in fondo…

Giannini: “Roma, sì alle quattro punte”

 Dal Corriere dello Sport:

Il Modulo offensivo dell’Inter di Mourinho del Real e del Bayern fa sognare i tifosi e stuzzica gli esperti.
Giuseppe Giannini: «Io dico di sì alla Roma a quattro punte. Bisogna lavorarci a fondo, in allenamento, giorno dopo giorno, ma è un’ipotesi che si può praticare con i due esterni che una volta persa palla devono andare a coprire la fascia di competenza. E’ un modulo più che per il presente, per il futuro, anche perché devo dire che la Roma che ho visto in campo a Torino contro la Juventus mi è piaciuta parecchio, personalità e qualità. Certo con quei quattro davanti potrebbe davvero fare paura a tutti sfruttando tutte le qualità dei suoi attaccanti».

Aldair, Cafu, Balbo, Nela: “Roma, tra catenaccio e paura”

 Giudizi che si somigliano, quelli di ex calciatori legati all’ambiente capitolino, interpellati da Il Corriere dello Sport per valutare la gara della Roma contro il Bayern Monaco. A detta dei più, l’atteggiamento è oscillato tra paura e catenaccio. Testuale:

Abbiamo chiesto a dieci grandi ex giallorossi di analizzare la prestazione offerta a Monaco alla luce delle critiche severe mosse a fine partita da Totti. Tutti (o quasi) d’accordo con lui.
ABEL BALBO
«Io non credo che le inten­zioni della Roma fossero quelle di fare il catenaccio. Peraltro non ha i giocatori per fare questo tipo di gioco. Penso che il piano partita di Ranieri fosse quello di fare molta attenzione alla fase difensiva, concedere il me­no possibile a una grande squadra come il Bayern Mo­naco e poi ripartire per sfruttare gli spazi. Il proble­ma è che di fatto non è qua­si mai ripartita. E credo che questo sia dipeso dal fatto che ha giocato con la paura della squadra tedesca. Fa­cendo così, la Roma si è sna­turata rispetto a quelle che da anni sono le sue caratte­ristiche. Ma questa è una squadra costruita per gioca­re in un’altra maniera» .

Roma, Nela: “Vucinic è fondamentale, siamo l’anti Inter”

 Sebino Nela, uno che la Roma l’ha avuta sulla pelle prima di scolpirsela nel cuore. 281 presenze con la maglia capitolina e un legame sempre vivo. L’ex difensore giallorosso è intervenuto a goal.com per parlare di una serie di vicende che interessano in maniera diretta la Roma. Dallo scudetto al cambio di proprietà, da Adriano alle parole di Francesco Totti. Ecco in sintesi quel che ha dichiarato il commentatore Mediaset Premium.
SOCIETA’.Ancora non si sa niente di preciso, aspettiamo con fiducia un nuovo acquirente. Potrà essere arabo, americano, romano. Può arrivare anche l’uomo più ricco del mondo, l’importante è che faccia il bene della Roma“.
SIMPLICIO – ADRIANO. Su Simplicio sono sicuro, abbiamo fatto un ottimo acquisto. E’ un giocatore eclettico, che può coprire più ruoli a centrocampo e poi a Palermo si è comportato molto bene. Adriano è un attaccante di grandissime potenzialità; se sta bene, può far fare il salto di qualità alla squadra. Starà a lui rimettersi in gioco, comunque sono abbastanza ottimista, è una scommessa che si può vincere“.
LACUNE. Spero tanto si riesca a prendere Burdisso a titolo definitivo. Con lui sistemeremmo la difesa. Per il resto, la rosa credo che vada bene anche così; attualmente vedo la Roma come anti-Inter, è sicuramente la rivale più attrezzata. Poi vedremo come si rinforzeranno Juve e Milan, per ora sono dei cantieri aperti“.

Adriano, Nela: “Proviamoci”. Pruzzo: “Troppi rischi”

 Dalla Gazzetta dello Sport

Ma cosa pensano addetti ai lavori e la famosa «ggente» dell’operazione-Adriano? Piace o non piace? Vale la pena scommettere su un giocatore che ha un grande talento, ma ha anche un debole per la birra e le belle ragazze? Nelle radio private, dopo lo scetticismo iniziale, sentimento prevalente è quello di «proviamoci, perché se la scommessa riesce può essere un grande colpo, non c’è paragone tra i nomi che circolano e Adriano».  Perché no? Sebino Nela è un moderato sostenitore del partito «massì, rischiamo»: «Il talento di Adriano non si discute. Ha grandi qualità, è uno che vede la porta e non dovrebbe pagare il prezzo dell’inserimento perché conosce benissimo il calcio italiano. Il problema è quello, inutile girarci intorno: cosa succederebbe, se dovesse cedere alla sua fragilità? La Roma deve tutelarsi in questa direzione, e non solo preparando un contratto con le famose clausole. Credo che la Roma debba creare una rete di protezione per evitare che Adriano ceda nuovamente alle sue debolezze. Di più: un sostegno importante, anche psicologico, potrebbe aiutarlo a superare una volta per tutte le sue problematiche. Se Adriano torna a fare Adriano, ci sarà da divertirsi, altrimenti la Roma avrà perso una scommessa, ma vista com’è la situazione economica, vale la pena rischiare».

Conti, Nela e De Sisti: nati il 13 marzo

 Da Il Romanista:

Ma cosa avrà di così speciale questo 13 marzo per aver dato i natali a così tanti grandi romanisti della storia? Oltre all’immenso Bruno Conti, infatti, in questo giorno sono nati anche Sebastiano “Sebino” Nela (a Rapallo, in provincia di Genova, nel 1961) e Giancarlo “Picchio” De Sisti (Roma, 1943). Due miti della storia giallorossa, di quelli che solo quando ne senti pronunciare il nome devi alzarti in piedi ed applaudire. Ad entrambi facciamo i nostri migliori auguri. Nela aveva i quadricipiti come Hulk e correva sulla fascia che era un piacere vederlo. In giallorosso giocò tutti gli Anni 80 e l’inizio dei 90, vincendo molto ed entrando per sempre nel cuore dei tifosi. A volerlo nella Capitale fu Liedholm, che una volta ci disse: «Di Nela mi accorsi perché ogni volta che tornavo a casa, in Piemonte, l’aereo faceva scalo a Genova e lì tutti mi raccontavano di lui. Così decisi di andarlo a vedere dal vivo e in quell’occasione, nonostante giocasse stopper, segnò anche un bel gol di testa su azione d’angolo. Mi convinse e dissi a Viola di prenderlo anche perché poteva essere impiegato in tutti i ruoli della difesa. A Roma lo feci lavorare molto sui fondamentali e poi lo misi a destra, sia perché dall’altra parte avevo Maldera, sia perché in quel modo Nela poteva sfruttare il dribbling a rientrare per portarsi la palla sul suo piede preferito, il sinistro, per fare quei cross che spesso disorientavano la difesa avversaria».

Olè olè olè olè, Riise Riise

 Da La Gazzetta dello Sport:

C’era una volta in Norvegia. Un giorno, forse, quando si parlerà dei grandi difensori della Roma si guarderà lassù, il paese dei fiordi, dove il 24 settembre 1980— anche lo scrittore Antonio Tabucchi, il politico Claudio Martelli, l’ex calciatore Marco Tardelli e il laziale Cristian Ledesma sono venuti al mondo il 24 settembre — è nato e cresciuto John Arne Riise. Una stagione e mezza con la maglia giallorossa e già mezzo piede nella storia del club. Ha segnato 9 gol, finora, entrando nella top four dei difensori bomber. Nela, a quota 19, comanda la classifica. Poi Candela con 15 e Aldair con 14. Poi, lui. Riise. «Non mollo mai» Thunderbolt, «folgore», come è soprannominato, si presentò così il giorno dello sbarco a Roma, il 19 giugno 2008: «Sono uno che non molla mai. Mi piace il gioco maschio, corro molto e faccio tutto per la squadra». Quattro frasi per farsi volere subito bene ed entrare nel solco tracciato dal terzino sinistro— allora si diceva così — forse più amato della storia romanista: Sebino Nela. Un altro come lui, soprannominato « Hulk » , uno che non mollava mai e giocava bene spesso, costretto a fermarsi solo quando in un Roma-Sampdoria si ruppe un ginocchio. Quell’infortunio costrinse Nela a restare fuori un anno. Antonello Venditti gli dedicò la canzone Correndo correndo. Riise è su quella strada. È un combattente. È potente.

Boniek-Nela: Roma, “scudetto possibile”

 Zibì Boniek e Sebino Nela parlano della Roma e delle tre competizioni in cui i giallorossi sono  ampiamente in corsa: campionato, coppa Italia ed Europa League. Da La Gazzetta dello Sport:

1 Boniek: «Se non recupererà tutti i giocatori migliori, forse ad un certo punto bisognerà lasciare per strada una competizione. Ma non l’Europa League, un trofeo reso ancor più importante dalla bacheca della Roma, vuota. Se, invece, Ranieri riuscirà ad avere la rosa al completo, la Roma potrà lottare per ogni traguardo, anche perché le vittorie trasmettono entusiasmo e fanno venir meno la stanchezza».
Nela:
«Io credo che non sia un rischio: in coppa Italia la Roma è quasi in finale, restano l’Europa e il campionato e la rosa secondo me è attrezzata, a patto di ruotare bene gli uomini a disposizione, come sta facendo Ranieri».

Nela: “Roma-Palermo da Champions. Basta polemiche con gli arbitri”

Passato e presente di Sebino Nela tinti di giallorosso: l’ex difensore capitolino è intervenuto sulle pagine di palermo24.net in previsione di Roma-Palermo in programma sabato. Oltre a raccontare il suo trascorso nella capitale, Nela si è sbilanciato sul match a tal punto da parlare di sfida da Champions League. Classifica alla mano viene difficile dargli torto.
NELA E LA ROMA.A Roma sono stato benissimo, venivo dalla serie B e mi sono ritrovato in questa città incredibile con alle spalle un passato poco vincente dal punto di vista calcistico. Negli anni ottanta ci siamo tolti un po’ di soddisfazioni“.
ROMA-PALERMO. Per la classifica è sfida da Champions League. Inter, Milan, Roma, Juventus e da qualche tempo la Fiorentina arrivavano con facilità nei primi posti della graduatoria, mentre in questa stagione il discorso Champions può essere un’opportunità anche per Palermo o Napoli. I rosanero sono in condizione di giocarsi un traguardo straordinario per la città, per la piazza e per il presidente. Zamparini ne sa molto“.

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