
Il conto alla rovescia sta per finire: gara di andata di Champions League alle porte con la Roma che sta finendo di preparare la prima sfida degli ottavi di finale contro uno Shakthar Donetsk che si propone quale oggetto del mistero. Ci si è spellati le mani in accoglimento del sorteggio che aveva abbinato i capitolini ai turchi: ora, a un paio di mesi di distanza, pare che siano cambiate più di una circostanza. In primo luogo, la Roma è in crisi di gioco e risultati; secondo poi, l’ambeinte apre si sia sfaldato e la sensazione è che solo aggrappandosi al carattere e all’orgoglio ci si possa tirare fuori da simile situazione negativa. Claudio Ranieri e la squadra paiono sempre più inclini a una convivenza forzata e il malcontento non si placa. In tutto ciò, si insinua anche l’intricata – figurarsi se sarebbe potuta essere lineare – vicenda societaria con la decisione attesa in giornata rispetto alla esclusività o meno della trattativa intavolata con la cordata americana. Possa bastare un cumulo di dubbi e perplessità a ricompattare l’ambiente? Si dice di un patto di ferro, all’interno dello spogliatoio giallorosso, sollecitato dai più esperti: Totti, De Rossi, Mexes, Perrotta si sono prodigati affinchè si provasse a fare quadrato in occasione della partita di domani. Le aspettative sono molte, e parecchie le perplessità: certo è che con un campionato oramai compromesso, la Champions League rimane unica vetrina importante. Le indiscrezioni della sessione di ieri paiono confermate: il differenziato di Julio Sergio lascia intendere che il testaccino ne saggerà le condizioni fino all’ultimo. In caso di forfait, sembra favorito Alexander Doni. Rientra l’allarme per la mancata presenza di Mirko Vucinic, il quale aveva saltato la seduta di ieri per attacco febbrile: il montenegrino c’è e lavora con il gruppo.