Juan: “Roma? Mai pensato di andar via, ho sempre dato il massimo”

 «Sono felicissimo della mia scelta. Caratterialmente, anche se spesso qualcuno ha detto il contrario, mi affeziono tanto alla squadra in cui gioco. E’ successo al Flamengo come al Bayer Leverkusen. E anche qui. Sono timido e non cerco pubblicità di alcun tipo». Parole di Juan, il baluardo difensivo della Roma, che ha rilasciato un’intervista a Il Messaggero:

Eppure, l’estate scorsa, era vicinissimo all’addio. Conferma?
«No. Non ho mai pensato a lasciare la Roma. Non ne vedevo il motivo, la necessità».
Forse per le troppe critiche ricevute per le tante assenze. Era stanco di quella situazione?

«Solo bugie e falsità. Io sapevo che dovevo solo guarire bene. Perché nei primi due anni due infortuni diversi mi avevano fatto saltare tante gare. Prima la caviglia, poi il muscolo della coscia. Il secondo imprevisto dipendeva da quello precedente. Ma, lo ribadisco ora, non mi sono mai tirato indietro».
Che cosa vuole dire?

«Ho dimostrato in più di una circostanza il mio amore per la Roma. Ho rinunciato alla Seleçao, addirittura alle Olimpiadi per essere disponibile per questa squadra e rimettermi in piedi. C’è chi sosteneva il contrario. Anche Dunga in questo senso mi ha aiutato, ha capito.

Roma-Milan, Leonardo spera in Ronaldinho

 Da Il Messaggero:

Contro la Roma passa gran parte della stagione del Milan. Una gara che per squadra e società può essere determinante per la stagione. Una sconfitta contro i giallorossi potrebbe essere fatale visto che in questo caso proprio la formazione di casa raggiungerebbe il Milan al secondo posto in classifica. E, inoltre, lasciare tre punti sul campo della Roma potrebbe interferire anche sulla prestazione della squadra che il 10 marzo, quindi 4 giorni dopo, avrà la delicatissima sfida contro il Manchester United in Champions.
Tra l’altro in caso l’eventuale eliminazione dalla coppa sarebbe letta come una catastrofe visto che farebbe incassare alla società di via Turati “solo” 20 milioni, lasciandone per strada 25-30. Soldi che si potrebbero prendere solo proseguendo nella corsa alla finale di Madrid.

Ranieri: “Scudetto Roma? Solo l’Inter può perderlo”

 Intervistato da Il Giornale, Claudio Ranieri ha parlato del suo passato juventino, del presente e del futuro:

Allora caro Ranieri, superato il trauma seguito all’addio alla Juve? «Mai provato un trauma, mai mi sono sentito un vituperato a Torino. Credo che in tantissimi abbiano invece capito la lezione».
E cioè?
«Che a Torino, con la Juve, non ho dato solo il massimo. Ho dato di più».
Che sensazione prova nello scoprirsi profeta in patria?
«Il saggio che c’è dentro di me continua a ripetermi che devo lavorare sodo, che non posso fermarmi qui e che per conquistare i romani devo raggiungere un risultato. Non è facile, lo so. Nel frattempo mi godo qualche riconoscimento».
Tipo?
«Qualche giorno fa, ero in largo Chigi, per un’intervista. Mi hanno fermato e quasi sequestrato alcuni funzionari di palazzo Chigi aderenti al club Roma e mi hanno portato dentro, in visita ad alcune sale, quella dove si riunisce il Consiglio dei ministri.

Baptista, mai in gol contro il Milan

 Da Il Romanista:

Per chi è amante della cabala e delle scaramanzie c’è un dato che dovrebbe far ben sperare. C’è un solo attaccante, tra quelli a disposizione domani sera di Claudio Ranieri, che non ha ancora mai segnato al Milan: si tratta di Julio Baptista. Se infatti Vucinic e Toni hanno nella formazione rossonera uno dei bersagli preferiti (gli hanno segnato già cinque gol a testa) e se perfino Menez ha già segnato due volte al Milan, la Bestia non ha ancora provato questa gioia.

Le mani di Julio Sergio sulla Roma

 Da Il Corriere della Sera:

Aspettando Francesco Totti, ancora alle prese con la tendinite cronica, tre recuperi benedetti. Col passar delle ore le speranze di Claudio Ranieri si sono tradotte in realtà e il tecnico può finalmente accogliere con soddisfazione il rientro di Julio Sergio, Pizarro e Toni. Tre uomini fondamentali per affrontare «il curvone che immette nel rettilineo finale».
Si ricostituisce così la spina dorsale della Roma, aspettando la sfida verità di domani col Milan. Julio Sergio tornerà a difendere la porta da titolare. Se non avrà altri problemi fino a metà maggio, al netto di infortuni e squalifiche, questo sarà il sorpasso definitivo e quella di Doni a Napoli rischia di esser ricordata come l’ultima apparizione di Doni in giallorosso.

Roma-Milan: Toni o Baptista? Nel frattempo Luca pensa al tacco…

 ROMA – Dubbi per Ranieri in vista del Milan. Sabato sera, la Roma affronterà i rossoneri all’Olimpico (ore 20.45). E l’infermeria di Trigoria si è ormai svuotata. Toni, Pizarro e Julio Sergio saranno convocati dell’allenatore giallorosso, a meno di sorprese dell’ultimo momento. Totti, invece, tornerà a disposizione entro la fine di marzo. La data esatta ancora non si conosce, ma la partita interna contro l’Inter del 28 marzo potrebbe rappresentare il momento più adatto per il suo ritorno in campo. Si vedrà.
Nelle prossime ore, Ranieri, che oggi non è stato a Trigoria per via dell’influenza, valuterà le condizioni dei propri giocatori per stabilire la formazione titolare da opporre al Milan. Le incertezze maggiori riguardano l’attacco. Se Toni venisse schierato dal primo minuto quale punto di riferimento offensivo, Vucinic potrebbe agire da esterno alto di sinistra nel 4-2-3-1, o da seconda punta nel “rombo”.

Roma-Milan: Toni lancia la sfida ai rossoneri dopo la doppietta del 2005

 Il bomber punta i rossoneri. Luca Toni lustra gli scarpini, contro il Milan vuole esserci. Lo ha fatto intendere a parole “Sto bene, ho recuperato dall’infortunio” e lo ha rimarcato nel corso dell’ultimo allenamento – quello pomeridiano – nel quale non ha riscontrato fastidio e ha svolto regolare seduta con i compagni. A questo punto, la palla passa a Claudio Ranieri cui servirà solo il coraggio – ma non è poca cosa, specie per una sfida tanto dlicata quale è quella contro la squadra di Leonardo – di affiancarlo a Mirko Vucinic.
SCELTE DI ISTINTO. Decidesse con l’impulso, il testaccino – in realtà – saprebbe già cosa fare. Toni dal 1′ per mettere l’ariete nelle condizioni di bombardare la porta rossonera. Toni dal 1′ per andare incontro al desiderio di un Olimpico che – udite udite – stavolta s’è davvero esaurito in ogni ordine di posto.

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