Totti: “Ci saremo fino alla fine”

 Da Il Messaggero

«C’eravamo, ci siamo e ci saremo fino alla fine». Questo è. Francesco Totti non vuole lasciare niente a nessuno e va oltre il risultato di Lazio-Inter. Perché lo spirito che deve accompagnare i giallorossi in questo finale di stagione deve essere quello di Parma. La Roma, proprio allo stadio “Tardini”, ha ripreso a correre, anche e soprattutto grazie al capitano: secondo gol consecutivo e stavolta Francesco se lo gode perché la sua squadra ha portato a casa i tre punti, non come contro la Sampdoria. Un gol a pallonetto, il suo. Pallonetto, lo chiamiamo così, sperando che non si offenda nessuno. Siamo nell’epoca in cui l’aggancio, se delicato e bello, è al cachemire, la spallata è diventata la sportellata e il pallonetto è sempre il cucchiaio.

Pizarro: “Siamo soli, contro tutto e tutti”

 Da Il Messaggero:

Prima del recupero al Tardini, Luis Jimenez, centrocampista cileno, prende il secondo giallo e finisce la partita in anticipo. Lui, ex talentino dell’Inter e della Lazio, è l’immagine dell’agonismo, sano ci mancherebbe, del Parma nell’anticipo contro la Roma. David Pizarro sorride ripensando alla voglia del suo connazionale di fare lo sgambetto alla Roma. Ma diventa serio quando dice: «Noi siamo soli, lo avete capito? Soli contro tutto e tutti». Il mediano, finito in panchina per il solito fastidio al ginocchio, si prepara alla finale di Coppa Italia, mercoledì sera con l’Inter.

Totti, marchio di fabbrica

 Da Il Tempo:

L’ultimo ad arrendersi. Sempre. Francesco Totti è il simbolo di una Roma che continua a crederci. Prima della imbarazzante passerella nerazzurra con la Lazio all’Olimpico, i giallorossi avevano fatto il loro dovere sabato nell’anticipo a Parma e si erano guadagnati 24 ore e «spicci» di primato in classifica. Un 2-1 con il marchio indelebile del capitano. Suo il gol del vantaggio, segnato con una facilità innaturale, suo l’assist telecomandato per il raddoppio di Taddei. Due acuti di un solista intramontabile in un’orchestra che, per forza di cose, inizia a stonare. La rimonta miracolosa sull’Inter ha tolto energie fisiche a un gruppo che però con la testa continua a restare aggrappato al pezzo nonostante le speranze a due giornate dalla fine siano ridottissime.

Leonardi: “Colpa dei media se in Italia vige la cultura del sospetto”

 Pietro Leonardi, direttore sportivo del Parma, è intervenuto alla trasmissione radiofonica della Signora in Giallorosso:

“Chi mi ha criticato per le dichiarazione di ieri ha poca memoria, mi arrabbiai anche dopo la partita contro la Lazio. Avrei voluto dedicare la vittoria di ieri a mio padre, tifoso laziale, così come ho fatto anche quando ho battuto la Lazio stessa: ne avrò diritto? Non mi piacciono quelli, tra gli addetti ai lavori, che fanno i furbi, i falsi, quei dirigenti che si mettono la sciarpa al collo e vanno ad esultare sotto la curva. Io sono sempre stato onesto, da ragazzo sono stato tifoso della Lazio. Sottolineo sono stato, perchè ora sono un professionista. La Lazio è una delle squadre che ho battuto più volte, così come Mazzone ha sconfitto la Roma, con la differenza che quando certe cose le dice Mazzone va tutto bene, quando le dice Leonardi, viene crtiticato”.

De Rossi tifa Lazio, io al massimo Atalanta e Tiribocchi

 Tifare Lazio no. Non ce la faccio. Alla fine ho deciso. Anche se Daniele De Rossi, alla fine di Parma-Roma, lo ha detto senza mezze misure: “Ce la farà a tifare Lazio? Sì, sì, ce la faccio“. Io non ci riesco. Spero nel pari tra biancocelesti e Inter, ovvio, ma provo a prenderla per vie traverse. Non capisco quante motivazioni possano avere – in un ambiente, quello del tifo biancoceleste, che non vuole servire lo scudetto alla Roma su un piatto d’argento perchè sarebbe un’onta incancellabile – Tommaso Rocchi e compagni a dare il massimo contro i nerazzurri. Allora, la prendo alla larga. C’è solo una possibilità perchè la Lazio recuperi – in quattr’e quattr’otto – ogni determinazione per fare bene contro gli uomini di Josè Mourinho: che l’Atalanta batta il Bologna nello scontro diretto di oggi pomeriggio. In tal caso, la classifica si accorcerebbe e le tre squadre (Bologna, Atalanta e Lazio) sarebbero comprese in tre punti. Poi, di conseguenza, se i biancocelesti non facessero nemmeno un punto contro l’Inter, avrebbero da patire fino alla fine.

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