Totti: la consapevolezza del capitano

 Dal Corriere dello Sport:

Cinquecentosettanta presenze, diciotto campionati, duecentoquaranta­cinque gol dopo, per lui non è cambiato nulla. Francesco Totti da Roma, Porta Metronia, anni trentaquattro a settem­bre, tre volte sotto i ferri negli ultimi quattro anni, oneri e onori alle spalle, oneri e onori nel futuro, felice di sfidar­li. Perché ha ancora voglia di Roma, gol, vittorie, rivincite.

Juan: “A Roma sto bene e sono felice”

 Dal Romanista:

Con quel gol al Cile, Juan ha fatto impazzire duecento milioni di brasiliani. Duecento milioni, più uno. Anzi, una: la moglie Monick, che gli ha dedicato un “amore mio” sulla propria maglia della Seleção. Rete a parte, il centrale romanista ha fornito una prestazione scintillante. I romanisti ci sono abituati. I cileni, di sicuro, non lo erano. Ivan Zamorano, che al Mondiale fa la seconda voce per la tv cilena, prima dell’incontro aveva predetto: «I punti deboli del Brasile sono Lucio e Juan». Un’analisi da intenditore. «Non so quale sia la situazione contrattuale di Lucio – spiega il centrale giallorosso – ma io con la Roma ho altri tre anni, sto molto bene e sono felice.

Juan: “Il gol mi mancava, con la Roma in stagione non sono riuscito a segnare”

 Dal Romanista:

Solo chi non lo vede giocare tutte le domeniche con la maglia numero 4 della Roma può rimanere stupito dallo straordinario Mondiale che sta disputando Juan. Il difensore giallorosso della Seleçao dopo il gol che ha spianato la strada alla vittoria contro il Cile è finito su tutte le prime pagine brasiliane, che lo hanno riscoperto leader di una squadra che più passano i giorni e più rafforza la propria candidatura per la vittoria finale. E il merito non è solo dei gol di Luis Fabiano o delle giocate di Kakà, ma anche di Juan che ha letteralmente chiuso tutti i varchi davanti a Julio Cesar. Contro il Cile due giorni fa ha segnato il suo ottavo gol con la maglia della Seleçao, ma la curiosità è che la metà li ha realizzati proprio contro la squadra di Isla e Sanchez, con la quale deve avere un conto aperto.

Mazzone: “Fallimento Italia? Dopo Totti e Nesta è finito un ciclo”

 Scommettichevinco.com, un sito che fa parte del nostro network, ha intervistato Carlo Mazzone, ex allenatore giallorosso che ha fatto un pezzo di storia del calcio italiano. Prima, durante e dopo l’esperienza sudafricana dell’Italia si è fatto un gran parlare di due giocatori rimasti fuori dalle convocazioni di Lippi: Balotelli e Cassano. Sui grandi esclusi dal ct azzurro, Mazzone dice: “se mettono la testa a posto possono dare qualcosa in più“. Il decano degli allenatori ha parlato del Mondiale, del fallimento dell’Italia e del giocatore più forte che ha lanciato e allenato: Francesco Totti.

Cause del fallimento dell’Italia? “Credo sia finito un ciclo dopo Totti e Nesta. L’Italia fa fatica a trovare dei sostituti all’altezza, l’assenza di Pirlo prima e Buffon poi hanno peggiorato la situazione.

Doni per arrivare a Behrami

 Dal Corriere dello Sport:

Si piacciono. E questa è una certezza importante. Ma non basta. Perché per realizzare il loro sogno, la Roma e Valon Behrami devono cercare il consenso degli altri sog­getti interessati. Il West Ham prima di tutto. Un giocatore di 25 anni che ha il contratto fino al 2013 costa. E a Londra chie­dono di annu­sare un po’ di denaro per mettersi a trat­tare. Però lo scivolo, il grimaldello che fa saltare ogni remora, può es­sere Doni. Il portiere, sì. Spettatore per un anno nella Roma, spettatore al Mondiale con il Brasile, ha fretta e speranza di rilancio.

Isla, tanta voglia di Roma

 Dal Romanista:

«Chi non sarebbe lusingato da un interessamento della Roma?». Già, chi non lo sarebbe? Mauricio Isla ha ragione. Ieri, in conferenza stampa, l’esterno cileno avrebbe potuto rispondere in mille altri modi. Meglio ancora. A precisa domanda se fosse lusingato dall’interesse giallorosso, avrebbe anche potuto evitare di dare una risposta. Nessuno gliene avrebbe fatto una colpa, visto che Isla – beato lui – è ancora in Sudafrica e poteva tranquillamente fare a meno di parlare di calciomercato.

De Rossi: ora il contratto

 Dalla Gazzetta dello Sport:

Anche dall’altra parte del globo — nella terra dove convivono leoni e pinguini — è rimasto come l’avevamo lasciato: un’anima divisa in due. Un po’ dottor Jekyll e un po’ mister Hide, il Mondiale sudafricano di Daniele De Rossi, per certi versi, è stato la prosecuzione di quanto l’ultimo campionato ha raccontato, ovvero pieno di alti e bassi. Spine Contratto Occhio, però. Se anche Maradona due giorni fa lo ha incoronato come uno dei pochi da salvare della spedizione di Lippi, il suo valore internazionale resta sempre altissimo. Per questo il rinnovo di contratto ( in scadenza nel 2012) resta sempre fondamentale. Problemi? Non pochi. Dell’amore di De Rossi per il club non vale neppure la pena di parlarne tanto è scontato. Dal punto di vista economico però, visto che la dirigenza non può accettare una richiesta d’ingaggio superiore ai 6 milioni per 5 anni (cosa che altrove può facilmente guadagnare), si andrà verso un triennale da 4,8 milioni.

Baptista: Portogallo-Brasile può essere la giusta vetrina

 Dal Romanista:

L’occasione ideale. Per la gioia sua e, di riflesso, della Roma. Domani pomeriggio, alle 16, il Brasile affronta il Portogallo e a Julio Baptista sarà affidato il compito di sostituire Kakà, espulso dopo la sceneggiata di Keita nella partita contro la Costa d’Avorio. Si tratta di una grande possibilità per la Bestia, all’esordio da titolare nel Mondiale. Ma si tratta anche di una grande possibilità per la Roma che spera in una buona prova – magari con gol – di Julio per poterlo poi vendere a un prezzo maggiore. Che Baptista non rientri più nei piani di Trigoria, si sa. È stato lui stesso ad ammetterlo nei giorni scorsi, dicendo: «Non so se resterò alla Roma. Ranieri non mi ritiene adatto al suo gioco».

Slovacchia-Italia: gli azzurri ripartono da De Rossi

 Dal Romanista:

La carica di Daniele. La sua forza, il suo coraggio, la tecnica, la grinta, la capacità di diventare, in trenta secondi, difensore-centrocampista- attaccante. L’Italia, che oggi alle 16 (diretta Rai 1 e Sky Mondiale 1) si gioca il passaggio agli ottavi contro la Slovacchia si aggrappa a lui, il migliore nelle prime due partite di questo Mondiale, l’anima di una Nazionale che pare aver smarrito lo spirito – e la classe – che quattro anni fa l’aveva portata sul tetto del mondo. Chi gli sta vicino in questi giorni è arrivato anche a dire che «Daniele non è mai stato in forma come adesso». Nel ritiro azzurro in Sudafrica è uno di quelli che fa più gruppo, tanto che l’esultanza con la vuvuzela dopo il gol di Iaquinta è stata spesso argomento di conversazione nei momenti di relax.

Italia-Slovacchia: De Rossi è la certezza

 Dal Romanista:

«Tanto la partita se la comprano». Ci ha pensato Umberto Bossi a gettare benzina sul fuoco della tesa vigilia di Italia-Slovacchia. Ai cronisti che gli chiedevano un pronostico sulla partita, il leader della Lega ha risposto con quella frase provocatoria, aggiungendo poi: «Vedrete che al prossimo campionato ci saranno due o tre calciatori slovacchi che giocano nelle squadre italiane…».

Mondiale, Argentina: Burdisso buona la prima da titolare

 Dal Romanista:

L’Argentina vince la terza gara su tre e come prima del girone B affronterà il Messico negli ottavi, dove la Corea del Sud, seconda in virtù del 2-2 con la Nigeria, troverà l’Uruguay. Contro la Grecia Maradona cambia addirittura sette titolari rispetto alla vittoria con i coreani. Ecco dunque in campo Milito per la prima volta da titolare in una linea di attacco che prevede anche Aguero e Messi, che prende un gran palo all’85’ e poi propizia il gol di Palermo con un bel tiro da fuori respinto dal portiere.

Portogallo-Brasile: è l’occasione per vendere Baptista

 Dalla Gazzetta dello Sport:

Meno due. Ancora 48 ore di passione. Si inganna l’attesa pregando, anche. Mancano due giorni a Portogallo-Brasile. L’appuntamento più atteso della settimana di Trigoria. Si prega perché Dunga effettivamente rimpiazzi lo squalificato Kakà con Julio Baptista e la Bestia dimostri di cavarsela ancora con il pallone tra i piedi.

De Rossi: 9 gol in Nazionale come l’amico Totti

 Dalla Gazzetta dello Sport:

Il contatto di fine corsa, al termine di un percorso dalla porta alla panchina in cui è scattato, ha allargato le braccia, è sfuggito alla morsa dei compagni, ha sorriso, urlato, mostrato la solita vena, è stato un testa a testa con Rino Gattuso, suo alter ego per filosofia di vita (dire sempre quello che si pensa, senza filtri, fregarsene delle convenzioni), non a caso unico altro barbudo della squadra. Proprio la barba è stata oggetto di approfondite analisi nelle cronache di ieri, un dibattito che ha scomodato anche l’antropologia: segno di maturità rispetto agli errori di gioventù di quattro anni fa, manifestazione di autorità nel gruppo, simbolo del potere all’interno della squadra. Ma anche, forse, immagine di un conflitto interiore. E allora come i barbudos cubani, Daniele De Rossi — sempre più simile a Romeo Benetti, ma meno randellatore — si raderà solo quando avrà vinto la sua guerra di liberazione: dai suoi incubi, dal fantasma di McBride, dai dolori del cuore e gli acciacchi del corpo. E la vittoria potrà coincidere solo con un altro Mondiale, questo davvero interamente suo. La maturità — questo sì un segno, tristemente degli anni che avanzano — è raccontata dai numeri.

Mondiale Sudafrica: De Rossi è il nuovo leader

 Dal Messaggero:

Parlare di tessera del tifoso auspicando anche la tessera del poliziotto oppure dire “ho sbagliato io” e non “abbiamo sbagliato noi”, in fondo, è la stessa cosa. Cambiano gli argomenti, ma non cambia la sostanza perché sono due facce della stessa personalità; dello stesso modo di affrontare ogni situazione. Cioè sempre di petto, senza nascondersi; senza scegliere la strada più comoda, quella che ti mette al riparo da spifferi, critiche e strumentalizzazioni. Daniele De Rossi è fatto così, e la meraviglia di chi ancora si meraviglia dei suoi atteggiamenti, non solo verbali, fa un po’ sorridere. Lui non è tipo da zero a zero: meglio vincere o perdere, che bluffare.

Panoramica privacy

This website uses cookies so that we can provide you with the best user experience possible. Cookie information is stored in your browser and performs functions such as recognising you when you return to our website and helping our team to understand which sections of the website you find most interesting and useful.