Ranieri, la vittoria del coraggio

 Da Il Tempo:

L’ha vinto lui nell’intervallo con la scelta più coraggiosa, difficile, rischiosa. Fuori il capitano, fuori il capitan futuro. Tutti e due insieme, non era mai successo. Proprio loro, romani e romanisti, e quindi spesso deleteri in un derby come insegna una vecchia regola. Totti e De Rossi, due campioni del mondo, sostituiti alla fine di un primo tempo di sofferenza e tensione, dentro Taddei e Menez, nati ben lontano dalla Capitale: l’Olimpico romanista resta a bocca aperta. Ma ha fiducia. «Vuoi vedere che pure stavolta avrà ragione Ranieri?», si pensa ad alta voce. Si vede subito che è un’altra Roma. Totti e De Rossi arrivano subito in panchina, la doccia può aspettare.

Vucinic, l’uomo dei sogni

 Da Il Tempo:

Il piccolo Vucinic cresce nel pancino di mamma Stefania, papà Mirko è un altro da quando ha saputo che presto a casa saranno in tre. Decisivo, combattente, leader, goleador. Mai visto un Vucinic così. Capocannoniere giallorosso in campionato con 13 gol, 19 comprese le coppe, 13 dei quali nel 2010. È lui a prendersi la copertina di un derby che per i romanisti sarà una goduria eterna. «Segnare una doppietta e vincere contro la Lazio è la cosa più bella del calcio», dice il montenegrino mentre inizia il delirio romanista. Rigore e punizione, le specialità di Totti.

Lazio-Roma: Totti, Toni, Vucinic. E’ la vostra sera

 Da Il Corriere dello sport:

L’allenamento di ieri mattina è durato mezz’ora. Tutto quello che Ranieri doveva vedere e capire lo ha visto e capito durante la settimana. Anche ieri nella blanda partitella ha schierato Toni con Vucinic e Menez, mentre Totti era dall’altra parte con Cerci e Baptista. Ranieri non concede appigli per capire: «Fate voi…» dice rivolto ai giornalisti. «Io non ho ancora deciso» . In realtà non è così, ieri sera l’allenatore ha scelto la Roma per il derby anche se non ha ancora detto nulla ai giocatori.

Lazio-Roma: Menez stuzzica la fantasia di Ranieri

 Da Leggo:

Il tempo delle mele è finito, Menez è pronto per il derby. A 48 ore dalla stracittadina più sentita della storia, Ranieri sembra aver fatto la sua scelta: il francese e Vucinic sulle fasce (con Perrotta al centro) in un 4-2-3-1 che costringerà i due laterali della Lazio, Kolarov e Lichtsteiner, a prendere le dovute misure per frenare i due giallorossi più in forma del momento.
Se Vucinic era certo di una maglia da titolare, sorprende la scelta di Menez che in allenamento è stato provato per la terza volta consecutiva nell’assetto titolare.

Roma, prove di tridente

 Da Il Romanista:

Totti-Toni-Vucinic, oppure Totti-Vucinic-Menez. Sono questi i due possibili tridenti per la Roma nel derby. Claudio Ranieri, dopo aver provato il 4-4-2 nell’allenamento di mercoledì, ieri è tornato a testare una squadra con le tre punte. Se dovesse decidere di mettere in campo Toni, il sacrificato sarebbe Menez, benché il francese negli ultimi tempi stia dimostrando di essere in condizione.

Derby, Totti: il gol manca da cinque anni

 Da La Repubblica:

Gira che ti rigira, il derby è fatto di tante storie che tornano, statistiche impolverate da tirar fuori e consultare, perché, in fondo, è un mini-campionato nel campionato e i numeri negli anni fanno storia a sé. Per questo non fa effetto pensare che Francesco Totti è il giocatore ad aver giocato più stracittadine romane, con ben 32 presenze. Niente di strano, verrebbe da dire, mentre la stessa sensazione non si può certo avere quando si guarda all’ultima volta in cui Francesco ha segnato alla Lazio: bisogna addirittura tornare alla stagione 2005- 06, la prima con Spalletti in panchina. Era ottobre e Totti aspettava il primogenito Cristian. La moglie Ilary, in tribuna con il pancione, ha così applaudito l’ormai storica esultanza del capitano, quel parto del pallone simulato a bordo campo.

Modulo anzi-Lazio: Vucinic non si tocca

 Ranieri è indeciso se riproporre il tridente e optare per un più prudente 4-4-2 nella stracittadina di domenca pomeriggio. Il Messaggero prova a snocciolare i possibili moduli che il tecnico di San Saba potrebbe far scendere in campo:

La Roma una e trina per affrontare la Lazio: niente di trascendentale, la squadra della rincorsa, appoggiandosi a sistemi di gioco sperimentati durante la caccia all’Inter e sino al sorpasso ai campioni d’Italia. Prove di 4-4-2 a Trigoria a metà settimana. È l’assetto che storicamente si sposa bene con la compattezza e l’equilibrio, cioè con i concetti più cari all’allenatore di San Saba. Una e trina perché di moduli ce ne sono altri due: il 4-2-3-1 ideato da Spalletti e ben conosciuto dal gruppo e il 4-3-3 delle ultime gare di questa lunga rincorsa. Una e trina perché i giocatori che sono in lizza per un poso sono tre: Taddei, Toni e Menez. Il brasiliano è il primo, nel senso di favorito per due delle tre possibili formule. Taddei sta a destra, e volendo anche sul lato opposto, sia nel 4-4-2 che nel 4-2-3-1.

Ranieri pensa al 4-4-2: Totti, Toni e Vucinic chi rimane fuori?

 Da La Gazzetta dello Sport:

Non saranno rime da Dolce Stil Novo, ma l’effetto emozionale, per alcuni, non è poi così meno efficace. «Cor To-To-Vu ma chi ce ferma più?!», cantavano ieri i tifosi giallorossi (una settantina) fuori dai cancelli di Trigoria, nonostante il gentile sgombero chiesto dalla polizia, anticipo di un derby che si annuncia blindato nella zona dell’Olimpico già da sabato mattina.

Lazio-Roma, Riise: “Che bello essere in testa”

 Da Il Romanista:

«Un giorno senza allenamento è un giorno senza senso». È il motto di John Arne Riise, la sua citazione preferita, il suo modo di intendere la vita e il lavoro, Trigoria e l’Olimpico, la Norvegia e la Roma. Già, la Roma. Riise il Vichingo l’ha saputa conquistare calciando il cuore oltre l’ostacolo e la palla sotto al legno avversario. John è un Annoni post-moderno. Solo decisamente più raffinato. Ai suoi amici norvegesi, Riise ha descritto le scene di ordinaria e meravigliosa follia che sabato hanno scosso le mura di Trigoria. La Roma è in ritiro. E si piazza davanti alla tivvù. Tifa Fiorentina. Anzi, gufa l’Inter. E quando Kroldrup realizza al “Franchi” il gol del 2-2, impazzisce. «Tutti si sono messi a correre in giro», racconta Riise. «Quando la Fiorentina ha pareggiato pochi minuti prima della fine, c’era una bellissima atmosfera in tutte le stanze.

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