E’ nato il figlio di Vucinic

 Dal Romanista:

Un destino da numero 1. Così come il suo papà o, per dirlo nell’altra sua lingua, tata. Aleksandar Vucinic è nato ieri, primo novembre, Mirko ha visto la luce sempre il primo giorno del mese, solo che era ottobre e, da quel giorno, sono passati ventisette anni. L’età giusta per diventare padre, per non sentirsi più solo ragazzo ma uomo, pronto a dire a tutti: «Sono il più felice del mondo». Lo è davvero, l’attaccante venuto dal Montenegro, cresciuto a Lecce e sbocciato definitivamente a Roma, per la gioia più grande della sua vita.

Roma, contro Basilea e Lazio a colpi di tridente

 Nella sfida di Champions League contro il Basilea, Claudio Ranieri dovrebbe confermare il trio composto da Francesco Totti, Marco Borriello e Mirko Vucinic mentre nela sfida contro la Lazio tutto lascia presagire a una Roma con Jeremy Menez in campo dal 1′ al posto del capitano. Da Il Tempo:

Avanti così. Con un 4-4-2 che si trasforma in un 4-3-3 o in un 4-3-1-2, con un tridente in grado sia di restare mascherato che di togliersi i veli. Tra mercoledì e domenica, tra il Basilea e il derby, la Roma si giocherà una bella fetta di stagione e sembra intenzionata a farlo secondo il modulo adottato nelle ultime apparizioni.

Il Bandito e il Campione

 Da Il Romanista:

E´ tornato il Bandito. Dopo una settimana di ‘riposo’, a Parma Ranieri gli ha preferito Mexes, Nicolas è tornato titolare al centro della difesa giallorossa. E lo ha fatto nel migliore dei modi, cominciando a rispondere sul campo a chi si cominciava a chiedere se quegli otto milioni pagati ad agosto per il suo cartellino non fossero troppi. Nicolas, uno da sempre abituato a essere leader, non viene da un momento positivo, e la sua esultanza dopo il gol è tutta da raccontare. Dopo la ´capocciata´ che ha portato in vantaggio la Roma ha prima gridato ´Vamos´ e poi è corso ad abbracciare il fratello Guillermo, ripescato in panchina solo dopo la febbre di Mexes. Un abbraccio tenero, umano, tra due fratelli che stanno condividendo un momento delicato delle rispettive carriere. Un abbraccio che è poi stato soffocato da quello di tutti i compagni di squadra. La Roma ha giocato una buona partita, magari ha sofferto un po´ troppo in fase difensiva, ma ha meritato di vincere. E Burdisso è stato senza dubbio uno dei migliori in campo. “Si abbiamo fatto una buona gara. Il Lecce gioca un bel calcio ci ha messo anche in difficoltà in qualche momento della partita e noi siamo stati bravi ad avere pazienza e a vincere questa partita, la seconda consecutiva dopo Parma in cui non prendiamo gol. Per noi è molto importante, adesso c´è Basilea in Champions, poi il derby, la Fiorentina e la Juve. Dovevamo vincere per non lasciar scappare la Lazio”.

Roma, guarda che Vucinic!

 Da Il Messaggero:

In un´azione, bella e decisiva, la gioia fa rima con la rabbia: la Roma vince con il Lecce, ma non fa in tempo a esultare perché contemporaneamente perde Totti per il derby. Il capitano lancia Vucinic verso il 2 a 0 che sarà pure il risultato finale e mai visto in questa stagione, primo successo con due reti di scarto, ma Olivera sgambetta da dietro Francesco che sta per arrivare in area. Davanti all´arbitro Gervasoni, una manata di troppo determina un rosso esagerato che nega all´attaccante, ancora a digiuno, la sfida di domenica prossima contro la Lazio. La Roma, dunque, si affida solo a Vucinic. Uno schema, palla a sinistra Mirko che tiene in apprensione la difesa incerta di De Canio, creando le chances migliori nel primo tempo: slalom iniziale con destro ravvicinato e chiusura in angolo di Rosati, tre conclusioni bloccate, palla a rimorchio per il sinistro di Totti respinto dal portiere e con Borriello che in semirovesciata centra la traversa, scambio in corsa con Brighi per la conclusione, entrando in area, intuita sempre da Rosati e finita a stamparsi sulla traversa.

Roma-Lecce: Vucinic accanto a Totti e Borriello

 Dal Romanista:

Quarantacinque minuti. Tanto è durato il tridente romanista a Parma, poi Ranieri ha deciso prima di togliere Francesco Totti nell´intervallo e, dopo sette minuti della ripresa, di far uscire anche Mirko Vucinic. Quarantacinque minuti in cui i tre attaccanti romanisti non hanno certo impressionato, ma non è che nella ripresa le cose siano andate meglio. Anzi. Se la prima uscita del tridente non è stata granché, si spera che la seconda sia buona. Anche perché non è che ci siamo molte alternative. In più, rispetto alla gara del Tardini, c´è il rientro nella lista dei convocati di Jeremy Menez ma il francese non ha ancora nelle gambe i novanta minuti e quasi certamente partirà dalla panchina.

De Rossi-Vucinic: la Roma spegne le sirene inglesi

 Dal Corriere dello Sport:

Le sirene inglesi non mollano. Se poi siano solo ma scherate da sirene o siano sirene vere, lo scopriremo strada facendo. Di certo si può dire che dal­l’Inghilterra continuano ad arri vare notizie di club della Premier pronti a offrire cash alla Roma e a qualche giocatore giallorosso. Giocatori, ovviamente, non di seconda fascia.

Roma – Vucinic: qualcosa non va

 Sono bastate una sostituzione (a Parma) e un allenamento con schieramento tra le riserve (ieri a Trigoria) per scatenare le voci di un addio: Mirko Vucinic, si legge nell’edizione odierna di Leggo, sarebbe sempre più attratto dal richiamo delle squadre inglesi. Stando alla tesi sostenuta dalla testata, l’eventuale cessione del montenegrino consentirebbe alla Roma di appianare il debito riscontrato in fase di chiusura dell’ultimo esercizio di bilancio. Testuale:

Venditti: “Crisi Roma? Se ne esce tutti insieme”

 Dal Romanista:

«Un cambio in corsa, oggi, sulla panchina? Per carità, sarebbe una follia!». Ha le idee chiare, Antonello Venditti, riguardo alle scelte che andrebbero operate per venire fuori dallo stallo in cui versa oggi la squadra giallorossa. «Un nuovo allenatore – dice – si ritroverebbe con gli stessi problemi che ha Ranieri, con la differenza che Ranieri li conosce bene, perché li ha già risolti. Tecnico e squadra non sono due sconosciuti. Hanno vissuto insieme un campionato esaltante lo scorso anno. Serve solo un po’ di fortuna. Credo che nessuno, all’inizio della stagione, potesse mai immaginare che Totti, ad oggi, sarebbe rimasto inchiodato ai suoi 193 gol. E che Vucinic potesse averne realizzato uno solo, per quanto importante. Si può essere pessimisti all’ennesima potenza, ma quello che sta capitando oggi alla Roma è roba che può succedere una volta in un secolo!».
Come stai vivendo questo momento? Come tutti i tifosi. Guardando avanti con fiducia. E sapendo che non siamo certamente in un periodo fortunato. Con così tanti infortunati. Ma io, per natura, sono un ottimista. E aspetto sempre che la squadra esploda, e la situazione possa cambiare, radicalmente. Del resto, lo abbiamo già visto: quella con l’Inter è stata una bella partita.

Ranieri sceglie il tridente per Roma-Lecce

 Dal Corriere dello Sport:

Ranieri riparte dal tridente. Il tecnico giallorosso per sabato contro il Lecce è intenzionato a mandare in campo una formazione molto vicina a quella che ha pareggiato a Parma, ancora con Vucinic esterno largo, pronto ad affiancare Totti e Borriello. Le novità, rispetto a dome nica scorsa, saran no i ritorni di Julio Sergio e Perrotta, mentre De Rossi e Menez potrebbero essere disponibili, ma difficilmente saranno schierati dall’inizio. Il tecnico ha sollecitato spesso i giocatori: «Non voglio passaggi banali. Voglio vede re una squadra compatta.

Statistiche Totti: tutte le sostituzioni del capitano

 Dal Corriere della Sera:

Tutti hanno parlato dei problemi della difesa (21 gol subìti in 12 partite), ma la stagione della Roma non ha risparmiato l’attacco. Solo tre squadre (Parma, Cesena e Udinese, 6) hanno segnato meno gol della Roma in campionato (7). Totti è ormai un caso, Vucinic sorride solo quando gioca con il Montenegro e Borriello ha cambiato equilibri consolidati da anni. E Taddei, fondamentale per il 4-4-2, rischia di star fuori per due mesi dopo l’ennesima ricaduta al polpaccio destro. TOTTI –  Il capitano, sotto la gestione Ranieri, gioca in media 12 minuti in meno rispetto all’era Spalletti. Nessuno è insostituibile — e Totti lo sa, tanto più a 34 anni —, però c’è sostituzione e sostituzione. Negli ultimi dodici anni, Totti è uscito dal campo prima del fischio finale 82 volte.

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