Lazio-Inter, le voci dei Vip: scandalo, vergogna, squallore

 Sono gli aggettivi più gettonati tra i vip che hanno preso parola per rilasciare qualche dichiarazione a proposito della gara tra Lazio-Inter dell’Olimpico. Pagina nera della storia del calcio, uno scempio dal quale, a conti fatti, si può sottrarre solo l’Inter che, di responsabilità oggettive, non ne ha. Scesi in campo per vincere – come sempre – gli uomini di Josè Mourinho hanno tratto sicuro giovamento dalla “non-prestazione” dei laziali ma è difficile imputare loro qualche macchia. Politici, referenti di Istituzioni, uomini di sport: ecco cosa hanno detto.
ROSELLA SENSI: Al posto dell’Inter mi sarei vergognata di vincere in questo modo“.
MASSIMO MORATTI: Vergognarci? Non so per cosa. Rispetto la sensibilità di Rosella Sensi e preferisco non rispondere. Devo dire che è un problema fra Roma e Lazio, non riguarda l’Inter. Io sarò particolarmente apprensivo ma ho sofferto fino alla fine. Più che altro il pubblico era assolutamente schierato per noi e questa era una situazione molto strana“.

Mazzone: “Mai visto in tanti anni di calcio”

 Il tifo a senso unico nel corso di Lazio-Inter ha lasciato sconcerto anche uno tanto navigato come Carletto Mazzone. L’ex allenatore della Roma, nonchè tifoso capitolino, non perde occasione per dire che lui, una cosa così, non l’aveva mai visto prima. Non si parla tanto del fatto che una squadra possa affrontare una partita in maniera “più tranquilla del solito”, quanto piuttosto del clima farsesco che si è respirato ieri all’Olimpico dove – mentre si giocava a una porta sola – pareva di essere di fronte a un pubblico accomunato dagli stessi colori. Mazzone è intervenuto sulle pagine di calciomercato.it per ribadire lo sconcerto:

Lazio-Inter: ecco come l’hanno “vista” Totti, Perrotta, De Rossi e Ranieri

 Da La Gazzetta dello Sport:

Totti ad una certa ora si è messo sul divano con i pupi in braccio e le pantofole ai piedi, e ha sintonizzato sulla partita con lo stesso distacco con cui avrebbe infilato nel lettore dvd un film cecoslovacco. Perrotta è andato direttamente al cinema, come aveva promesso. Pare lo abbia ispirato il nuovo film di Favino, Cosa voglio di più. Salvo pensare, all’uscita, dopo aver riacceso il cellulare, che sarebbe stato meglio intitolarlo Cosa voleva di più. Ma tanto lo sapeva. Vucinic è rimasto a casa a massaggiarsi i muscoli e accarezzare il pancione di Stefania. Ranieri l’ha vista, ma col consueto aplomb inglese, reso ancora più composto dalla qualità della cucina di Rosanna, la moglie.

Pizarro: “Siamo soli, contro tutto e tutti”

 Da Il Messaggero:

Prima del recupero al Tardini, Luis Jimenez, centrocampista cileno, prende il secondo giallo e finisce la partita in anticipo. Lui, ex talentino dell’Inter e della Lazio, è l’immagine dell’agonismo, sano ci mancherebbe, del Parma nell’anticipo contro la Roma. David Pizarro sorride ripensando alla voglia del suo connazionale di fare lo sgambetto alla Roma. Ma diventa serio quando dice: «Noi siamo soli, lo avete capito? Soli contro tutto e tutti». Il mediano, finito in panchina per il solito fastidio al ginocchio, si prepara alla finale di Coppa Italia, mercoledì sera con l’Inter.

Totti, marchio di fabbrica

 Da Il Tempo:

L’ultimo ad arrendersi. Sempre. Francesco Totti è il simbolo di una Roma che continua a crederci. Prima della imbarazzante passerella nerazzurra con la Lazio all’Olimpico, i giallorossi avevano fatto il loro dovere sabato nell’anticipo a Parma e si erano guadagnati 24 ore e «spicci» di primato in classifica. Un 2-1 con il marchio indelebile del capitano. Suo il gol del vantaggio, segnato con una facilità innaturale, suo l’assist telecomandato per il raddoppio di Taddei. Due acuti di un solista intramontabile in un’orchestra che, per forza di cose, inizia a stonare. La rimonta miracolosa sull’Inter ha tolto energie fisiche a un gruppo che però con la testa continua a restare aggrappato al pezzo nonostante le speranze a due giornate dalla fine siano ridottissime.

De Rossi tifa Lazio, io al massimo Atalanta e Tiribocchi

 Tifare Lazio no. Non ce la faccio. Alla fine ho deciso. Anche se Daniele De Rossi, alla fine di Parma-Roma, lo ha detto senza mezze misure: “Ce la farà a tifare Lazio? Sì, sì, ce la faccio“. Io non ci riesco. Spero nel pari tra biancocelesti e Inter, ovvio, ma provo a prenderla per vie traverse. Non capisco quante motivazioni possano avere – in un ambiente, quello del tifo biancoceleste, che non vuole servire lo scudetto alla Roma su un piatto d’argento perchè sarebbe un’onta incancellabile – Tommaso Rocchi e compagni a dare il massimo contro i nerazzurri. Allora, la prendo alla larga. C’è solo una possibilità perchè la Lazio recuperi – in quattr’e quattr’otto – ogni determinazione per fare bene contro gli uomini di Josè Mourinho: che l’Atalanta batta il Bologna nello scontro diretto di oggi pomeriggio. In tal caso, la classifica si accorcerebbe e le tre squadre (Bologna, Atalanta e Lazio) sarebbero comprese in tre punti. Poi, di conseguenza, se i biancocelesti non facessero nemmeno un punto contro l’Inter, avrebbero da patire fino alla fine.

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