Squadra che vince, si cambia. Sembra essere questo il motto preferito di Claudio Ranieri da quando è iniziata la stagione. Un po’ per necessità di circostanza e un po’ per quelle di scelta, dovrebbero essere in quattro (un numero che si ripete armonicamente) coloro che, rispetto al calcio d’inizio della gara di mercoledì contro la Lazio, usciranno per far posto ad altri compagni. In porta andrà Julio Sergio e Doni si accomoderà in panchina. Alla difesa, invece, toccherà qualche cambiamento: di sicuro non ci sarà Burdisso, squalificato dal giudice sportivo per una giornata. L’argentino, comunque, sarà tranquillamente coperto nel cuore della retroguardia da Mexes e Juan. Se sulla sinistra la presenza di Riise non viene minimamente messa in dubbio, sulla fascia opposta continua il rebus su chi potrà fungere da esterno titolare. Ieri Cassetti è rientrato in gruppo dopo i problemi avuti alla caviglia e la logica imporrebbe un suo impiego.
Jeremy Menez
Menez decisivo
«Non si può fare a meno di Menez». Lo aveva preannunciato qualche giorno fa Rosella Sensi, lo ha detto mercoledì sera dopo il derby Ranieri e lo hanno ribadito ieri a Trigoria i compagni di squadra del francese. L’ingresso di Menez al posto di un imbarazzante Adriano ha cambiato di fatto volto al derby fornendo alla Roma quella fantasia e quella incisività che l’ormai ex-Imperatore non è più in grado di dare. Il procuratore del brasiliano ha parlato ieri di «linciaggio mediatico verso Adriano». Ma a mettere l’accento sulla differenza di gioco tra il brasiliano e Menez è stato proprio Ranieri: «Nel secondo tempo Menez ci ha dato la svolta. E’ troppo importante per la Roma, l’ho messo perché volevo vincere».
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Zarate alla Roma e Menez alla Lazio: sarebbe potuto succedere
Provate a immaginare Zarate alla Roma e Menez alla Lazio. Fantacalcio. Oggi, infatti, è impossibile solo pensarlo. Ma in passato sarebbe potuto accadere. L’argentino è stato molto più vicino alla Roma di quanto sia stato il francese alla Lazio, che neppure si è avvicinato, ma la storia precedente dei due fantasisti avrebbe potuto prendere pieghe diverse. Il retroscena di Zarate si conosce. Dall’Al Sadd era stato ceduto in prestito al Birmingham ( gennaio 2008): in Premier League un’esperienza durata quattro mesi. Il Raton, suo fratello e procuratore, voleva portarlo in Italia. Prese il mandato per il campionato italiano Luis Ruzzi, agente Fifa, italo argentino di stanza a Roma, amico della famiglia Sensi.
Menez: la cura Ranieri sta dando i suoi frutti
Insostituibile. Anzi, meglio dire sostituibile, ma titolare, sempre o quasi, come lui solo Marco Borriello nelle venti formazioni di campionato fin qui presentate da Claudio Ranieri. Mai tanto Jeremy Menez, detto Jerry, nella Roma. Pure se, fin qui, è stato di gran lunga il giocatore più sostituito dal tecnico romanista, quattordici volte in campionato, tre in Champions. Ma a guardare bene la situazio ne in questo ca so le sostituzio ni possono esse re ridimensio nate a un detta glio perché è lui, insieme a Borriello, la marcia in più di questa Roma, il giocatore in grado di cambiare il corso di una partita, l’attac cante capace di spaccare in due la di fesa avversaria per creare le pre messe del gol.
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Per il Cagliari potrebbe avere recuperato. Per la Lazio quasi sicuramente no. Una distorsione alla caviglia costringerà Cassetti a saltare con ogni probabilità il derby. Non ci voleva. A Cesena, Marco ha giocato uno splendido primo tempo. Nel secondo è apparso molto meno brillante. Ma c’era una ragione. Il laterale giallorosso aveva rimediato una distorsione alla caviglia sinistra. L’infortunio ha obbligato Ranieri alla sostituzione con Rosi. Peccato, appunto. Perché per i primi 45 minuti Cassetti è stato praticamente inappuntabile. Secondo lo staff sanitario della Roma, comunque, non si tratta di nulla di grave.
Cesena-Roma: sorpresa Adriano?
A Cesena la certezza è la squalifica di Julio Sergio, espulso domenica nel disperato tentativo di evitare il pareggio della Sampdoria. Al suo posto toccherà a Doni, che in teoria è il terzo portiere ma in pratica sta molto meglio di Lobont, convalescente dopo un problema muscolare. La difesa è un rebus, considerando che Juan e Mexes sono malconci. Probabile che giochi solo Juan accanto a Nicolas Burdisso, con Cassetti a destra e Riise a sinistra.
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Proietti: “Milan-Roma la svolta, ora bisogna crederci”
Il Romanista ha intervistato Gigi Proietti. Ecco le parole dell’attore sulla stagione della Roma:
Milan-Roma può aver rappresentato il momento di svolta?Di sicuro, non mi aspettavo una prestazione come quella. Mi verrebbe da dire, con una Roma così “furba”. C’è, ad esempio, chi dice che siano stati involontari: ma, di certo, tutti i fuorigioco di Ibrahimovic stanno lì a dimostrare che la Roma, a cominciare dal reparto arretrato, si è comportata molto bene. Personalmente ho rivisto una grande difesa. E sappiamo tutti come i campionati si vincano potendo contare innanzitutto su una difesa forte. Se il lavoro di Ranieri è stato questo, complimenti a lui.
C’è qualcosa, in particolare, che va riconosciuto al tecnico? La capacità di gestire il gruppo e di far crescere i singoli, doti non indifferenti in un campionato come il nostro. Penso ad Adriano. A San Siro, seppure a sprazzi, l’abbiamo visto riavvicinarsi al giocatore che era. Uno che i piedi ce l’ha, eccome. Mi sembra che, da com’era quando è arrivato, a come lo abbiamo visto a Milano, i progressi vi siano stati.
Menez: “Scudetto? Dobbiamo trovare continuità”
Jeremy Menez chiama la Roma. L’attaccante francese è l’uomo del momento della rinascita giallorossa. Lo testimoniano i dati delle magliette della «Magica» vendute per le feste di Natale: l’80 per cento quelle con il numero 94 di Menez, il 10 per cento quelle di Totti e l’altro 10 per cento con la scritta Borriello. Menez è stato decisivo nella vittoria di Milano che ha riaperto il campionato. E non è stata la prima volta. Ha trascorso le vacanze di Natale a casa sua a Parigi e martedì scorso ha fatto… Babbo Natale consegando doni e magliette in giro per Val-de-Marne, il suo quartiere a Sud della Capitale. «Non dimentico da dove vengo. E’ stata un’esperienza molto bella».
Rinnovo contratto: Perrotta e Mexes le priorità di Pradè
L’agenda di Pradè è fitta. Non ci sono solo da chiudere le operazioni in uscita. Bisogna anche discutere i rinnovi più urgenti. A cominciare da quello di Mexes. “Rugantino” resta in bilico. In un’intervista concessa in Francia, Menez si augura che non parta. «Sarebbe una perdita enorme», dice. Lo sarebbe sotto tutti i punti di vista. Umano e tecnico. Perché, per Jeremy, Philippe non è solo un leader. È anche un amico. Il migliore che ha nella Roma. La situazione è complicata, però. Complicatissima. Il contratto scade a giugno, ma tra cinque giorni Mexes potrà accordarsi con un altro club. L’ostacolo maggiore sono le pretese economiche del difensore.






