Da Il Romanista:
Il 13 giugno 1920 Paolino Ferraris, fratello maggiore di Attilio perse contro il Livorno la possibilità di aggiudicarsi il titolo centro meridionale e sfidare l’Internazionale per lo scudetto. La gara finì 3-2 e l’arbitro Gama, milanese, ci mise molto di suo. Fratel Porfirio non capì mai quella sconfitta o forse la capì sin troppo bene, l’Internazionale come avversaria preferiva il Livorno. Comunque sia, da allora, Attilio Ferraris IV quando metteva piede a Livorno aveva sempre brutte sensazioni. Diametralmente opposta è la storia per un altro Campione del mondo romano e romanista, Daniele De Rossi. La prima maglia professionistica indossata da Daniele è infatti stata proprio quella amaranto. Correva la stagione 1983/84 e il Livorno di Alberto De Rossi aveva già centrato matematicamente una bella promozione in serie C. Un’annata magica in cui tutto riusciva. Un campionato senza sconfitte fatto di 14 pareggi e 18 vittorie, compresa quella fantascientifica contro il Pontedera, con una rovesciata di Ilari. Alberto De Rossi, come ha raccontato Tonino Cagnucci nel suo libro “Il mare di Roma“, celebrò quel successo portando il piccolo Daniele in campo, davanti ad uno Stadio Ardenza completamente esaurito.