Giannini: “Roma, così vai in Champions”

 Da Il Messaggero:

Fine del calcio mercato. Giuseppe Giannini, le piace la Roma appena nata?
«Sì, tantissimo». Addirittura? «Sono arrivati molti giocatori».
E questo è garanzia di successo?
«No. Però è stato fatto quello che era stato annunciato».

Ovvero?
«Un ringiovanimento netto. Sette, otto giocatori con una media età bassissima. A parte Heinze, arrivato a costo zero, gli altri tutti molto giovani. E non solo: sono tutti nel giro delle varie nazionali, da Pjanic a José Angel. A me piace il lavoro che è stato fatto e sono molto ottimista».

Giannini: “Contento per Montella, bene puntare su allenatore giovani”

 Giuseppe Giannini, ex capitano della Roma, interviene sul momento giallorosso a tuttomercatoweb:

“Le condizioni e i risultati lo hanno praticamente costretto a prendere questa decisione. La sconfitta col Genoa ha fatto precipitare tutto quanto, visto che solo un giorno prima Ranieri disse che non avrebbe mai abbandonato la nave. Dopo Genova si è reso conto che la squadra necessitava di una scossa e la sua decisione di rassegnare le dimissioni va proprio in questa direzione”.
La dirigenza giallorossa ha scelto Vincenzo Montella. Sarà un traghettatore oppure può aprirsi un nuovo ciclo?
“E’ un ottimo segnale che anche a Roma si sia finalmente puntato su un allenatore giovane. Dopo essersi affidati in diverse occasioni a tecnici esperti, ora si punta su un giovane ed è comunque una svolta. Non vedo infatti perché Milan e Inter possano puntare su Allegri e Leonardo e la Roma non possa fare altrettanto. Non so se Montella sarà un traghettatore, credo che per lui – come per chiunque altro – conteranno unicamente i risultati”.

Giannini: “Totti triste? Lo capisco, ha le qualità per superare questo momento”

 Giuseppe Giannini, ex capitano della Roma, è stato intervistato dal Messaggero sulla situazione che sta vivendo Francesco Totti:

Totti rischia di finire come lei? «Lui può ancora risollevare il tutto e ricominciare».
Dice di sentirsi triste. «Lo capisco. L’ho già detto: io non facevo altro che piangere. Guardo Totti e mi accorgo che ha perso entusiasmo, allegria. Si sente frenato. E’ triste, è vero. E quando sei triste…».
Triste e sopportato. «E’ quanto di peggio ti possa capitare. Passi una vita al centro dell’attenzione, poi improvvisamente ti emarginano. E’ difficile allenarsi, giocare. Francesco deve ritrovare l’entusiasmo al più presto».
In più tanta gente adesso gli rinfaccia quello che guadagna. «Un classico. E’ vero, guadagna tanto. Ma allora è pure vero che per tanti anni, visto quello che faceva in campo e non solo, guadagnava poco. I soldi sono un falso problema. Pensino a quanti ne ha fatti guadagnare alla Roma».
Come ci si sente a non sentirsi più tanto amato dalla gente? «Dispiace. Ma non deve farci caso. Basta poco per rifar cambiare idea a tutti».
Andiamo ai quattro minuti di Genova. «Si è comportato da professionista serio. Io difficilmente sarei entrato. Dipende da quanto ero arrabbiato per l’esclusione. Lui forse lo era poco, s’è comportato in maniera perfetta».
Da allenatore lo avrebbe fatto entrare così tardi? «Uno come Francesco? No. Ma, chissà, magari Ranieri ha pensato che con una punizione, con una giocata poteva far gol. Forse in questo momento è troppo sotto pressione e certe scelte diventano un boomerang. Sono convinto che Ranieri se ne sia reso conto. Non è uno stupido.

Mazzone: “Totti? Gli auguro di battere altri record”

 Carlo Mazzone, ex allenatore giallorosso, è stato intervistato dal Romanista:

Mister, prima di Natale, mamma Fiorella ha voluto fare gli auguri a «quei pochi tifosi» che vogliono bene a Totti. Ma il mondo si è rivoltato e non ce ne siamo accorti? “Mi dispiacerebbe molto se fosse vero che sono rimasti in pochi a volergli bene. Penso che il tifoso della Roma debba essere orgoglioso per quello che Francesco ha fatto e dato alla squadra. Ha scritto la storia degli ultimi anni, non comprendo quale significato possa avere questa irriconoscenza. In passato ha rifiutato il Real e altre società che gli offrivano montagne di soldi, soltanto per rimanere con la maglia della sua squadra del cuore. E’ troppo comodo averlo osannato quando era al 100% e criticarlo ora che non sta vivendo un periodo fortunatissimo”.

Giannini: “La sconfitta di Palermo? Non drammatizzerei”

 Dal Romanista:

«Penso che l’impegno di Champions abbia influito, e non poco, sulla prestazione di domenica a Palermo». Si dice convinto, Giuseppe Giannini, di quanto le energie spese, sia sul piano fisico che mentale, possono aver inciso negativamente sulla partita giocata dalla squadra giallorossa al “Barbera”. «Anche se si è giocato martedì – aggiunge – e i giorni che separano la sfida col Bayern da quella con i rosanero sono cinque».
Pensi che se dei problemi ci sono, questi siano a centrocampo? Non è facile dirlo, perché dipende dall’idea di gioco che Ranieri ha in testa e vuole dare alla squadra. Poi, non è possibile, né giusto, giudicare da una partita. Ripeto, dipende anche da cosa il tecnico vuole dalla squadra. Ieri (domenica, ndr), ha certamente sofferto molto. Non so per quale motivo. Guardando la partita, mi è sembrato che il Palermo fosse anche più brillante dal punto di vista atletico. E’ per questo che dico che lo sforzo di coppa può essersi fatto sentire.
Soprattutto nel secondo tempo. Perché, nel primo, era stata la Roma a fare la partita. Sia pure con qualche errore di troppo… Sì, era partita bene. Però, nelle ripartenze, ha spesso sofferto la velocità, la rapidità degli avversari. Le distanze erano un po’ troppo lunghe.
C’era Pizarro al rientro. Quanto può aver pesato la sua condizione ancora non ottimale in quel ruolo di perno davanti alla difesa, che nelle ultime gare era stato di Daniele De Rossi? A dire la verità, ho visto entrambi alternarsi in quella posizione di vertice basso del rombo. A volte bene, a volte meno.

Giannini: “Roma, sì alle quattro punte”

 Dal Corriere dello Sport:

Il Modulo offensivo dell’Inter di Mourinho del Real e del Bayern fa sognare i tifosi e stuzzica gli esperti.
Giuseppe Giannini: «Io dico di sì alla Roma a quattro punte. Bisogna lavorarci a fondo, in allenamento, giorno dopo giorno, ma è un’ipotesi che si può praticare con i due esterni che una volta persa palla devono andare a coprire la fascia di competenza. E’ un modulo più che per il presente, per il futuro, anche perché devo dire che la Roma che ho visto in campo a Torino contro la Juventus mi è piaciuta parecchio, personalità e qualità. Certo con quei quattro davanti potrebbe davvero fare paura a tutti sfruttando tutte le qualità dei suoi attaccanti».

Giannini: “Sogno di allenare la Roma. Io ero il Principe, Maradona il Re”

 Un giorno, quando sarà. Giuseppe Giannini non nasconde il sogno della sua seconda vita: quello di allenare la Roma dopo averla degnamente rappresentata sul campo. Nessuna intenzione, tuttavia, di prendere il posto di Claudio Ranieri, anche perchè il Principe è ora impegnato a Verona in una sfida importante (riportare in alto i veneti, attualmente a metà classifica del girone A della Prima Divisione). L’occasione dell’intervista a Radio Kiss Kiss Napoli è anche oportunità per ribadire la grandezza di Diego Armando Maradona, il migliore di tutti i tempi. Da Il Corriere dello Sport:

«Io ero il Principe del calcio, Maradona è stato il Re, il più grande di tutti». Così l’ex capitano della Roma, Giuseppe Giannini, ai microfoni di ‘Radio Kiss Kiss Napoli’.

Roma-Sampdoria: Montella, Tovalieri, Giannini

 Da Il Romanista:

«Una partita difficile, dov’è in gioco, per tutt’e due, una grossa fetta di stagione».
A sostenerlo è Vincenzo Montella, il cui cuore giallorosso è, almeno per un pezzetto, anche blucerchiato.
«Mi piacerebbe che entrambe raggiungessero il proprio obiettivo – dice infatti l’Aeroplanino – perché anche la Samp ha fatto cose straordinarie quest’anno».
Parla mentre, scarpini ai piedi, si appresta a calcare un campo di gioco. E’ quello dello stadio Comunale di Pomezia, dove in sintonia con le sue parole, il fair play l’ha fatta da padrone ieri pomeriggio.
L’occasione, la partita tra la Nazionale Attori e una mista di ex giocatori di Roma e Lazio: un’iniziativa voluta da Sandro Tovalieri, nel ricordo, ancora una volta, della moglie Laura che non c’è più.
«Lo scopo – chiarisce l’ex “Cobra” – è quello di aiutare tanti bambini che non possono permettersi una scuola calcio. Grazie all’incasso, molti di loro saranno ospiti della mia, durante il prossimo Torneo Cedial Racing Cup, quando potranno fare amicizia con i ragazzi delle grandi squadre, come Roma, Milan e Juve. Questo sport è innanzitutto disciplina».
Concorda Montella:

Lazio-Roma, Giannini: “Dico Toni”

 Da La Repubblica:

“Io in queste partite ero costretto a fare training autogeno”. Giuseppe Giannini, capitano-romano-romanista, viveva i derby con agitazione e sofferenza, travolto dalla tensione che divora lo stomaco, che lascia svegli tutta la notte e taglia le gambe il giorno dopo.
«Poi ho imparato questi nuovi metodi di respirazione che mi aiutavano molto a distaccarmi e ho raggiunto finalmente un equilibrio».
Ecco, se qualche romano e romanista soffre questo derby storico con la stessa agitazione Giannini ha proposto una soluzione.
«Secondo me, però, la Roma non soffrirà così. Ranieri è un martello, avrà lavorato tutta la settimana sulla testa dei giocatori per scaricare la tensione. Non arriveranno così nervosi».
La vittoria dell´Inter non li avrà caricati troppo?

Lazio-Roma: De Rossi, una corsa per lo scudetto

 Da La Gazzetta dello Sport:

Nomi da mormorare come un rosario, grani più vistosi di preghiere laiche coi tacchetti, a volte (non sempre) arrivate fino al cielo. Fulvio Bernardini, Amedeo Amadei, Alberto Orlando, Luciano Spinosi, Giancarlo De Sisti, Bruno Conti, Agostino Di Bartolomei, Giuseppe Giannini, Francesco Totti, Alberto Aquilani. Non tutti: i più. In questo elenco c’è anche lui, Daniele De Rossi – romanista e romanista come gli altri – che però ha segnato la sua unica rete in uno dei derby più malinconici della storia recente giallorossa, quello finito 4-2 (per la Lazio) lo scorso anno.

Bari-Roma: Totti, altro record

 Da Il Romanista:

Scendendo in campo a Bari, Francesco Totti entrerà ufficalmente nel diciottesimo anno di militanza nella Roma dal momento della prima gara ufficiale disputata (Brescia – Roma 0-2 del 28 marzo 1993). Si tratta dell’ennesimo traguardo del capitano.

Totti tra poco più di un anno diventerà “maggiorenne” e sarà il calciatore ad aver vestito la maglia della Roma nell’arco temporale più lungo. A resistere al capitano è rimasto – per modo di dire – solo Giancarlo De Sisti.

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