I numeri di Totti: a 3 gol da Batistuta

Vecchio? Stanco? Demotivato? Macchè. E’ sempre il solito Francesco Totti. L’imprescindibile. Ranieri lo ha stimolato, i tifosi lo hanno punzecchiato con la vicenda del rinnovo del contratto fino al 2014, ma Francesco Totti continua il suo magico momento, interrotto soltanto dall’opaca prestazione di Basilea in Europa League (nel quale, peraltro, è stato il migliore tra i giallorossi e l’unico a sfiorare il gol con una traversa clamorosa colpita direttamente da calcio di punizione).

Il capitano ha messo a segno contro la Fiorentina una bella doppietta, e il suo score personale aumenta di giorno in giorno. Sono diventati 13 le marcature realizzate in questo inizio di stagione (dieci delle quali collezionate nelle gare di andata e ritorno tra Gent e Kosice, preliminari di Europa League). Un bottino mica da ridere: per molti attaccanti, infatti, tredici reti stagionali rappresentano il biglietto da visita con cui chiudere una stagione.

Gabriel Omar Batistuta: cuore violagiallorosso

Tra tutti i calciatori che nel corso degli anni hanno indossato entrambe le maglie, di Roma e Fiorentina, ce n’è uno sul quale non ci si può non soffermare. Gabriel Omar Batistuta, per tutti Batigol. Oppure, Re Leone. Argentino, classe 1969, miglior realizzatore della nazionale argentina con 56 gol all’attivo.

Non solo: ottavo marcatore di sempre in serie A con 184 reti, vanta la fortuna di aver lasciato il segno tanto a Firenze quanto a Roma. Attualmente cronista sportivo in patria, Batistuta venne portato in Italia da Vittorio Cecchi Gori, allora patron della squadra gigliata, nel 1991. Prima stagione: 27 partite e 13 reti all’attivo. Rimase in gigliato fino al 2000: con Manuel Rui Costa formò una delle coppie più prolifiche e tatticamente armoniche che il calcio italiano ricordi. A Firenze rimase per nove stagioni collezionando 332 presenze e la bellezza di 207 reti, 13 delle quali realizzate nel campionato di cadetteria (stagione 1993-94).

Vincenzo Montella, l’Aeroplanino atterra: addio al calcio

Quel tabellone rimarrà impresso nella storia, come certi ritornelli che non riesci a toglierti dalla testa. Lazio-Roma 1-5, era il 10 marzo del 2002 e il popolo giallorosso, diciamoci la verità, in quella circostanza ha goduto talmente tanto che ancora oggi, al solo pensiero, viene da stare bene. Un toccasana per quelle giornate che vanno un po’ così: pensare all’indimenticabile derby stravinto in casa dei biancazzurri.

Il tabellone dell’Olimpico segna punteggio e marcatori: vabbè il Pupone, che è storia a sè, ma in quell’occasione a vincere la gara da solo (stupendo quel pallonetto da fuori area) fu Vincenzo Montella. L’Aeroplanino. In volo senza mai planare.

Basta questo, altrimenti toccherebbe scrivere un’enciclopedia, per far capire quanto il popolo giallorosso sia affezionato al bomber.

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