Cessione Roma: Unicredit cerca acquirenti italiani

 Secondo il Corriere dello Sport Unicredit sta cercando partner italiani per l’acquisizione dell’As  Roma. Ecco i nomi:

PARNASI -Il gruppo si chiama Parsitalia, core business, edi­lizia, Roma al centro di buo­na parte degli affari, il gran­de capo si chiama Alessan­dro Parnasi, un figlio Luca, grande tifoso romanista. Da quello che ci risulta, sabato scorso i dirigenti di Unicre­dit, avrebbero incontrato la famiglia Parnasi per discute­re del 20% di cui sopra. E, sempre da quello che ci ri­sulta,gli imprenditori roma­ni non hanno sbattuto la por­ta. In passato le strade dei Parnasi si sono già incrociate con la Roma. Esattamente nel momento della primi crisi del gruppo Italpetroli (primavera 2004) quando, per dimezzare un debito imponente, la fami­glia Sensi fu costretta a ce­dere una parte degli asset di proprietà.

Cessione Roma: torna di moda Angelini?

 Dal Romanista:

Tra il 2009 e il 2010, Francesco Angelini annunciava in pompa magna l’intenzione di comprare l’As Roma. Negli ultimi mesi, invece, è sembrato defilarsi. Adesso il suo nome potrebbe tornare attuale. Angelini potrebbe essere uno degli investitori indicati da Unicredit per ereditare una parte della loro partecipazione, una volta venduta l’As Roma agli americani.

Cessione Roma: tre americani e Angelini

 Da Il Manifesto:

Il processo di vendita più lungo del mondo nell’ambito delle società professionistiche di calcio, quello inerente all’AS Roma, potrebbe essersi concluso positivamente nelle scorse settimane. In barba ai bookmakers inglesi, che sembrano puntare sulla soluzione più invisa ai sostenitori giallorossi, il controverso imprenditore Giampaolo Angelucci (definito, affatto amichevolmente, nei forum dei tifosi “il portantino”), sembra certo che proprio l’AS Roma, giunta negli anni ad un passo dal magnati russi e americani, sia la prima società di calcio di spicco a passare in mani straniere.

Cessione Roma, il 2011 di Mr President?

 Se nei destini della Roma entra prepotentemente il Presidente di un collegio arbitrale, significa che la giustizia – per una delle sue molteplici sfaccettature – ha messo piede, per l’ennesima volta, nel contesto calcistico. E nella capitale, tra lo sventolio di drappi giallorossi e le vicissitudini di Totti, tra la rincorsa verso il rafforzamento della rosa e partite più o meno indelebili, da un certo momento (la vicenda è stata lunga e intricata, ha tenuto banco in maniera significativa per buona parte del mese estivo) l’importanza e la notorietà del magistrato Cesare Ruperto hanno minato quella dei protagonisti schierati sul terreno di gioco. Di fatto, Ruperto è simbolicamente riportato quale figura in grado di chiudere un’era, quella dei Sensi, e spalancarne una nuova. Ancora tutta da scrivere, attualmente in divenire.  Il punto e a capo è stato ufficializzato a Milano: alle 17.45 di lunedì 26 luglio, Italpetroli e Unicredit hanno sancito l’intesa cercata da tempo rispetto all’estinzione del debito che la holding petrolifera ha accumulato nei confronti dell’Istituto di credito. Il debito del gruppo che ha fatto capo alla famiglia originaria delle Marche, non esiste più: 325 milioni di arretrato evaporati da un istante all’altro. Il tempo che le lancette dei secondi spostassero di una unità quella dei minuti. Alle 17.45 il capoluogo lombardo annullava di fatto anche gli altri “spiccioli” (perchè a confronto parevano davvero un’inezia tant’è che non se ne parlava mai) che Italpetroli (una ottantina di milioni) avrebbe dovuto restituire alla Monte dei Paschi di Siena e quell’altro milioncino e poco più che l’erede di Franco aveva da ritornare alla compagnia di Alessandro Profumo. Denaro chiesto a titolo personale. Istanti, gesti, facce, luoghi. Non più l’Olimpico vestito a gara ma il nome di una via romana. Cesare Ferrero da Cambiano, civico 82.

Futuro Roma: il mistero di Angelini

 Futuro societario: tra le offerte pervenute a Rothschild ce n´è anche una di Francesco Angeleini. O no? Dal Tempo:

Rispunta Francesco Angelini. Anzi no. Ieri pomeriggio l´Ansa, citando fonti vicine al dossier, ha informato che tra le offerte pervenute a Rothschild ce n´è anche una del «re della tachipirina». Lo stesso che aveva manifestato il suo interesse per la Roma pubblicamente ma si era poi defilato. L´operazione sarebbe condizionata dalla presenza al fianco di Angelini di uno o più investitori e l´operazione verrebbe valutata intorno ai 160 milioni di euro per l´acquisto del club, più altri 100 milioni per rilanciare la squadra. Due ore dopo, però, l´imprenditore romano e il suo gruppo hanno «smentito categoricamente di aver presentato un´offerta per l’acquisto di As Roma».

Roma, mistero Angelini a poche ore dal derby

 Il pomeriggio si apre col botto. Lo fa scoppiare l’Ansa: sul tavolo di Rothschild ci sarebbe, tra le altre, anche l’offerta di acquisizione della Roma inoltrata da Francesco Angelini. L’avanzato post meridiem prosegue con la doccia fredda: secca – tre parole tre – la smentita da parte dell’azienda farmaceutica che fa capo al magnate. “Non ci risulta“. Dai 160 milioni per rilevare il club più la liquidità spendibile seduta stante per rinforzare la rosa (altri cento) a uno scenario che tramonta nel tempo di una pausa caffè. Stavolta, tuttavia, scegliamo di giocarci il condizionale. Parrebbe tramontare. Perchè tra i potenziali acquirenti che nel corso dei mesi hanno rivendicato occhielli, titoli e didascalie delle pagine dei quotidiani; tra le foto di copertina che consentivano di dare il là al pezzo; tra quanti, a chiacchiere, avrebbero anche messo tende e dimora al Colosseo pur di avvicinarsi alla Roma, Angelini non c’è mai stato. A caso? Diciamo noi, scegliendo il silenzio dopo aver già parlato una volta. Come gli uomini di comprovata serietà. 7 maggio 2009, Il Corriere dello Sport: “Sto cercando di capirne di più. Ho chiesto informazioni sulla Roma in tempi recentissimi. Mi hanno chiesto tempo per darmi delle risposte. Qualche settimana al massimo. Sono in attesa di capire in che ruolo e in che entità io possa dare una mano alla Roma“. Cui ha fatto seguito – in barba alle ciance – solo un lavoro certosino svolto nella penombra. Prassi che ha portato a ritenere, in realtà, quello di mister Tachipirina un interesse concreto. Realistico. Un tassello alla volta – l’essere romano, l’essere romanista, l’essere imprenditore di sostanza – ha consentito di accreditare la candidatura di Angelini con sempre maggiore convinzione e lasciato credere, man mano che si susseguivano i mesi – aprile, giugno, settembre – che da tifoso giallorosso, il magnate avesse optato per il basso profilo anche in virtù del rispetto doveroso. Nei confronti di una vicenda societaria in evoluzione, di una squadra nel pieno della stagione agonistica, di una tifoseria verso cui un affine non avrebbe potuto mostrare leggerezza.

Sawiris rilancia: “Voglio la Roma”

 Dal Corriere dello Sport:

«Voglio la Roma». L’arabo è egiziano, è Naguib Sawiris, proprietario del marchio Wind, già sponsor principale della società giallorossa. Ieri, attraverso un lancio dell’agenzia Adnkronos, Sawiris è entrato a piedi uniti nella vicenda Roma. Ufficializzando la sua voglia giallorossa. E’ il primo che lo fa tra virgolette tra gli oltre venti imprenditori, gruppi e fondi che nei mesi scorsi hanno manifestato interesse nei confronti della Roma. Una procedura insolita, soprattutto alla luce delle parole pronunciate dal dottor Sawiris, domenica sera, ai microfoni della televisione satellitare egiziana «Nile Live», durante la trasmissione «Dal cuore dell’Egitto».

Roma, Angelini c’è

 Francesco Angelini ha deciso di starsene in silenzio. E attendere tempi certi. L’accostamento dell’imprenditore chimico-farmaceutico alla Roma, infatti, è in realtà figlio della passione. Innanzitutto. Quella che non ha prezzo e le cui radici attecchiscono nei cuori prima ancora di farsi spazio nei portafogli. E’ tifoso giallorosso da sempre, il classe 1945, e il calcio occupa nei suoi pensieri quasi lo stesso spazio dedicato all’altro grande interesse, il bridge. E’ semmai il gioco delle carte a far da ponte (lo suggerisce, se non altro il termine) tra un contesto e l’altro e svelare una verità incontrovertibile. Se qualcosa piace, ad Angelini, l’industriale la vive nel pieno delle proprie facoltà. E accaduto con il bridge (un hobby che lo ha portato a diventare campione del mondo di specialità nel 1998,a vincere 5 Champions Cup e svariate medaglie d’oro) e potrebbe succedere di nuovo proprio con la Roma. E’ bastata una dichiarazione di interesse rispetto all’acquisizione del club capitolino (nell’estate del 2009) per mandare in visibilio il tifo romanista. Ha fatto seguito la conferma dello scorso autunno e tanto è servito a trasformare l’entusiasmo della tifoseria in auspicio. Attesa. Fretta. Perchè a Roma si sa: basta leggerne anche solo un quarto di biografia per affermare che Francesco Angelini è una garanzia con pochi eguali. Fretta. Attesa. Auspicio. Invece, dal novembre 2009, Francesco Angelini ha deciso di starsene in silenzio.
HO CHIESTO INFORMAZIONI. Quanti, e non sono pochi, hanno a cuore i destini della Roma tengono un ritaglio di giornale custodito in una agenda. Affisso al muro tra un poster e l’altro. In un portafogli, tra i dieci euro e la carta di identità. La firma in calce è di Piero Torri, che sta al Corriere dello Sport come il Medioevo alla Tuscolana, mentre le dichiarazioni virgolettate sono sue. Di Francesco Angelini. Affermava: “Sto cercando di capirne di più. Ho chiesto informazioni sulla Roma in tempi recentissimi. Mi hanno chiesto tempo per darmi delle risposte. Qualche settimana al massimo. Sono in attesa di capire in che ruolo e in che entità io possa dare una mano alla Roma“. Mister Tachipirina è uscito allo scoperto il 7 maggio 2009. Poi, il Cavaliere del Lavoro (nominato da Ciampi nel 2003) ha ribadito il pensiero al canale televisivo T9. Messo in chiaro il concetto, poi più nulla. Avaro di parole, parco di interviste, invisibile alle macchine fotografiche. Il conseguente ammutinamento lo si è letto in svariate maniere. I pessimisti ci hanno visto passi indietro, scarsa covinzione; gli ottimisti hanno associato il silenzio alla professionalità, issandolo a esempio di serietà. Gli sgamati hanno pensato che fosse l’inevitabile giochino utile a deprezzare il valore effettivo del club mentre gli ingenui si sono lasciati vincere dal populismo di chi va ripetendo che la Roma “tutti la vogliono ma nessuno se la piglia”. Eppure, se dici Roma in tutte le lingue del mondo, da un anno a questa parte, è come se avesssi detto, in qualche maniera, anche Angelini. Francesco, all’anagrafe. Perchè mentre egiziani e arabi vanno a suggerire titoli da “prima” a suon di “comprerò”, Angelini decide di non accrescere le emicranie di stagione e naviga a vista. A un iridato di bridge, il barrage (apertura ad alto livello con mano debole e sbilanciata) fa solo sorridere. Incisivo, efficace, risolutore. Come un farmaco, mister Tachipirina, lo aspetti da un istante all’altro che ti certifica diagnosi, prognosi, cura. E come un farmaco – Angelini – dovesse agire, sarebbe un attimo. La passione innanzitutto, si diceva. Poi, certo, gli affari.

Vendita As Roma: la info memurandum è pronta

 Dal Romanista:

Si dovrebbe riunire il 27 settembre il Consiglio di amministrazione dell’As Roma per l’approvazione di quello che, tecnicamente, è definito il progetto di bilancio di esercizio. In sintesi, il bilancio. Il documento farà parte del famoso info memorandum che sarà inviato a tutti i possibili soggetti interessati a rilevare l’As Roma. Una volta che l’advisor avrà in mano anche le informazioni sullo stato di salute del club, la nota sarà spedita a tutti i 23 soggetti che hanno manifestato un interesse. Oltre ai vari Angelucci, Angelini (con il fondo Clessidra), l’egiziano Sawiris, il russo Fedun e il fondo arabo Mubadala, tra i 23 c’è anche la Inner Circle Sports LLC. È la società americana che nel 2008 provò a vendere l’As Roma, prima ancora che a Soros, a John J. Fisher.

Cessione Roma, impazza il toto nome

 Con il passare dei giorni, diventa sempre più fitta la lista dei probabili acquirenti della Roma. Ecco il punto, fatto da Mf-Dj:

As Roma rappresenta un bene diverso dagli altri e i vertici di Unicredit saranno molto attenti a consegnare il club ad un acquirente, oltre che finanziariamente strutturato, anche serio, capace e affidabile e con un progetto di lungo periodo.

A.S. Roma: cessione sempre più vicina

 I soliti noti, certo, con l’oggettiva constatazione che – tra Angelini e Angelucci, gli egiziani e gli arabi – si è forse giunti alla condizione di poter individuare l’acquirente giusto. La cessione della Roma passerà attraverso i conciliabioli tra Rothschild e Unicredit, previsti in settimana. Da La Gazzetta dello Sport:

L’As Roma torna a volare in Borsa col mercato che scommette su una stretta per la vendita del club giallorosso. E a mettere le ali al titolo (+5,85% a 0,99 euro tra scambi dieci volte superiori alla media dell’ultimo mese), che nella seduta è tornato anche sopra la soglia psicologica di 1 euro, è l’atteso incontro di venerdì prossimo tra UniCredit e Rothschild, l’advisor incaricato di trovare il nuovo padrone della squadra di Trigoria.

Panoramica privacy

This website uses cookies so that we can provide you with the best user experience possible. Cookie information is stored in your browser and performs functions such as recognising you when you return to our website and helping our team to understand which sections of the website you find most interesting and useful.