Roma sempre più lontana da Fioranelli. Altro che Lupa: quella sera di un giorno da cani

Grande confusione nella giornata appena trascorsa. A furia di amarezze e incredulità, scappa quasi da ride’ (n’evvero, Rosè?).

La A.S. Roma è in vendita, Rosella Sensi aspetta compratori e offerte concrete, Vinicio Fioranelli fa da tramite tra Mediobanca e Fio Sports Group.

Passi avanti e falcate da gigante.

Sembra tutto concluso, poi il colpo di scena.

Quando si è lì ad attendere l’ufficialità, il dietro front. Lento ma costante.

Fino al comunicato di cui abbiamo detto. Di giovedi 25 giugno, ore 21.50.

Pare svanita la cessione, eppure per chiudere nella maniera più completa i fatti di cronaca sportiva che hanno ruotato intorno alla cessione della A.S. Roma nella giornata di ieri, occorre riferire di almeno altri tre passaggi.

Che diventano tasselli importanti ai fini degli scenari futuri.

Cessione A.S. Roma, salta la trattativa. Italpetroli annienta Fioranelli (Fio Sports Group) con un comunicato/Editoriale -1

E’ la prima circostanza, da che abbiamo intrapreso questa avvincente esperienza, in cui capita di rivolgerci agli utenti con un editoriale. Questa volta, francamente, ne sentiamo la necessità.

Avevamo annunciato qualche giorno fa che l’ufficialità sarebbe stata pura formalità (non facendo, in ciò, nulla di diverso rispetto a tutti gli altri organi editoriali che si sono attenuti, giustamente, ai fatti noti) e di questo chiediamo scusa.

Ognuno, poi, guardi nel suo orto e faccia quello che meglio ritiene.

Stavolta ci troviamo a scivere un pezzo che non avremmo mai voluto portare a compimento. Molte redazioni utilizzano dei coccodrilli, i cosiddetti articoli già confezionati rispetto ad avvenimenti non ancora accaduti ma in procinto di verificarsi (molto spesso sono legati alla scomparsa di personaggi illustri). Non lo si fa per cinismo, ma per efficienza e organizzazione. Lo si scrive quando una notizia ha il novanta e passa per cento di verificarsi in tempi brevissimi. E la percentuale segue il percorso della storia vera e certificata.

Noi – immaginando soprattutto negli ultimi giorni che potesse andare così – avevamo pensato di farne uno inerente alla telenovela sulla cessione della A. S. Roma per garantire tempestività alla notizia, poi abbiamo desistito. Il motivo? Prima ancora di essere dei professionisti, siamo tifosi. A volte, la scaramanzia diventa un amuleto prezioso, fraterno: il dubbio che qualcosa non andasse più e che le condizioni di settimana scorsa fossero improvvisamente cambiate, lo abbiamo avuto subito.

E gli elementi che avevamo a disposizione – concreti, tangibili – ci portavano tutti in quella direzione. E seppure la professionalità del mestiere ci impone, volente o nolente, d’essere concreti e di attenerci ai fatti (cosa che cerchiamo di fare al meglio), ci si è attaccati questa volta a quel lato che ci appartiene interamente e che, a proposito della A.S. Roma, ci fa sentire prima giallorossi e poi giornalisti.  E si è provato a sperare, a contribuire anche solo con il pensiero e con il trasporto emozionale, affinchè tutto andasse per il verso giusto. Avevamo annunciato la cessione, dicevamo, e lo si era fatto anche perchè i protagonisti di questa amara vicenda avevano parlato in tal senso rispetto al passaggio di consegne. Beffando più di un organo di informazione (e facendo fluttuare il titolo in Borsa in maniera evidente).

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