Cessione Roma: Boston e Università, gli americani che vogliono il club

 Da MF-DJ:

Si dice che Boston sia la più europea tra le città statunitensi, si dice anche che sia una delle città culturalmente più all’avanguardia e con una tradizione sportiva di primo livello. E proprio tra le vie di questa città che è nato il legame del gruppo capitanato dal sessantenne Thomas DiBenedetto che vuole acquistare la As Roma. Remote radici campane, della provincia di Salerno, DiBenedetto ha un pedigree di lavoro che va da società finanziarie, a quelle di investimenti immobiliari, passando per i software. Oltre ad un curriculum universitario eccelso: dall’Mba a Wharton agli approfondimenti al famoso Mit (Massachusetts Institute of Technology) Ma quello che lo caratterizza è la grande passione per lo sport: il baseball attraverso i Red Sox, il calcio, attraverso la Roma.

Cessione Roma: week end per sigillare l’asse fra Unicredit e gli americani

 Dal Messaggero:

Week end di conference call fra Unicredit e la cordata Usa guidata da Thomas R. Di Benedetto per chiudere l’accordo che dovrebbe portare alla presentazione dell’offerta vincolante entro le 18 di lunedì prossimo a Rothschild. Ma l’advisor incaricato dalla famiglia Sensi e da piazza Cordusio si attende anche le offerte di Giampaolo Angelucci e degli arabi: il re delle cliniche è ugualmente intenzionato e, con l’ausilio di Banca Imi, sembra voler rilanciare la precedente proposta di circa 90 milioni superando i 100.

Cessione Roma: la verità in sette giorni

 Dal Tempo:

Tre giorni per definire l’offerta, un mese per chiudere la partita: all’inizio di marzo la Roma avrà un nuovo proprietario. Lunedì la prima tappa della volata finale, in cui la mini-cordata di americani guidata da Thomas DiBenedetto parte in netto vantaggio su tutti. Dopo i tre giorni di trattative a New York, ieri mattina sono rientrati in Italia il dirigente di Unicredit Piergiorgio Peluso e gli avvocati Roberto Cappelli e Mauro Baldissoni, quest’ultimo dello studio Tonucci che assiste gli americani. I legali non hanno avuto neanche il tempo di smaltire il fuso orario: l’offerta vincolante per l’acquisto della Roma va preparata e spedita all’advisor Rothschild entro lunedì. La proposta di Di Benedetto e i suoi quattro soci (Richard D’Amore, Arthur Falcone, Michael A. Ruane e Julian Movsesian) è in via di definizione, sulla base degli accordi presi con Unicredit a New York.

Cessione Roma: ecco la nuova società targata Usa

 Da MF-DJ:

Una As Roma a stelle e strisce. La sognano in questi giorni i tifosi giallorossi e la inseguono anche gli investitori americani che compongono il consorzio Usa, guidato da Thomas DiBenedetto, che si prepara a definire i dettagli della “binding offer” da presentare entro la deadline del 31 gennaio fissata da Unicredit. Le giornate di incontri a New York tra le due parti hanno fatto raggiungere un’intesa di massima su quello che potrebbe essere la nuova Roma targata Usa.
Secondo quanto risulta a MF/Milano Finanza la nuova proprietà giallorossa e gli asset correlati, se la gara verrà vinta dagli americani, avrà una composizione azionaria per il 60% controllata dal socio made in Usa e per il rimanente 40% da Unicredit.

Mister Roma si chiama Di Benedetto. Accordo vicino con gli americani

 Dal sito della Signora in Giallorosso:

Una nuova Roma a “stelle e strisce” sta nascendo a New York, fra i tavoli di una trattativa che si è protratta fino a sera. I sogni dei tifosi giallorossi si conciliano con l’orario, notte fonda secondo il fuso italiano, e soprattutto con gli obiettivi di Mr Thomas Di Benedetto, “capogruppo” della mini-cordata di americani interessati all’acquisto del club di Trigoria e socio della New England Sports Ventures, una compagnia che opera investimenti nel settore sportivo, già proprietaria della squadra di baseball dei Boston Red Sox e del Liverpool.
In un grattacielo di Manhattan, a pochi passi da Park Avenue, si sta facendo il futuro della “Magica”: filtrano segnali positivi dalla riunione fiume avvenuta tra i vertici di Unicredit e i rappresentanti statunitensi. Paolo Fiorentino e Piergiorgio Peluso, rispettivamente vice direttore generale di Unicredit e responsabile del corporate e investement, hanno lavorato a lungo per arrivare alla definizione di un accordo. Con loro c’erano anche il legale dell’istituto di credito, Roberto Cappelli, e Mauro Baldissoni, avvocato dello studio Tonucci, che da mesi cura gli interessi degli americani in Italia.

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