Pizarro e Burdisso, stessa tratta: SudAmerica, Milano, Roma

 David Pizarro e Nicolas Burdisso hanno solo scelto tempi differenti per effettuare lo stesso tragitto: SudAmerica, Milano, Roma. Fino ad essere due punti fermi della società giallorossa che, proprio dall’Inter ne ha ottenuto i cartellini (definitivo quello del cileno, in prestito quello dell’argentino). Da La Gazzetta dello Sport:

Comunisti! Allora, erano ancora in parecchi. Maggio 1991. In Italia, nasceva Rifondazione Comunista. Tre mesi prima il Congresso di Rimini aveva sciolto il Pci e dato vita al Pds. L’Urss viveva gli ultimi giorni di vita: il golpe estivo avrebbe defenestrato Gorbaciov e portato al potere Eltsin. Fu per un compagno della Mordovia, terra di torba e laghi nella Russia occidentale, il signor Alexey Spirin, che Inter e Roma, inedite rivali, litigarono. In quel maggio 1991 le due squadre si giocarono la coppa Uefa, che allora era una cosa seria. L’Inter era uno squadrone (campione d’Italia due anni prima), la Roma una bella meteora (quella coppa fu un’avventura esaltante). L’andata si giocò a San Siro, i nerazzurri misero le mani sul trofeo con un rassicurante 2-0. L’arbitro Spirin concesse all’Inter un rigore inesistente, Ettore Viola, primogenito di Dino appena scomparso, denunciò: «Mi avevano offerto Spirin per 150.000 dollari, rifiutai. Lo ha comprato l’Inter».

Roma-Inter, Pizarro: “Sono un cileno-romano”

 Da Il Corriere dello Sport:

Per lui quella con l’Inter, non po­trà mai essere una sfida come le altre, in­dipendentemente dal fatto che metta in palio un bel pezzo di scudetto. Perché lui è David Marcelo Pizarro, diventato mag­giorenne a Udine, trasferitosi ad Appiano Gentile convinto di restarci, traslocato in­vece a Roma dopo appena dodici mesi di Inter più vista che vissuta in campo.
Un anno quello di Milano che Pizarro ancora oggi non è riuscito a capire fino in fondo, voluto da Mancini per garantire saggezza, ritmi e geometrie al centrocampo neraz­zurro, per poi scoprire che il Mancio avrebbe fatto a meno di lui.

Roma-Inter, Burdisso: “Sono giallorosso, vinco io”. Pizarro: “Si vince con la palla a terra”

 David Pizarro e Nicolas Burdisso, ex interisti (anche se l’argentino è in prestito a Roma) hanno parlato della sfida scudetto di domani all’Olimpico: Da Il Romanista:

Il regista David Pizarro, cileno, all’Inter per due stagioni senza grandi soddisfazioni, è uno abituato alla regia: dirige, gestisce gli attori, decide a chi destinare il pallone, come comandare il gioco. Dunque, intervistato dalla rivista ufficiale della Roma, annuncia con decisione la sua manovra anti-Inter: «Le squadre così forti bisogna attaccarle, togliendogli il pallone e giocando palla a terra. Noi abbiamo nel dna queste caratteristiche, oltre a tanta tecnica, e usandole abbiamo messo spesso in difficoltà l’Inter in questi anni. Ci proveremo anche domani, dovremo dare il massimo, questo è certo, ma abbiamo le armi per batterli».
Sembra un proclama di guerra, magari un po’ spavaldo. «Ma la Roma è uno dei club più importanti dell’Italia: per blasone e qualità della nostra squadra dobbiamo guardare avanti e puntare allo scudetto». Bene, bravo, bis.

Roma-Inter: stadio Olimpico 27-03-2010. Veni, vidi, vici

 Quando volti la testa e alle spalle c’hai l’Impero glorioso, ogni attinenza viene facile. Spontanea. Nel momento della sua massima espansione, il Sacro Romano disponeva di 80.000 chilometri viari, suddivisi in 29 strade che si irradiavano da Roma verso l’Italia. Il sistema viabilistico seguiva una logica urbanistica a prova di scemo: le strade erano disegnate in quella maniera per ostacolare le province dall’organizzare una resistenza contro l’Impero. Avere tutto sotto controllo. Prevenire ogni rivolta, prevedere qualunque ostacolo ed essere pronti a fronteggiare il nemico avendone letto in anticipo le mosse. Da allora, è cambiato il mondo.
TUTTE LE STRADE PORTANO A ROMA. Diciamo dall’Impero alla democrazia per riassumere sinteticamente il trapasso epocale. Ora che il campo di battaglia diventa uno stadio – dal cielo aperto tra alberi e generali alle note stellate di un Olimpico tutto esaurito – ora che i nemico si è trasformato in avversario, ora che la guerra ha assunto le fattezze di un campionato e che la battaglia è diventata una partita di calcio, un dato rimane uguale a migliaia di anni fa. Che tutte le strade portano a Roma. Per Roma-Inter. Il collegamento all’evento sarà mondiale (l’etere ha preso il posto dei messaggeri), numeri che vanno ben al di là del sold out ufficializzato dalla società capitolina con un comunicato emesso nel tardo pomeriggio di oggi. L’ansia freme, l’attesa cresce, le emozioni cominciano a circolare in corpo come accade nei momenti decisivi. E’ bastato mettere in palio uno scudetto. Per coinvolgere i giallorossi, i nerazzurri e gli amanti del pallone che rotola in generale. Ad annunciare l’assalto, non più invasioni ma dichiarazioni rilasciate a mezzo stampa. Calciatori che prendono la parola come a suo tempo, gli eserciti, erano pronti ad annunciare la propria reattività impugnando l’ascia, tenedo nella sinistra lo scudo. Solo Josè Mourinho si è sottratto, come Genserico, salito al trono dei Vandali nel 428 e ricordato per il suo lato più taciturno nonostante la provata capacità di trascinatore.

Pizarro: “Roma e i romani: casa mia, la mia gente”

 David Pizarro, il Cile e il recente terremoto che ha portato con sè amarezze e ditruzione, la Roma e Roma-Inter. Ma anche un pensiero alla città e alla sua gente. Tutto questo, nel nuovo numero in edicola de La Roma. Il 7 giallorosso ha esternato a cuore aperto un pensiero per ciascuna delle tematiche sintetizzate. Eccone i contenuti a stralci.
TERREMOTO.Ho attivato un conto corrente chiamato “Urgencia terremoto Cile” che raccoglie donazioni da destinare alla ricostruzione. Ne rispondo in prima persona, in modo che la cosa sia più trasparente possibile. Voglio che tutti i soldi raccolti siano utilizzati in modo concreto e senza troppi passaggi di mano. Io stesso consegnerò l’assegno al presidente cileno Michelle Bachelet. I compagni di squadra si sono tutti interessati. Mi sono stati vicini, anche perchè dallo spogliatoio vedevano in diretta come evolvevano le cose“.

Roma-Inter: una partita che vale lo scudetto

 Da Il Messaggero:

E ora, l’Inter. La Roma arriva lanciata e affamata: con il ventesimo risultato utile consecutivo, vince a Bologna, 2 a 0, e resta in piena corsa per lo scudetto a otto giornate dalla fine del torneo. Ma già la prossima può essere la tappa chiave: sabato pomeriggio, all’Olimpico, lo scontro diretto con i campioni d’Italia, ancora in vantaggio di quattro punti. Con il successo al Dall’Ara, autoritario e meritato, i giallorossi intanto tornano al secondo posto, raggiungendo il Milan sconfitto a Parma.

Roma-Bologna e il gol fischiato di Vucinic: sembra passato un secolo

 Il Giornale ricorda l’episodio dell’andata fra Roma e Bologna, in cui venne fischiato dai tifosi giallorossi il gol del giocatore che Luca Toni ha ribattezzato “il genio”:

Quel pomeriggio Mirko Vucinic passò dai fischi agli applausi, ritrovando la via della rete dopo mesi di astinenza, Perrotta sfogò la rabbia del gol-vittoria tirando un calcio alla bandierina. Sembra trascorso un secolo: oggi l’attaccante montenegrino arriva in Emilia forte della tripletta all’Udinese e vicino alla doppia cifra realizzativa in campionato, mentre il centrocampista calabrese è diventato l’uomo per tutte le occasioni.

Bologna-Roma: torna il faro Pizarro

 Da Il Romanista:

Col senno di poi è andata meglio così. A vederla con i tre punti contro l’Udinese già in tasca, è facile dire che è stato un bene che Pizarro (così come De Rossi) abbia scaricato col Livorno il conto delle ammonizioni. Perché ora, a meno di cataclismi disciplinari, non dovrebbe avere problemi ad esserci sabato sera contro l’Inter.
Ma nessuno si dimentica con quanta preoccupazione, per un centrocampo che inevitabilmente sarebbe mancato di fosforo, si attendeva la partita coi friulani.  Ora però tocca nuovamente a lui: il Pek stasera riprenderà il suo posto in campo.

A Bologna, De Rossi si riprende la Roma

Da Il Romanista:

Che profumo Bologna di sera. Profumo di Daniele De Rossi, che torna a prendersi la Roma stasera, proprio a Bologna.
Scontata la squalifica, cioè l’unico motivo che possa costringere un iron-man come lui a saltare una partita, rieccolo accanto al suo compagno di reparto ideale, David Pizarro.
Non si può stare senza di loro, la Roma è riuscita a fare a meno di entrambi contemporaneamente solamente 6 volte negli ultimi 5 anni.

Scudetto: Roma, si può

 Da Il Messaggero:

Sognava, la Roma. Poi ha sperato. Ora ci crede. Lo scudetto è lì, batti l’Inter sabato, allunghi la mano. Poi, la domenica sera, tifi Lazio per una volta: che vada dal Milan a prendersi altri punti salvezza. Prima, però, c’è da vincere a Bologna, di mercoledì sera, perché è chiaro che Mou farà a fette il Livorno, che il Parma non fermerà Leonardo: lo dice la scaramanzia, fedele compagna di ogni volata, quando conta quello che fai tu e molto cosa fanno le altre.
Eccola, la settimana da raccontare, con questo ultimo turno feriale che è la perfidia di un giallista: vorresti arrivare in fretta al finale, ma la storia, la storia di questo campionato pazzesco, riserva ancora chissà quanti colpi di scena.

Panoramica privacy

This website uses cookies so that we can provide you with the best user experience possible. Cookie information is stored in your browser and performs functions such as recognising you when you return to our website and helping our team to understand which sections of the website you find most interesting and useful.